16 Sep, 2025 - 17:39

Tutto su Black Rabbit: perché il nuovo thriller con Jude Law è la serie da vedere assolutamente

Tutto su Black Rabbit: perché il nuovo thriller con Jude Law è la serie da vedere assolutamente

Jason Bateman ha trascorso anni a perfezionare l'arte di interpretare l'uomo comune gettato in una spirale di caos. Con Ozark ha raggiunto l'apoteosi regalandoci uno dei personaggi più tesi e complessi della televisione moderna.

È quindi con un misto di familiarità e trepidazione che lo ritroviamo in Black Rabbit, la nuova miniserie Netflix in arrivo il 18 settembre. Ma questa volta non è solo. Accanto a lui, un magistrale Jude Law nel ruolo di un fratello il cui amore è tanto una benedizione quanto una condanna.

Il risultato è molto più di un semplice thriller: è un'immersione straziante e avvincente nella natura autodistruttiva dei legami di sangue, un dramma che pulsa con la stessa, cupa energia che ha reso Ozark un fenomeno.

Perché questa serie è imperdibile

Prima di tutto guarda il trailer ufficiale, così puoi farti un'idea:

Creata da Zach Baylin e Kate Susman, la serie ci introduce a due fratelli agli antipodi. Jake Friedken (Law) è un uomo che si è costruito una vita di meticolosa stabilità, proprietario di un ristorante di successo a New York, un mondo ordinato e sotto controllo.

Vince (Bateman), al contrario, è un fantasma del passato, un uomo tormentato la cui sola presenza è sinonimo di guai. Quando Vince riappare nella vita di Jake, non porta con sé solo vecchi ricordi, ma un'ondata di guai che minaccia di travolgere tutto ciò che Jake ha faticosamente costruito.

Black Rabbit racconta una dinamica fraterna tanto potente quanto tossica. La serie non si accontenta di usare il legame familiare come semplice pretesto narrativo; lo mette al centro del suo motore drammatico.

Jake farebbe qualsiasi cosa per proteggere Vince, ma ogni suo tentativo di salvarlo li trascina entrambi più a fondo nell'abisso. Vince, dal canto suo, cerca disperatamente di fare la cosa giusta, ma la sua stessa natura sembra attirare il disastro.

Non è una storia di eroi e cattivi, ma un ritratto incredibilmente umano di due persone intrappolate in un ciclo inarrestabile di cattive decisioni, alimentato da un amore incondizionato.

La scrittura è eccellente

La scrittura eccelle nel costruire una tensione quasi insopportabile. Ogni volta che i fratelli sembrano intravedere una via d'uscita, una luce in fondo al tunnel, le loro stesse azioni o il loro passato tornano a perseguitarli, chiudendo ogni via di fuga.

Questo meccanismo crea un'esperienza di visione quasi claustrofobica, un crescendo continuo che rende impossibile non divorare gli otto episodi tutti d'un fiato. Non si tratta solo di suspense legata alla trama, ma di una tensione emotiva che nasce dalla domanda: fino a che punto si può spingere la lealtà prima che diventi veleno?

Le performance dei protagonisti sono monumentali

Tuttavia, l'architettura della tensione crollerebbe senza due performance monumentali a sostenerla. Jude Law e Jason Bateman non si limitano a recitare; incarnano questo legame disfunzionale con una chimica sullo schermo che è a dir poco elettrica.

Bateman ritorna al suo registro migliore, quello di un uomo la cui ansia ribolle appena sotto una superficie di apparente calma.

Ma è Jude Law a sorprendere, interpretando un uomo il cui mondo di certezze si sgretola pezzo per pezzo, costretto a confrontarsi con il fatto che la persona che ama di più è anche la sua più grande minaccia.

Il loro non è un semplice dialogo, ma una danza complessa di affetto, risentimento e disperazione.

A rendere Black Rabbit un evento ancora più interessante è ciò che accade dietro le quinte. La serie è una vera e propria reunion di Ozark.

Non solo Bateman torna a dirigere alcuni episodi, portando con sé la sua estetica precisa e il suo ritmo impeccabile, ma lo fa anche Laura Linney, la sua indimenticabile co-protagonista.

Questa non è una coincidenza. La loro presenza alla regia è una garanzia di qualità e un segnale chiaro per il pubblico: aspettatevi la stessa ambiguità morale, la stessa attenzione ai personaggi e la stessa tensione psicologica che hanno decretato il successo della loro precedente collaborazione.

In definitiva, Black Rabbit è un trionfo. È un thriller avvincente che ti tiene con il fiato sospeso, ma è anche un dramma umano toccante e dolorosamente riconoscibile.

Per chi ha amato Ozark e per chiunque cerchi una storia matura, complessa e recitata alla perfezione, questa miniserie è un appuntamento assolutamente imperdibile.

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