Donald Trump punta al Premio Nobel per la Pace nel suo secondo mandato. Tra le sue ambizioni c’è quella di presentarsi come pacificatore nei conflitti più caldi del pianeta, dall’Ucraina a Gaza. Ma mentre arrivano sostegni internazionali alla sua candidatura, un nuovo sondaggio rivela cosa pensano davvero gli americani delle sue aspirazioni.
Con il suo ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump mira ad ottenere il Premio Nobel per la Pace. Questo secondo mandato non consecutivo del tycoon mette al centro anche gli impegni per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina e quella a Gaza. Finora entrambi i conflitti sono rimasti su una strada cieca, segnata da forti distanze tra le posizioni delle parti nel raggiungere un accordo di pace.
Il presidente americano continua però ad essere coinvolto nella diplomazia proprio nei momenti in cui c’è un’escalation di tensioni. Trump stesso, nel mese di agosto, ha rivendicato di aver posto fine a sei guerre nei primi sei mesi di questo nuovo mandato. Dal Caucaso al Medio Oriente, dall’Africa ai Balcani, il tycoon si propone come un “pacificatore” ed ambisce ad ottenere questa onorificenza per il suo impegno in favore della pace mondiale.
Sebbene Trump si rammarichi sulla questione affermando che “Non riceverò mai il premio Nobel per la pace, qualunque cosa faccia”, un numero crescente di personaggi da tutto il mondo lo candidano al premio. Il governo del Pakistan ha formalmente raccomandato Trump nel mese di giugno, citando in particolare il suo presunto ruolo nella tregua tra India e Pakistan. Il deputato repubblicano della Georgia, Earl “Buddy” Carter, ha nominato Trump per aver contribuito a negoziare un cessate il fuoco tra Israele e Iran. Poche settimane dopo, anche il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha presentato una lettera al Comitato norvegese del Nobel, elogiando il ruolo di Trump negli Accordi di Abramo e nella diplomazia mediorientale.
Secondo un sondaggio Yahoo/YouGov, condotto dal 29 agosto al 2 settembre 2025, la maggioranza degli americani, ovvero il 56 per cento, si sarebbe opposta all’eventuale vittoria di Trump al premio Nobel per la Pace, mentre il 29 per cento lo accoglierebbe con favore.
Quando è stato chiesto: “Se Donald Trump non vincesse il premio Nobel per la pace, quale spiegazione pensi che sarebbe più vicina alla verità?”, il 24 per cento ha affermato che sosterrebbe la tesi secondo cui “il Comitato per il Nobel è prevenuto nei suoi confronti”. La maggioranza invece ha risposto che semplicemente non avrebbe meritato di vincerlo.
Il sondaggio rivela che il 48 per cento degli americani afferma che gli Stati Uniti dovrebbero schierarsi dalla parte dell’Ucraina quando si parla del conflitto. Solo il 3 per cento sostiene invece che dovrebbero stare dalla parte della Russia, mentre il 38 per cento pensa che non dovrebbero prendere le parti di nessuno. Un ulteriore 12 per cento si dichiara non sicuro.
Il sondaggio è stato realizzato dopo l’incontro del presidente americano con il suo omologo russo, Vladimir Putin, in Alaska e il successivo faccia a faccia con il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, insieme ad altri leader europei. Il 62 per cento degli americani sostiene che questi negoziati abbiano portato a pochi o nessun progresso, mentre solo il 20 per cento ritiene che ne abbiano prodotti tanti o comunque alcuni.
Infine, il 64 per cento afferma di non credere che Putin sia realmente intenzionato a raggiungere la pace, contro l’11 per cento che ritiene il contrario. Al contrario, il 53 per cento sostiene che Zelensky voglia arrivare ad un accordo, mentre il 20 per cento resta scettico.