11 Sep, 2025 - 16:26

Come finisce e dov'è stato girato "The Plane"? Gerard Butler e Mike Colter in un adrenalinico thriller

Come finisce e dov'è stato girato "The Plane"? Gerard Butler e Mike Colter in un adrenalinico thriller

Salire su un volo di linea e ritrovarsi a effettuare un atterraggio di emergenza in piena foresta filippina, per poi trovarsi a essere bersagli di un gruppo estremista. Queste le premesse di "The Plane" il thriller ad alto voltaggio che mette in pista Gerard Butler e Mike Colter in ruoli che sparano adrenalina a raffica.

Diretto da Jean-François Richet su una sceneggiatura di Charles Cumming e J. P. Davis, il titolo è uscito nelle sale statunitensi a gennaio 2023 e con un budget contenuto (circa 25 milioni di dollari), ma ha raccolto una sorpresa al box office mondiale: ben 74,5 milioni di dollari.

Curioso di conoscere la trama, come finisce e dove è stato girato "The Plane"? Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'action thriller.

Dove è stato girato "The Plane"?

Anche se la storia è ambientata sull’isola filippina di Jolo, buona parte delle riprese di "The Plane" è avvenuta a Porto Rico, approfittando della sua natura tropicale che assomiglia molto all’aspetto delle Filippine.

Le location principali includono l’area metropolitana di San Juan: il Puerto Rico Convention Center è stato trasformato nel terminal dell’aeroporto usato nelle scene iniziali. Altre località sul territorio portoricano: Barrio Obrero, l’ex base navale Roosevelt Roads a Ceiba, lo stadio Pedrín Zorrilla trasformato in soundstage. Anche il Río Grande è stato usato per le scene nella foresta - e in generale - legate a contesti pluviali (set esterni).

Qualche scena interna - in particolare le parti istituzionali o aziendali (il consiglio della compagnia aerea, uffici, sale riunioni) - è stata ricreata negli studi cinematografici di Los Angeles.

"The Plane": la trama

Brodie Torrance, pilota scozzese ed ex aviatore della RAF, è un uomo segnato da errori passati e relegato a rotte secondarie per la compagnia aerea che lo impiega. La vigilia di Capodanno, si trova al comando di un volo di linea da Singapore a Tokyo, apparentemente di routine. A bordo c’è un gruppo eterogeneo di passeggeri e, tra loro, un detenuto scortato dalla polizia: Louis Gaspare, accusato di omicidio e in attesa di estradizione.

Il viaggio però si trasforma ben presto in incubo. Durante il sorvolo del Mar Cinese Meridionale, l’aereo viene investito da una tempesta furiosa; un fulmine manda in avaria i sistemi elettrici e Brodie è costretto a un atterraggio d’emergenza. L’unico spazio disponibile è una pista improvvisata su un’isola sperduta: Jolo, nelle Filippine, territorio controllato da spietati ribelli separatisti, famigerati per i rapimenti e le esecuzioni.

Sopravvissuti allo schianto ma isolati dal resto del mondo, i passeggeri diventano ben presto prede facili. I miliziani attaccano, prendendo in ostaggio gran parte del gruppo con l’intenzione di ottenere un riscatto internazionale. Brodie comprende che la situazione è disperata: senza comunicazioni, senza aiuto immediato, l’unica speranza è resistere e trovare un modo per fuggire. È allora che, contro ogni istinto, decide di liberare l’uomo più pericoloso a bordo: Louis Gaspare. Ex soldato della Legione Straniera, Gaspare ha abilità di combattimento che potrebbero ribaltare le sorti, ma la sua lealtà resta un’incognita.

I due uomini, così diversi ma uniti dalla necessità, si inoltrano nella giungla alla ricerca di soluzioni. Nel frattempo, a migliaia di chilometri di distanza, la compagnia aerea, guidata dal cinico dirigente Scarsdale, organizza una squadra di mercenari per tentare un’operazione di salvataggio. Ma il tempo stringe: gli ostaggi rischiano l’esecuzione e i ribelli sono sempre più vicini.

Tra imboscate e scontri brutali, Brodie e Louis dimostrano di essere un’accoppiata inaspettatamente efficace. Mentre i mercenari si preparano a intervenire, Brodie elabora un piano audace: riparare l’aereo quel tanto che basta per decollare di nuovo, trasformando l’impossibile in un’unica, disperata via di fuga.

Come finisce "The Plane"?

Il gran finale di "The Plane" serve una miscela esplosiva di tensione, dramma e azione pura. Brodie Torrance riesce a unire le forze con Louis Gaspare e una squadra di mercenari per liberare gli ostaggi presi dai ribelli guidati da Datu Junmar.

Sapendo che il soccorso esterno non arriverà prima di molte ore, Brodie decide che la loro unica chance è far ripartire l’aereo. I ribelli attaccano, ma i mercenari tengono blocco abbastanza a lungo perché i passeggeri salgano sull’aereo. Scarsdale, il responsabile della risposta alla crisi dall’azienda aerea, suggerisce di far atterrare l’aereo su un’isola vicina dove aspetta la squadra di soccorso.

Quando l’aereo decolla, Junmar tenta un ultimo attacco: l’uso di un razzo contro il velivolo. Il piano di Brodie però è già in movimento: Junmar viene ucciso dal carrello di atterraggio dell’aereo mentre questo si alza in volo.

Alla fine, Brodie chiama sua figlia: è salvo, i passeggeri sono salvi, l’aereo è danneggiato ma decolla. Per quanto riguarda Louis, dopo aver neutralizzato un ribelle che stava per usare un RPG, decide di restare nella giungla con il denaro del riscatto, scegliendo la libertà piuttosto che il ritorno (probabilmente in prigione). La sua fine rimane ambigua ma con una forte impressione che ce la farà.

Gerard Butler ha detto che l’idea del finale - pilotare l’aereo verso Junmar per "schiantarlo" con il carrello - è stata sua, uno di quei momenti che sembrano folli ma che, se ben orchestrati, restano credibili e memorabili.

"The Plane" è basato su fatti veri? Miti da sfatare

Molti spettatori si chiedono se "The Plane" derivi da eventi reali, viste le situazioni estreme, l’atterraggio di emergenza in territorio ostile, l’elemento ribelli/ostaggi. Ma la risposta è chiara: no, non è basato su una storia vera. È un'opera di finzione, un’idea originale dello scrittore britannico Charles Cumming co-scritta poi con J. P. Davis.

Cumming ha raccontato di aver concepito il soggetto durante un viaggio nel 2016, valutando inizialmente il contesto siriano (in piena emergenza ISIS), ma poi spostando la location nella versione finale alle Filippine per motivi narrativi ed estetici. Ci sono state però controversie, soprattutto nelle Filippine, riguardo al modo in cui "The Plane" ritrae Jolo: alcuni politici locali e attivisti hanno criticato il film, dicendo che l’immagine è esagerata o deformata, con il potenziale di danneggiare la percezione internazionale dell’isola.

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