Le elezioni provinciali di Buenos Aires del 7 settembre 2025 hanno segnato un duro colpo per Javier Milei e il suo partito, La Libertad Avanza. La vittoria della coalizione peronista Fuerza Patria evidenzia le difficoltà della destra libertaria nel conquistare consenso nelle zone chiave del paese. La sconfitta mette in luce sia le sfide politiche interne al partito sia l’impatto di scandali e questioni economiche sulla percezione pubblica del presidente argentino.
Il partito del presidente argentino, Javier Milei, La Libertad Avanza, ha subito una sconfitta nelle elezioni della provincia di Buenos Aires del 7 settembre 2025.
Il voto ha visto il trionfo della coalizione progressista e peronista, Fuerza Patria, con il 47 per cento, contro il 33,8 per cento della destra libertaria di Milei.
Il governatore Axel Kicillof ha ottenuto così un nuovo mandato. Il politico ha sottolineato che le urne chiedono un cambiamento affermando che "bisogna governare per il popolo” senza distinzioni.
Le elezioni provinciali di Buenos Aires sono considerate una prova chiave per misurare la popolarità del presidente, dato che il 40 per cento della popolazione argentina si concentra in questa zona.
Il voto potrebbe rappresentare una dura battuta d’arresto per Milei in vista delle elezioni legislative di medio termine di ottobre 2025. I peronisti hanno dato un segnale chiaro prima di questo appuntamento.
Milei ha commentato il risultato senza allarmismi e ha avvertito che nessuno dovrebbe aspettarsi un cambio di rotta:
Alcuni analisti ritengono che la sconfitta sia dovuta più a errori interni che ai meriti dei peronisti.
La campagna elettorale di La Libertad Avanza si è concentrata sulle questioni nazionali, forse con un occhio già alle legislative, trascurando i problemi locali. Gli argentini, in questa tornata elettorale, sembrano aver voluto mandare un messaggio chiaro al leader.
Inoltre, nel mese di agosto, la sorella del presidente, Karina Milei, è stata coinvolta in un presunto caso di corruzione.
Il 19 agosto il canale di streaming Carnaval ha diffuso alcune registrazioni audio. Il capo dell’Agenzia per la disabilità, Diego Spagnuolo, ha accusato Karina Milei e altri funzionari di aver guidato una rete di tangenti, percependo il 3 per cento sul valore dei contratti di fornitura di farmaci e altri prodotti sanitari dell’agenzia pubblica.
Spagnuolo è stato successivamente licenziato, mentre Karina Milei mantiene il suo incarico. Questo scandalo ha probabilmente inciso sulla percezione pubblica del partito di Milei.
Il presidente argentino si è trovato in mezzo alle proteste per lo scandalo il 27 agosto, mentre proseguiva la campagna elettorale nei pressi della capitale. I manifestanti hanno lanciato sassi e bottiglie contro Milei.
Anche la questione economica continua a occupare un ruolo centrale nella vita quotidiana degli argentini.
Sebbene Milei abbia ridotto l’inflazione dal 200 per cento a due cifre in meno di due anni, la ripresa richiede ancora tempo e interventi mirati. Inoltre, il presidente mira a sostenere il peso contro la dollarizzazione, aumentando per esempio i tassi di interesse all’80 per cento. Tuttavia, permane il rischio di una nuova crescita dell’inflazione e di un conseguente scontento popolare.
La sconfitta del 7 settembre potrebbe essere interpretata come un disappunto sulle politiche del presidente. Queste elezioni potrebbero rappresentare un primo tassello per le elezioni legislative e presidenziali del 2027.
Gli equilibri politici potrebbero cambiare nei prossimi anni. Milei punta ad ampliare gradualmente il numero di seggi al Congresso, attualmente dominato dall’opposizione. Tra scandali familiari e sfide economiche ancora aperte, il presidente argentino dovrà lavorare per riconquistare consenso.