14 Sep, 2025 - 12:34

Cedolino pensione ottobre 2025: calendario pagamenti INPS-Poste, importi, rimborsi e cosa cambia davvero

Cedolino pensione ottobre 2025: calendario pagamenti INPS-Poste, importi, rimborsi e cosa cambia davvero

Quando arriva il pagamento della pensione di ottobre 2025? Cosa contiene il cedolino e perché è così importante leggerlo con attenzione ogni mese? E ancora, cosa succede se non si presenta il modello RED? Sono alcuni dei dubbi che più spesso ricorrono tra i pensionati e i loro familiari. Ogni mese, infatti, l’INPS e Poste Italiane S.p.A. provvedono al pagamento delle pensioni, e in particolare a ottobre 2025 queste domande tornano con forza all’attenzione di chi attende l’accredito.

In questo contesto, il cedolino diventa un punto il primo punto di riferimento non solo perché permette  di conoscere l’importo della prestazione, ma permette anche di comprendere le voci che compongono la somma erogata e che ne determinano eventuali aumenti o riduzioni. Previsto dall’articolo 7 della legge 335/1995 e disciplinato da successive circolari INPS, il cedolino pensione raccoglie infatti molte informazioni: dall’importo netto alle trattenute fiscali e previdenziali, fino ai rimborsi e alle variazioni mensili. Non è soltanto un documento contabile, ma uno strumento utile a leggere con chiarezza le dinamiche che incidono sulla pensione percepita.

Per approfondire le novità previste per il cedolino di ottobre 2025 — tra date ufficiali, rivalutazioni e rettifiche — segnaliamo un contributo utile su YouTube dal titolo “pensioni ottobre anteprima novità cedolino + lettere inps, date, arretrati…”, pubblicato dal canale Mr LUL lepaghediale.

Calendario pagamenti cedolino pensione ottobre 2025: INPS e Poste Italiane

Secondo l’INPS, il pagamento delle pensioni avviene il primo giorno bancario utile di ciascun mese, con l’unica eccezione di gennaio, quando viene disposto un mandato unico comprensivo anche delle prestazioni assistenziali. Per ottobre 2025, la data di accredito è fissata a mercoledì 1° ottobre per chi riceve la pensione su conto corrente bancario o postale, libretto o Postepay Evolution.

Per chi ritira la pensione in contanti, invece, la procedura è diversa. Poste Italiane continua ad applicare lo scaglionamento alfabetico dei cognomi, che distribuisce i pensionati su più giornate in base alla lettera iniziale. Una misura utile per gestire l’affluenza agli sportelli, ma che suscita spesso dubbi e richieste di chiarimento.

In merito a questa modalità, molti lettori si chiedono: “Posso ritirare la pensione il primo giorno anche se il mio cognome non rientra nella lettera prevista?”. La regola generale è che bisogna rispettare lo scaglionamento. Tuttavia, non esiste una disciplina nazionale uniforme sulle eccezioni: molto dipende dall’organizzazione del singolo ufficio postale. Alcuni direttori scelgono di applicare maggiore flessibilità, soprattutto se non ci sono code o se la condizione del pensionato lo richiede.

Le eccezioni più comuni riguardano:

  • motivi di salute documentati, che rendono difficile recarsi più volte allo sportello;
  • delega a un familiare o conoscente, che in alcuni casi viene accettata anche in giorni diversi da quello previsto;
  • urgenze particolari, come spese mediche improvvise o necessità economiche immediate.

In sintesi, il calendario predisposto da Poste va seguito come regola di base, ma in casi specifici è possibile che l’ufficio consenta il ritiro anticipato. La decisione finale resta comunque a discrezione dello sportello postale.

Supplemento di pensione: cosa significa per chi continua a versare contributi

L’INPS ha recentemente aggiornato il quadro del supplemento di pensione, uno strumento che riguarda i pensionati che, pur avendo già maturato e ottenuto il trattamento, proseguono un’attività lavorativa e quindi continuano ad accumulare contribuzione. Questo meccanismo si applica anche agli iscritti alla Gestione Separata INPS, come collaboratori e professionisti senza cassa.

I contributi versati dopo il pensionamento non vengono persi, ma possono essere utilizzati per ricalcolare l’importo della pensione e incrementarne il valore. È però fondamentale sottolineare che l’adeguamento non avviene in automatico: rientra nei cosiddetti “diritti inespressi”.

Ciò significa che per ottenere l’aumento legato alla nuova contribuzione è necessario presentare una domanda specifica all’INPS e rispettare i requisiti previsti.

Dal punto di vista pratico, questo comporta che sul cedolino della pensione possano comparire incrementi collegati ai supplementi, che si aggiungono alle altre voci già note, come rimborsi fiscali, trattenute o rivalutazioni.

Quando è disponibile il cedolino di ottobre

Il cedolino pensione ottobre 2025 sarà caricato sul portale INPS verso la metà di settembre e potrà essere consultato dai pensionati tramite le credenziali SPID, CIE o CNS.

All’interno del documento è possibile verificare diversi dati di interesse, tra cui:

  • l’importo netto della pensione;
  • le trattenute fiscali (IRPEF, addizionali regionali e comunali);
  • eventuali rimborsi IRPEF derivanti dal modello 730;
  • la rivalutazione automatica, fissata per il 2025 allo 0,8% (circolare INPS n. 135/2024);
  • comunicazioni e avvisi ufficiali dell’Istituto.

Molti pensionati, osservando mese per mese gli importi, si chiedono: “Perché la pensione cambia da un mese all’altro?”. Le cause possono essere diverse: dai conguagli fiscali all’applicazione delle addizionali locali, dai rimborsi IRPEF fino alle variazioni collegate a prestazioni assistenziali o al supplemento di pensione.

Le verifiche da fare sul cedolino di ottobre

Il cedolino di ottobre merita particolare attenzione, perché può contenere novità rilevanti. Non si tratta di una semplice formalità, ma di uno strumento utile per capire se tutti gli accrediti attesi sono stati correttamente applicati. In particolare, conviene verificare:

  • rimborsi fiscali: chi ha presentato il modello 730 può trovare accrediti legati a imposte versate in eccesso.
  • perequazione automatica: come stabilito dalla legge 448/1998, le pensioni vengono adeguate all’inflazione: per il 2025 la percentuale è dello 0,8%;
  • prestazioni collegate al reddito: le integrazioni al minimo o le maggiorazioni sociali richiedono la presentazione del modello RED. Senza questo adempimento, l’INPS sospende i pagamenti aggiuntivi, come previsto dal D.Lgs. 503/1992;
  • supplemento di pensione: chi ha continuato a versare contributi e ha presentato domanda può trovare sul cedolino l’adeguamento contributivo spettante.

Un altro dubbio ricorrente riguarda il modello RED: “Cosa succede se non lo presento?”. In questo caso, l’INPS sospende le prestazioni accessorie fino alla regolarizzazione, con una riduzione immediata dell’importo della pensione.

 

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