09 Sep, 2025 - 14:01

Israele lancia volantini su Gaza City: cosa sta accadendo nell'enclave

Israele lancia volantini su Gaza City: cosa sta accadendo nell'enclave

Israele ha ordinato l’evacuazione totale di Gaza City in vista di una nuova offensiva militare. Volantini, messaggi via social e avvertimenti diretti hanno messo ulteriormente in allerta la popolazione palestinese.

Ordine di evacuazione su Gaza City

L'esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione dell'intera area di Gaza City in vista di una nuova offensiva militare. Nei giorni precedenti l’Idf aveva emesso altri ordini di evacuazione, ma si trattava solo di aree o edifici specifici. Questa volta, invece, la portata è molto più ampia.

Le forze di Tel Aviv hanno diffuso volantini con le istruzioni di evacuazione. Il portavoce in lingua araba dell'IDF, Avichay Adraee, ha pubblicato un post su X, spiegando che ai palestinesi è stato ordinato di spostarsi verso la zona umanitaria a Gaza meridionale, Al Mawasi, utilizzando la strada costiera. Nel messaggio si legge anche:

virgolette
Le IDF sono determinate a sconfiggere Hamas e agiranno nell'area di Gaza City con grande forza, come hanno fatto in tutta la Striscia.

Israele aveva già avvertito che avrebbe intensificato gli attacchi militari se Hamas non avesse liberato gli ostaggi.

L’ampliamento delle operazioni

L’ordine di evacuazione su Gaza city è arrivato dopo il discorso del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che l’8 settembre ha diffuso una dichiarazione video. In quell’occasione ha affermato che si trattava “solo dell'inizio dell'operazione principale e intensiva”. Poi ha aggiunto:

virgolette
Dico agli abitanti di Gaza: cogliete questa opportunità e ascoltatemi attentamente: siete stati avvertiti, andatevene.

Nel mese di agosto il gabinetto di sicurezza israeliano aveva approvato un piano per prendere il controllo di Gaza City. La nuova offensiva amplia la precedente operazione “Gideon’s Chariots”, lanciata a maggio. Nelle ultime settimane le forze israeliane hanno quindi intensificato i bombardamenti contro la città.

Molti civili hanno tentato di spostarsi verso altre zone per scappare dagli attacchi. Tuttavia molti abitanti sono riluttanti a lasciare Gaza City, anche perché non sanno se sarà possibile farvi ritorno. Nonostante migliaia di persone possano cercare rifugio nel sud, è probabile che una parte rimanga. Gaza City, infatti, è la più grande area urbana e la città più popolosa della Striscia.

La crisi umanitaria e il bilancio delle vittime

Il sud dell’enclave soffre per l’assenza di spazi disponibili e per le condizioni di vita già al limite. A maggio Israele aveva allentato il blocco sugli aiuti verso Gaza, in vigore da due mesi. Tuttavia, le distribuzioni degli aiuti restano del tutto insufficienti, lontane dal coprire i bisogni essenziali della popolazione.

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), in un post su X del 9 settembre, ha affermato che decine di famiglie sono state sfollate e si trovano in condizioni difficili, senza un rifugio o beni di prima necessità. L'organizzazione ha riportato l’attenzione sulla crisi umanitaria, rinnovando il suo appello ad un cessate il fuoco.

Secondo i dati del ministero della Salute dell’enclave, il bilancio delle vittime dall'inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, è salito a 64.605 morti e 163.319 feriti. Il numero di decessi dovuti alla malnutrizione ha raggiunto quota 399, tra cui 140 bambini.

Mentre la guerra prosegue con nuove operazioni nell’enclave, la popolazione civile rimane intrappolata tra bombardamenti, carenza di aiuti e incertezza sul futuro. La crisi umanitaria, già drammatica, si aggrava di giorno in giorno e rende sempre più difficile immaginare uno sbocco verso la pace.

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