14 Sep, 2025 - 22:30

Le Maledizioni, il finale spiegato: chi tira davvero i fili del potere?

Le Maledizioni, il finale spiegato: chi tira davvero i fili del potere?

"Le Maledizioni" ha catturato il pubblico di Netflix con la sua trama avvincente e piena di suspense.

Si tratta di un thriller politico che intreccia segreti di famiglia, ambizioni sfrenate e una disperata lotta per il controllo dell'acqua in una provincia argentina.

Per tutta la stagione, abbiamo seguito l'ascesa apparentemente inarrestabile del governatore Fernando Rovira, un uomo tormentato dal suo passato e manipolato da forze che non riusciva a comprendere appieno.

Il finale non ha solo tirato le fila, ma ha dato fuoco all'intero castello di carte, regalandoci una resa dei conti morale e politica che ha ridefinito il ruolo di ogni personaggio.

Chi è la vittima e chi il carnefice? E nel gioco del potere, esiste davvero la redenzione? Analizziamo nel dettaglio un finale che non lascia nulla al caso.

La verità su Zoe e Román. SPOILER

Prima di continuare nella lettura, guarda il trailer ufficiale grazie a MovieDigger:

Il terremoto emotivo del finale è la rivelazione sulla vera paternità di Zoe. Per tutta la serie, è stata presentata come la figlia del governatore Fernando Rovira, un simbolo vivente della sua eredità e del suo futuro. La verità è molto più complessa e dolorosa: Zoe è la figlia di Román Sabaté, il fidato e risentito consigliere di Fernando.

Questa scoperta riscrive l'intera narrazione. L'odio represso di Román, la sua lealtà ambigua e il suo piano meticoloso per distruggere la carriera di Fernando non nascono da una semplice rivalità politica, ma da una ferita profonda.

Quando rapisce Zoe, la sua non è un'azione di malvagità, ma un atto disperato di liberazione. Vuole strapparla dall'ingranaggio dei Rovira, che l'hanno sempre usata come un'icona, una pedina nel loro gioco, e mai come una persona.

Il suo obiettivo non è farle del male, ma restituirle una verità che le è stata negata, permettendo a entrambi di fuggire da una vita costruita sulla menzogna.

La grande burattinaia: il ruolo oscuro di Irene

Se Román è l'architetto della vendetta, la vera mente dietro l'inganno originale è Irene, la matriarca della famiglia Rovira.

Fredda, calcolatrice e ossessionata dal potere, si rivela essere il personaggio più machiavellico della serie.

È lei, scopriamo, ad aver ordinato l'omicidio di Lucrecia, la madre di Zoe, anni prima. Il suo movente è agghiacciante nella sua semplicità: impedire che la verità sulla paternità di Zoe venisse a galla, distruggendo l'immagine immacolata del figlio proprio mentre la sua corsa alla presidenza stava per iniziare.

La sua frase, "Zoe rovinerà l'eredità di Fernando", riassume la sua intera filosofia: il potere e il lignaggio vengono prima di ogni cosa, anche della vita umana. Per lei, Zoe non è mai stata una nipote, ma una potenziale minaccia da controllare o eliminare.

L'ultimo atto di Fernando: si tratta di redenzione o strategia?

Di fronte al crollo del suo mondo, il governatore Fernando Rovira compie una mossa inaspettata: approva la controversa legge sull'acqua, andando contro gli interessi di sua madre, e confessa pubblicamente la verità su Zoe.

Potrebbe sembrare un atto di redenzione, un barlume di coscienza in un uomo consumato dall'ambizione. Ma la realtà è più complessa.

La sua confessione non è un atto di pentimento, ma una mossa strategica per liberarsi. Rivelando tutto, si svincola dal ricatto perenne di sua madre e dagli interessi delle corporazioni che lei rappresentava.

È un atto di ribellione, un modo per bruciare tutto pur di riprendere il controllo del proprio destino. Questo non lo rende un eroe, ma un personaggio tragico che, per sfuggire a una gabbia dorata, ne distrugge le fondamenta, senza curarsi delle macerie.

Un futuro incerto e la fuga verso la libertà

Il finale lascia il destino di molti personaggi in sospeso, facendoci ben sperare in una seconda accattivante stagione.

Mentre la campagna presidenziale di Fernando è ora avvolta nell'incertezza, il futuro di Zoe e Román è aperto, ma per la prima volta, speranzoso.

Li vediamo allontanarsi insieme, finalmente uniti come padre e figlia, alla ricerca di una vita normale, lontana dal sistema che li ha usati e quasi distrutti.

Sono liberi dalla menzogna, ma non necessariamente dal pericolo. Irene è ancora là fuori, e la sua sete di potere non si placherà facilmente.

"Le Maledizioni" si chiude con un messaggio potente e amaro: nel gioco del potere, non ci sono veri vincitori, ma solo sopravvissuti. E il prezzo da pagare per la verità, a volte, è la distruzione di tutto ciò che si è sempre conosciuto e, forse, amato.

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