Ha scritto ancora una pagina storica della pallavolo italiana insieme a una squadra, la nazionale azzurra femminile, che si è guadagnata la fama di “invincibile”. Impresa dopo impresa, la palleggiatrice Alessia Orro ha superato ostacoli sempre più impegnativi, fino a raggiungere il tetto del mondo. Scopriamola dunque più da vicino!
Alessia Orro è la palleggiatrice simbolo della Nazionale italiana di volley femminile. Nata il 18 luglio 1998 a Narbolia (Oristano), è oggi considerata una delle giocatrici più complete e influenti del panorama internazionale.
La sua regia è stata determinante per il successo dell’Italia nel Mondiale del 7 settembre 2025 a Tahiti, un trionfo che le ha valso anche i titoli di MVP e miglior palleggiatrice del torneo.
Nel 2025 Alessia Orro ha 27 anni e un’altezza di 180 cm. Queste caratteristiche, unite a tecnica sopraffina e intelligenza tattica, le permettono di imporsi come una delle registe più incisive del volley mondiale.
Il ruolo di palleggiatrice è il cuore di ogni squadra, e Orro lo interpreta con personalità, equilibrio e creatività. La sua capacità di leggere le partite e distribuire i palloni in modo imprevedibile ha trasformato la Nazionale italiana in una macchina vincente, capace di superare anche gli avversari più temibili.
La carriera di Orro è iniziata nelle giovanili dell’Ariete Oristano, per poi entrare nel Club Italia, il progetto federale dedicato ai migliori talenti. Dal 2017 al 2020 ha vestito la maglia della Unet E-Work Busto Arsizio, con cui ha vinto la CEV Cup. Nel 2020 è passata al Vero Volley Milano, aggiungendo un altro trofeo europeo e numerosi premi individuali.
Dal 2025 ha scelto una nuova sfida all’estero con il Fenerbahçe, una delle squadre più prestigiose del campionato turco.
Il curriculum sportivo di Alessia Orro è già impressionante:
Oltre ai trofei, Alessia Orro rappresenta un modello di determinazione e professionalità. Partita da un piccolo centro sardo, è diventata il punto di riferimento di una Nazionale che ha riscritto la storia del volley femminile.
Il Mondiale 2025 di Tahiti non è solo una medaglia d’oro, ma la consacrazione definitiva di una carriera che promette ancora grandi traguardi.