15 Sep, 2025 - 18:41

Trump cambia la retorica sulla Russia: addio alla prospettiva di pace in Ucraina?

Trump cambia la retorica sulla Russia: addio alla prospettiva di pace in Ucraina?

Donald Trump ha cambiato il suo atteggiamento verso la Russia, definendola per la prima volta “aggressore” nella guerra contro l’Ucraina. Dopo mesi di diplomazia senza risultati, il presidente americano appare meno conciliante, mentre il conflitto entra in una fase sempre più complessa e sanguinosa.

Trump rivede il tono con la Russia

Il presidente americano, Donald Trump, cambia il tono sulla Russia e la definisce per la prima volta “aggressore” nella guerra contro l’Ucraina. Questo inasprimento di toni ha aperto polemiche sull’andamento degli sforzi di porre fine al conflitto che è iniziato nel febbraio 2022.

Durante la campagna elettorale del 2024, Trump aveva promesso di porre fine alla guerra in 24 ore, una rivendicazione ambiziosa che già allora sembrava una missione impossibile. Dopo il suo insediamento, l’amministrazione statunitense ha comunque messo in campo strumenti diplomatici per giungere ad una pace tra Russia e Ucraina.

A poche settimane dall'insediamento, l'atteggiamento di Washington aveva sorpreso i suoi alleati quando, in vista del terzo anniversario dello scoppio della guerra, si era opposto all’inserimento del termine “aggressione russa” nella dichiarazione congiunta del G7. Questa scelta era stata ampiamente interpretata come una posizione che penalizzava Kiev.

La diplomazia in stallo

Nel corso degli otto mesi del suo secondo mandato, le posizioni del presidente americano sono state discusse ampiamente. A febbraio, quando ha avuto una discussione in diretta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Trump aveva alimentato speculazioni su una possibile intesa tra Mosca e Washington.

Trump non ha però risparmiato nemmeno il suo omologo russo, con il quale vanta di avere un buon rapporto, affermando che “è completamente impazzito”.

Da ricordare che l’amministrazione Trump, anche se ha minacciato più volte Mosca di imporre sanzioni, non ha fatto un passo concreto in questa direzione, nonostante le crescenti richieste internazionali.

Gli sforzi diplomatici restano in uno stato di stallo, sebbene gli Stati Uniti, come principale mediatore tra Kiev e Mosca, continuino a lavorare dietro le quinte.

Trump e Putin si sono incontrati il 15 agosto in Alaska in un importante vertice che, tuttavia, non ha portato a una svolta. Pochi giorni dopo, il 18 agosto, il presidente americano ha ricevuto Zelensky e altri alleati europei, alimentando per un momento l’idea di un possibile faccia a faccia tra i leader russo e ucraino, che però non sembra imminente.

Le distanze restano profonde tra le parti.

Le pressioni sul fronte e le nuove dichiarazioni di Trump

In questo contesto, non è la prima volta che Trump esprime frustrazione, ma il cambio di tono delle sue parole risulta evidente.

La Russia ha lanciato un’offensiva estiva aumentando la pressione su Kiev e prosegue con bombardamenti su larga scala.

Riferendosi alle perdite di soldati da entrambe le parti, Trump ha affermato il 15 settembre: 

virgolette
Questa settimana sono morti 8mila soldati, di entrambi i Paesi. Alcuni di più dalla Russia, ma quando sei l'aggressore, le perdite sono maggiori.

Anche se né lui né la sua squadra sono ancora riusciti a portare allo stesso tavolo Putin e Zelensky, Trump mira a porre fine alla guerra in Ucraina. Le sue recenti parole mostrano però un ulteriore irrigidimento delle sue posizioni nei confronti di Mosca, segnando un cambio di rotta rispetto alle fasi iniziali del suo secondo mandato.

Il mutamento di tono del presidente americano rappresenta un passaggio significativo: da una linea che puntava a trattative rapide ad un atteggiamento più rigido verso Mosca. Le sue dichiarazioni non solo alimentano il dibattito internazionale, ma rendono ancora più incerta la prospettiva di un negoziato a breve termine. Con le distanze tra Kiev e Mosca ancora profonde e un fronte militare sempre più instabile, la promessa di pace sembra oggi lontana più che mai.

LEGGI ANCHE