08 Sep, 2025 - 13:55

Dichiarazione IMU 2025: cosa fare entro il 29 settembre per non rischiare sanzioni elevate

Dichiarazione IMU 2025: cosa fare entro il 29 settembre per non rischiare sanzioni elevate

La dichiarazione IMU 2025 rappresenta uno degli adempimenti più rilevanti per i contribuenti proprietari di immobili o terreni agricoli.

Entro il 29 settembre 2025 sarà ancora possibile trasmettere la documentazione necessaria ed evitare le sanzioni più severe, approfittando degli ultimi giorni disponibili per regolarizzare la propria posizione.

L’IMU, Imposta Municipale Propria, è infatti un tributo patrimoniale che grava su chiunque detenga un immobile, con alcune eccezioni come l’abitazione principale o gli immobili occupati.

Quando occorre presentare la dichiarazione IMU 2025? Quali sono i casi di obbligo e chi ne è esonerato? Cosa succede se non si rispettano i termini previsti? E soprattutto, quali sono le sanzioni per chi non adempie?

Quando presentare la dichiarazione IMU 2025

Non tutti i contribuenti sono tenuti a presentare la dichiarazione IMU ogni anno. La regola generale stabilisce che l’adempimento sia richiesto soltanto in presenza di modifiche che incidono sull’importo del tributo.

Un esempio concreto è quello di una ristrutturazione che comporta una variazione della rendita catastale. In questo caso, la nuova rendita va comunicata attraverso la dichiarazione IMU.

Allo stesso modo, l’obbligo scatta quando un contribuente diventa soggetto passivo per la prima volta. Chi acquista un appartamento che non può essere classificato come abitazione principale deve presentare la dichiarazione entro il 30 giugno dell’anno successivo.

La norma prevede inoltre una finestra di 90 giorni per regolarizzare eventuali ritardi, configurando la cosiddetta dichiarazione tardiva. Superato tale termine, l’omissione si considera definitiva, con conseguente applicazione delle sanzioni.

Dichiarazione IMU entro il 29 settembre 2025: vantaggi e riduzioni

Il termine del 29 settembre 2025 rappresenta una scadenza fondamentale. Presentando la dichiarazione entro tale data, si può beneficiare di una riduzione della sanzione amministrativa pari a un decimo del minimo previsto.

In pratica, un contribuente che regolarizza entro il 29 settembre potrà pagare soltanto 5 euro di sanzione, evitando conseguenze economiche ben più pesanti.

Un vantaggio rilevante, soprattutto se si considera che oltre tale scadenza le sanzioni crescono rapidamente, pur rimanendo possibile usufruire del cosiddetto ravvedimento operoso. Quest’ultimo non è più applicabile se il Comune ha già avviato attività di controllo.

Un ulteriore elemento da considerare riguarda gli interessi legali, fissati per il 2025 al 2%. Tali interessi si sommano alle sanzioni e vanno calcolati dal momento in cui il tributo avrebbe dovuto essere regolarmente versato.

Sanzioni previste in caso di mancata o infedele dichiarazione IMU

La normativa di riferimento è contenuta nella Legge 160 del 2019, che disciplina le sanzioni in caso di omissioni o irregolarità. Le previsioni sono le seguenti:

  • Omessa dichiarazione → sanzione dal 100% al 200% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro;
  • Dichiarazione infedele → sanzione dal 50% al 100% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro;
  • Mancata o incompleta risposta al questionario comunale → sanzione da 100 a 500 euro;
  • Risposta oltre 60 giorni dalla notifica → sanzione tra 50 e 200 euro.

La differenza tra un adempimento puntuale e un’omissione totale può tradursi in importi molto elevati. Per questo la presentazione entro il 29 settembre 2025 è un’occasione concreta per evitare conseguenze economiche più pesanti.

Come presentare la dichiarazione IMU 2025

La dichiarazione IMU può essere trasmessa sia in modalità telematica sia in formato cartaceo. Il modello da utilizzare è sempre l’IMU/IMPI, predisposto a livello ministeriale e valido per tutti i Comuni italiani.

La via telematica è generalmente la più consigliata, perché garantisce maggiore rapidità, tracciabilità e riduzione degli errori. Tuttavia, resta valida anche la consegna in forma cartacea presso l’ufficio tributi del proprio Comune.

È bene ricordare che un modulo compilato in modo incompleto o con dati non coerenti può comportare richieste di chiarimento da parte dell’amministrazione e, nei casi più gravi, l’applicazione delle sanzioni già illustrate.

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