"Affari tuoi": quanto hanno vinto ai pacchi stasera, 15 settembre 2025? Dodicesima puntata di questa edizione che vede come padrone di casa Stefano De Martino.
Federico torna a casa con ben 50mila euro. Vuoi sapere cosa è successo nella puntata di Affari tuoi del 15 settembre su Rai 1? Non perdere il nostro riassunto completo.
In gara Federico per le Marche. Con lui la compagna Marica. La coppia gioca con il pacco numero 15.
In questo nuovo appuntamento gioca Federico per le Marche.
Si parte dal pacco numero 1 della Basilicata in cui ci sono 15mila euro, nel pacco numero 4 del Trentino Alto Adige ci sono 200 euro e nel pacco numero 20 della Puglia ci sono 100mila euro. E ancora nel pacco numero 13 della Liguria ci sono 10 euro, nel pacco numero 2 della Campania ci sono 50mila euro, infine nel pacco numero 7 dell'Abruzzo ci sono 10mila euro.
Come prima offerta il Dottore offre 30mila euro, ma il concorrente rifiuta e va avanti. Nel pacco numero 17 del Molise ci sono zero euro, nel pacco numero 3 della Valle d'Aosta ci sono 20 euro, infine nel pacco numero 10 della Sardegna ci sono 5 euro.
Il Dottore propone il cambio, ma Federico rifiuta. Nel pacco numero 5 del Lazio ci sono ben 200mila euro, nel pacco numero 9 del Veneto ci sono 75mila euro, infine nel pacco numero 14 dell'Emilia Romagna ci sono 20mila euro.
Il Dottore lascia il destino alle carte e Michele trova il cambio che questa volta accetta, prendendo il pacco numero 6 della Lombardia. Nel pacco appena lasciato ci sono 100 euro, allora il Dottore offre 25mila euro che vengono rispediti al mittente.
Nel pacco numero 16 dell'Umbria ci sono ben 300mila euro, allora il Dottore ritenta con il cambio che però non viene accettato questa volta. Nel pacco numero 18 del Friuli Venezia Giulia c'è la Lesina, nel pacco numero 19 della new entry del Piemonte ci sono 30mila euro, allora restano in gioco solo tre pacchi blu e il pacco nero.
L'offerta scende a 10mila euro, ma Federico rifiuta e va avanti. Nel pacco numero 11 della Calabria c'è il pacco nero in cui ci sono 20mila euro, allora il concorrente va alla Regione Fortunata. Per 100mila euro dice la Sardegna ma non indovina, mentre per 50mila euro dice la Toscana ed è la risposta esatta.
Lunedì 15.9.2025 - Puntata disastrosa sin dall’inizio: dopo la “nostalgia” (camuffata con la ciclica banalità “va bene così”) alla fine dei pacchi, ecco in extremis per Federico (dalla bella Numana) e la sua altrettanto bella Màrica (o Marìka?), i 50k lordi (netti poco più di 35k €s) regalati dalla Toscana (ma purtroppo non i 100k della Sardegna). D’altra parte, quando si arriva alla “Regione fortunata” (così chiamata da Stefano su input degli Autori del programma) è già tutto spiegato. E, a tal proposito, perché ad “Affari tuoi” chiamano la Regione “fortunata”? forse perché è la Regione che incassa il premio? se non è così – e non è così perché l’eventuale premio vinto, al netto delle imposte, spetta, giustamente, al/alla concorrente – è d’uopo modificare l’espressione, ad esempio in “Regione mascotte” (cioè “che porta fortuna”, proprio come gli oggetti che il nostro napoletano conduttore dovrebbe conoscere bene, come il “curniciello”…, talismano vivente); d’altronde, proprio l’operetta “La Mascotte” ha portato al successo il compositore francese Edmond Audran (1842-1901: seguace e prosecutore nel campo dell’opera buffa e dell’operetta del violoncellista e compositore Jacques Offenbach 1819-1880) con il famoso "duetto dei tacchini" di Bettìna, innamorata di Pippo, guardiano di pecore: e proprio qui Bettina è definita la “mascotte” e nell'operetta si dice che “è come uno di quegli angeli creati dal buon Dio per combattere contro le forze del male nel mondo”, in buone parole un «portafortuna» e l'opera stessa ebbe talmente fortuna che nel giro di un paio di anni a Parigi aveva fatto oltre 500 repliche. Detto ciò, non mi resta che ritenermi, appunto, fortunato perché al termine della serata con i pacchi sono riuscito a vedere, sin dall’inizio, il film “Nostalgia” (2017: regia e sceneggiatura di Mark Pellington, con Alex Ross Perry) che non è un film in senso tradizionale, ma è piuttosto un flusso emotivo ininterrotto, un viaggio frammentato tra persone che hanno perso qualcosa o qualcuno, e che si aggrappano agli oggetti come fossero àncore contro l’oblìo. E ogni oggetto è un “elegìa” (da ἐλεγεία-ἔλεγος) che origina, in tono meditativo e malinconico, una condizione di infelicità di vario genere. Un mosaico di storie legate dal filo della memoria: anziani, famiglie e fratelli si confrontano con la perdita, con gli oggetti che restano e con il peso dei ricordi. Tra incendi, traslochi e cimèli da custodire, ogni protagonista scopre quanto sia difficile separarsi dal passato e quanto, invece, i ricordi continuino a darci forma. “Nostalgia” è un film che vuole parlare della leggerezza degli oggetti e del peso che noi attribuiamo loro. Ma lo fa con una gravità che schiaccia ogni tentativo di empatìa autentica. È un’opera coerente, onesta, e visivamente curata grazie anche alla bellissima colonna sonora del francese Laurent Eyquem, anche se non arriva al culmine come Rachel Portman con la sua ne “Le regole della casa del sidro 1999” – secondo chi scrive, la migliore in assoluto – ove le musiche risuonano soavi come le favole che il dottor Wilbur Larch legge ai suoi bambini prima di andare a dormire, «buonanotte principi del Maine e re della nuova Inghilterra», e allo stesso modo con cui l’uomo si prende cura dei piccoli, le note prestano attenzione ai sentimenti dello spettatore, alimentandoli fin dall'inizio e sostenendoli per tutto il tempo del film); in questa musica di Laurent Eyquem più che alla trama e ai personaggi del film, si sente la focalizzazione sui singoli momenti, anche in assenza di “parlato”, con un bordone instancabile ma impareggiabile. Grazie per la disponibilità, Angelo da Varese.-
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