Affari tuoi, quanto hanno vinto nella puntata di stasera 13 settembre 2025

È arrivato il momento del mio primo commento della nuova serie; ho un po’ tergiversato a scrivere ma, dopo una decina di appuntamenti serali con Stefano, il Dottore, Gennarino e la coppia Lupo-Tanath, ho potuto fare una prima valutazione del programma. Premesso che non è mia intenzione entrare nel merito della diatrìba fra Rai1 e la Concorrenza né approfondire il disguido (scontro) di sabato sera fra Stefano e Tanath a proposito della “vattacicìrchie abruzzese” o “b'rrcó” di Giulianova (simile al «Tric e Trac» che si usa durante la Quaresima di rito ambrosiano - allorquando non si possono suonare le campane – per chiamare i fedeli alle funzioni religiose), passo alle singole osservazioni. In primo luogo, mi sembra che Stefano continui, come già segnalato nello scorso giugno, con le sbirciate nei pacchi chiamati dal/dalla Concorrente: tattica (?) del tutto non prevista nell’originale olandese ideato dal produttore Dick de Rijk (“Deal or Not Deal” i.e.: “Affare o non affare”; in Italia, dopo aver tentato con “Il pacco” e “Affare fatto”, è stato scelto, appunto, “Affari tuoi”; bello e più coerente con il gioco, il titolo scelto in Germania “Die Chance deines Lebens” cioè “L’occasione della tua vita”) e che, spesso, dà fastidio proprio a coloro che seguono il programma da casa. Quando la smetterà? In secondo luogo, l’enorme diversità di atteggiamento del/della concorrente rispetto a quando era pacchista; è sicuramente comprensibile che lo stato d’animo sia differente tra la posizione di chi (pacchista) guarda dalla periferia al centro e chi, invece, deve guardare dal centro alla periferia (giocat.ore/trice). Però non sono ammissibili tutte quelle urla sataniche soltanto per aver pescato il povero “Gennarino” o un “pacco blu”: urla che, almeno fino ad oggi, provengono sempre da elementi femminili (che, da madre natura, sono dotate di corde vocali più corte – 12.5-17.5 mm – di quelle dei maschi, 17-25 mm) sia nella formazione “concorrente e sorella” (il massimo della paura per il mitico Direttore, non parliamo di quando gli càpitano, come sabato sera, due sorelle-gemelle!), “concorrente e mamma”, per arrivare addirittura a “concorrente e figlia (?)”. Per favore, mie care esponenti della visione opposta, datevi una calmata – almeno procuratevi un bel diàpason-corista a 440 Hz che corrisponde al “La” della quarta ottava del pianoforte, ma a voi è consentito di arrivare al “La” superiore”, non oltre – non perché le vostre esplosioni di gioia (che, quasi sempre, conducono ad un'uscita dal “Teatro di posa delle Vittorie” al 20 di Col di Lana a mani vuote…) non sono gradite e, se posso, si rivelano senza posa – visto l’ambiente ove giocate – del tutto inappropriate. Accettabili, invece, le esplosioni di gioia, ma soltanto alla fine quando, magari indovinando la Regione fortunata, ti porti a casa ben 100k €s (come accaduto al valdostano Mattia, col fratello Simone, che venerdì 12 settembre ha azzeccato la Regione fortunata, la Puglia). Infine, in terzo luogo, proprio dalla puntata di ieri, sabato 13 settembre, rilevo che i pacchisti (oltreché la concorrente e relativa sorella) non hanno ancora capito la logica di gioco del Direttore (che non è lì per aiutare i concorrenti, ma deve fare gli “Affari suoi”… soprattutto adesso che è arrivato il pacco nero, col Notaio imperturbabile se non glaciale): come si fa a chiedere un aiuto ai pacchisti con la domanda “chi di voi pensa che nel mio pacco ci siano 75k e chi 30k”); esito? 18 sostengono che nel pacco della concorrente ci sono 75k €s mentre l’unico “saggio”, il bolognese – cui mi permetto di associarmi perché anch’io avevo dato la sua risposta – afferma (“sperando di sbagliare…”) che nel pacco ci sono 30k €s. E così è avvenuto: anche se, per la giocatrice, “va bene così” (frase che, tra l’altro, aveva ripetuto almeno una decina di volte durante la serata: anche quando se ne erano andati i pacchi rossi di valore, da 300k a 75k), ma questa è una banalità ciclica. Ringrazio per la disponibilità, Angelo da Varese.-