Novak Djokovic, 24 volte campione del Grande Slam, lascia la Serbia per trasferirsi ad Atene con la famiglia. La decisione arriva in un momento di crescenti tensioni politiche e proteste antigovernative guidate dagli studenti contro il presidente Aleksandar Vucic. Il tennista mantiene un profilo di sostegno ai giovani.
Il tennista serbo, Novak Djokovic, si trasferisce in Grecia. A fare notizia non è solo la decisione di avviare una nuova vita ad Atene ma anche il retroscena curioso.
Djokovic ha deciso di trasferire la sua famiglia ad Atene. Avrebbe già iscritto i suoi figli a una scuola privata nella capitale greca.
Secondo diversi media, il 24 volte campione del Grande Slam ha iscritto il figlio Stefan, 11 anni, e la figlia Tara, 8 anni, al Saint Lawrence College, stabilendo anche una residenza permanente nella periferia sud della capitale greca.
Già nell'estate del 2025, i media greci riportavano che Djokovic stava valutando l’ipotesi di trasferirsi ad Atene con il programma di golden visa e diventare residente permanente nella città. Venivano citati anche incontri del tennista con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis.
Certo, per un uomo che parla fluentemente tre lingue e ha conoscenza di altre quattro, non sarebbe una missione impossibile. Ma cosa c'è davvero dietro questa decisione? Sembrerebbero esserci le crescenti tensioni con il governo serbo.
Le proteste antigovernative guidate dagli studenti nella patria del tennista continuano ormai da tempo e hanno scosso i vertici del potere nel paese del presidente Aleksandar Vucic.
Le manifestazioni sono scoppiate nel novembre 2024 in seguito al crollo del tetto di una stazione ferroviaria a Novi Sad, nel nord del paese. Nell'incidente hanno perso la vita 14 persone. Per i critici, si tratta di negligenza alimentata dalla corruzione, da cui è nato un movimento anticorruzione.
Dopo tre mesi di manifestazioni, a gennaio, il premier Milos Vucevic si è dimesso.
Le proteste non sono note solo per una significativa contestazione contro Vucic, ma anche per le ripetute repressioni della polizia contro i manifestanti.
Il tennista ha più volte espresso messaggi sulla situazione in Serbia. Ad esempio, dopo la sconfitta a Wimbledon nel luglio 2025, ha affermato di stare "dalla parte dei giovani e della gente".
Poco dopo lo scoppio delle proteste, nel dicembre 2024, aveva dichiarato il suo sostegno agli studenti in un post su X:
Као неко ко дубоко верује у снагу младих људи и њихову жељу за бољом будућношћу,сматрам да је важно да се њихов глас чује.
— Novak Djokovic (@DjokerNole) December 18, 2024
Србија има огроман потенцијал а образована омладина је њена највећа снага.
Оно што је свима нама потребно је разумевање и поштовање. Уз вас,Новак.
Da notare che, in diverse occasioni, Djokovic non si è opposto esplicitamente né a Vucic né al governo serbo.
Il paese attira attenzione anche per le aspirazioni di adesione all'Unione Europea. Tuttavia, spiccano i legami del presidente Vucic con Russia e Cina. Dal suo insediamento nel 2012, Vucic ha cercato di mantenere buoni rapporti con Mosca, evitando di imporre sanzioni contro la Russia nonostante le pressioni internazionali. La Serbia ha beneficiato di forniture energetiche russe, come il gas.
Nel maggio 2025, il presidente serbo ha partecipato alla parata militare russa per commemorare la fine della Seconda Guerra Mondiale. Vucic era presente anche alla parata militare in occasione dell'80esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale tenutasi il 3 settembre a Pechino.