Le tensioni tra Stati Uniti e Venezuela sono tornate ad accendersi nei Caraibi. La decisione del presidente americano, Donald Trump, di inviare navi da guerra e lanciare gli attacchi, ha sollevato nuove preoccupazioni a livello internazionale. Caracas, dal canto suo, ha risposto mobilitando milioni di miliziani ma, allo stesso tempo, ha invocato il dialogo. Lo scenario resta incerto e il rischio di escalation militare è sempre più concreto.
Le tensioni nei Caraibi stanno aumentando.
Negli ultimi giorni del mese di agosto, il presidente americano, Donald Trump, ha inviato navi da guerra al largo delle coste del Venezuela.
Lo schieramento di navi e aerei fa parte della strategia dell'amministrazione Trump contro i cartelli della droga in America Latina. La mossa, però, ha attirato l’attenzione mondiale, proiettando la regione al centro delle dinamiche geopolitiche.
Il presidente venezuelano aveva già annunciato, il 18 agosto, la mobilitazione di 4,5 milioni di miliziani da tutto il paese.
Trump ha poi affermato, il 2 settembre, che un attacco militare americano ha colpito una nave presumibilmente impiegata per il trasporto di droga in partenza dal Venezuela.
Nell'operazione sono stati uccisi 11 presunti membri della banda venezuelana Tren de Aragua in acque internazionali. Trump ha dato i dettagli in un post su Truth Social:
L'azione ha immediatamente sollevato dubbi sul quadro giuridico, con interrogativi sulle possibili violazioni del diritto internazionale e del diritto marittimo. Le ultime escalation pongono quindi una domanda cruciale: Stati Uniti e Venezuela si stanno avvicinando ad una guerra aperta?
Il Tren de Aragua è nel mirino di Trump fin dall'inizio del suo secondo mandato, il 20 gennaio 2025. Il presidente americano ha persino invocato l’Alien Enemies Act per catturare e deportare i membri delle bande criminali.
Da tempo, Washington accusa Maduro di legami con le gang del paese. Nel 2025, l'amministrazione Trump ha aumentato la taglia sul leader venezuelano a 50 milioni di dollari.
Il presidente americano ha anche minacciato Caracas di abbattere jet militari venezuelani se avessero messo in pericolo le forze statunitensi. L’avvertimento è arrivato dopo il sorvolo di due aerei da guerra venezuelani vicino ad una nave della marina americana in acque internazionali.
In risposta, il presidente venezuelano ha sollecitato un’apertura diplomatica verso Washington:
Per alcuni analisti, questa mossa rappresenta una marcia indietro di Caracas. Per altri, invece, si tratta solo di un tentativo di evitare ulteriori escalation. Maduro ha comunque ribadito la sovranità venezuelana nelle proprie acque, affermando con fermezza:
Intanto, secondo la Cnn, Trump starebbe valutando ulteriori interventi contro i cartelli della droga. Tra le opzioni considerate c’è anche la possibilità di colpire obiettivi all’interno del territorio venezuelano.
Una scelta del genere potrebbe far parte della strategia di Washington per contrastare le gang, alcune delle quali sono state classificate come gruppi terroristici. Tuttavia, restano aperti rischi di nuove escalation. Non è ancora chiaro quale strada intraprenderà la Casa Bianca e quali conseguenze potrà avere questa pressione crescente sul regime di Maduro.
Il confronto tra Washington e Caracas sembra entrare in una fase.