La tensione si intensifica dopo l’incursione di un drone nei cieli di Varsavia. L’episodio, avvenuto il 15 settembre 2025, arriva a pochi giorni da un precedente attacco che aveva già spinto la Polonia a invocare l’articolo 4 della Nato. Cresce il timore di un’escalation capace di trascinare l’Alleanza atlantica in una crisi ancora più profonda.
Nella serata del 15 settembre 2025, il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha annunciato che è stato un drone a sorvolare gli edifici governativi e il Palazzo del Belweder, una delle residenze ufficiali del presidente polacco a Varsavia.
Secondo quanto riportano i media polacchi, gli agenti del Servizio di protezione dello Stato hanno neutralizzato il drone sopra il palazzo presidenziale, vicino al Parco Lazienki, uno dei più grandi parchi pubblici della capitale polacca.
Il premier Tusk ha annunciato in un post su X che due cittadini bielorussi sono stati arrestati.
Przed chwilą Służba Ochrony Państwa zneutralizowała drona operującego nad budynkami rządowymi (Parkowa) i Belwederem. Zatrzymano dwóch obywateli Białorusi. Policja bada okoliczności incydentu.
— Donald Tusk (@donaldtusk) September 15, 2025
Cresce quindi la tensione nel Paese dell’Europa centrale, mentre i timori di una guerra più estesa si stanno diffondendo anche oltre i confini nazionali.
Dall'inizio della guerra tra Russia e Ucraina, la Polonia, insieme ad altri Paesi del fianco orientale dell’Alleanza atlantica, è rimasta in massima allerta.
Il 10 settembre, il primo ministro polacco ha già annunciato che 19 droni russi hanno violato lo spazio aereo della Polonia. Le autorità hanno riferito che i droni erano stati abbattuti.
Sebbene, dall'inizio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022, la Polonia abbia più volte registrato violazioni del proprio spazio aereo provenienti dalla direzione dell'Ucraina, l'incursione del 10 settembre ha segnato la prima volta che un membro della Nato ha intrapreso un'azione di questo genere. Le autorità polacche hanno infatti precisato che questa incursione era diversa dalle precedenti.
In seguito all'incursione di droni russi, Varsavia ha avviato l'articolo 4 della Nato e ha così richiesto consultazioni sulla sicurezza. Da un certo punto di vista, questo è stato l'inizio di una cooperazione più intensa tra gli alleati.
Sebbene la Russia abbia affermato che non si trattasse di un'azione intenzionale, l'episodio del 10 settembre ha comunque suscitato la reazione da parte degli alleati dell'Alleanza atlantica.
Il 12 settembre, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha annunciato il lancio della missione "Eastern Sentry" volta a proteggere il fianco orientale dell'Alleanza.
L'incursione di un nuovo drone nei cieli della capitale polacca si è verificata mentre proseguono le esercitazioni militari "Zapad 2025" delle forze bielorusse e russe, iniziate il 12 settembre e che termineranno il 16 settembre.
Per alcuni analisti, Mosca sta testando la Nato attraverso azioni oltre i confini ucraini, citando sia le violazioni degli spazi aerei della Polonia e della Romania, sia le esercitazioni militari con la Bielorussia.
Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, aveva già sollevato l'idea di un’imposizione di una no-fly zone da parte della Nato sull'Ucraina per proteggere lo spazio aereo degli alleati dalle eventuali incursioni.
Il Cremlino, dichiarando che la Nato è "di fatto coinvolta" nella guerra in Ucraina, ha già acceso i campanelli d'allarme.
Sebbene non siano ancora arrivate risposte sull’ultima incursione di drone a Varsavia, restano evidenti gli spiragli di un'escalation continua.
Le violazioni dello spazio aereo polacco, unite alle esercitazioni “Zapad 2025” e alle dichiarazioni sempre più dure di Mosca, alimentano l’ipotesi che il Cremlino stia testando la reattività della Nato. Sebbene Varsavia abbia già ottenuto l’appoggio degli alleati con la missione “Eastern Sentry”, resta alta l’incertezza sul prossimo passo.