Il Bonus Università 2025/2026 rappresenta una delle principali opportunità per chi si appresta a iniziare o proseguire il proprio percorso accademico. L’avvio del nuovo anno universitario porta con sé non solo sfide legate allo studio, ma anche un impegno economico non indifferente.
Tasse, libri, affitti e spese quotidiane possono pesare in maniera significativa sul bilancio familiare, ma la normativa sul diritto allo studio mette a disposizione diverse misure di sostegno.
Ma quali sono le esenzioni previste sulle tasse universitarie? Come funzionano le borse di studio e a chi spettano? E in che modo le detrazioni fiscali possono alleggerire le spese per affitti e iscrizioni?
Tra le misure più rilevanti del Bonua università 2025/2026 rientra l’esonero dalle tasse universitarie, regolato dal decreto MUR 1014 del 21 agosto 2021. La cosiddetta no tax area garantisce la totale esenzione agli studenti con un ISEE universitario fino a 22.000 euro.
Salendo con il reddito, si applicano riduzioni progressive fino alla soglia di 30.000 euro:
Ogni Ateneo può decidere di ampliare queste soglie, perciò è sempre opportuno consultare i regolamenti interni. Non va dimenticato che gli studenti con invalidità superiore al 66% hanno diritto all’esonero completo, indipendentemente dal reddito familiare.
L’obiettivo è garantire un accesso più equo all’istruzione superiore, eliminando almeno in parte uno degli ostacoli economici più pesanti: le tasse di iscrizione.
Il Bonus Università 2025/2026 si traduce anche in un sistema di borse di studio pensato per studenti meritevoli e famiglie a basso reddito. Il decreto MUR 180 del 28 febbraio 2025 stabilisce che il sostegno spetta a chi possiede un ISEE fino a 27.948,60 euro e un ISPE fino a 60.757,87 euro.
Gli importi variano a seconda della condizione abitativa dello studente:
Si tratta di somme che, seppur non coprendo tutte le spese, rappresentano un contributo concreto. Per gli studenti fuori sede, ad esempio, l’importo può sostenere in parte il pagamento dell’affitto e delle spese accessorie, mentre per i pendolari può contribuire agli abbonamenti per i trasporti.
Va inoltre ricordato che molte università e regioni integrano le borse statali con fondi aggiuntivi, ampliando così la platea dei beneficiari.
Le tempistiche variano da regione a regione ed è fondamentale monitorare il sito del proprio ente per il diritto allo studio o del proprio Ateneo.
Accanto a esenzioni e borse, esistono misure fiscali che alleggeriscono ulteriormente il peso delle spese universitarie.
Gli studenti fuori sede possono usufruire di una detrazione IRPEF del 19% sul canone di locazione, fino a un massimo di 2.633 euro l’anno, con un risparmio fiscale che può arrivare a circa 500 euro.
Per beneficiare di questa agevolazione è necessario che l’università si trovi in un Comune distante almeno 100 km dalla residenza e in una provincia diversa. Molti Atenei, inoltre, bandiscono bonus affitti specifici, assegnati tramite graduatoria basata sull’ISEE e sull’età dello studente.
Un’altra misura rilevante riguarda le spese universitarie detraibili. Chi è iscritto a un ateneo statale può portare in dichiarazione l’intero importo delle tasse pagate. Per le università non statali, invece, valgono limiti stabiliti annualmente dal Ministero dell’Istruzione in base all’area geografica e al tipo di corso.
Per il periodo d’imposta 2024, le soglie detraibili sono:
Tali soglie garantiscono una detrazione proporzionata al tipo di corso e alla collocazione geografica dell’Ateneo, offrendo un sostegno ulteriore alle famiglie.