Nuove prospettive per le famiglie in un piano che mira a rafforzare il sostegno all’inclusione scolastica e sociale dei bambini e dei ragazzi con disabilità. Alla luce degli aggiornamenti previsti per ricevere un assegno dall’INPS nel 2025, sorgono spontanee alcune domande: “Come funziona l’assegno INPS per i minori?” e “A chi spetta davvero l’indennità di frequenza?”. Un passaggio centrale riguarda l’importo fissato dall’INPS per quest’anno, pari a 336 euro mensili, destinati ai minori con disabilità che frequentano scuole o centri riabilitativi. Una misura che, pur non essendo nuova, resta fondamentale nel panorama delle politiche sociali italiane e continua a rappresentare un sostegno concreto per migliaia di famiglie che affrontano quotidianamente difficoltà educative e sanitarie legate alla crescita dei figli.
Per approfondire in modo semplice il funzionamento dell’indennità di frequenza, segnaliamo il video “indennità di frequenza - come funziona” pubblicato da Radio UCI APS su YouTube.
Dal punto di vista normativo, l’assegno INPS da 336 euro mensili prende forma nell’indennità di frequenza, introdotta dall’articolo 1 della Legge n. 289 dell’11 ottobre 1990. Si tratta di una prestazione economica pensata per sostenere i minori con difficoltà persistenti nello svolgimento dei compiti e delle funzioni tipiche dell’età, oppure per i ragazzi affetti da ipoacusia con perdita uditiva superiore a determinati valori percentuali.
Le modalità di erogazione sono state definite dal D.M. 2 agosto 2007, che ha fissato criteri e procedure di liquidazione. Ogni anno l’INPS aggiorna importi e limiti di reddito attraverso le proprie comunicazioni ufficiali. Per il 2025, l’Istituto ha confermato un importo di 336 euro mensili e un limite di reddito personale annuo pari a 5.771,35 euro, come riportato nella scheda informativa aggiornata al 30 luglio 2025 e consultabile pubblicamente sul sito istituzionale dell’Ente.
L’indennità di frequenza è rivolta ai minori di 18 anni che rispettano precisi requisiti:
Un aspetto importante riguarda la frequenza all’asilo nido: il beneficio spetta anche in questo caso, purché la frequenza sia certificata come parte integrante di un percorso educativo o riabilitativo, come chiarito nella scheda ufficiale INPS e ribadito da più comunicazioni interpretative rivolte ai patronati e alle famiglie.
Uno dei dubbi più comuni tra i genitori riguarda le modalità di pagamento. L’indennità di frequenza viene erogata mensilmente, ma soltanto per i periodi di effettiva frequenza scolastica, formativa o riabilitativa. Nel caso in cui il minore interrompa il percorso, l’erogazione si sospende automaticamente, come previsto dall’articolo 1, comma 3, della Legge n. 289/1990.
Per quanto riguarda la durata complessiva, la prestazione accompagna i ragazzi fino al compimento dei 18 anni. Una volta raggiunta la maggiore età, è possibile presentare domanda per altre misure assistenziali, come la pensione di inabilità civile, disciplinata dalla Legge n. 118/1971, che consente di garantire continuità economica e tutela sociale anche nella fase adulta della vita.
La richiesta per ottenere l’indennità di frequenza deve essere inoltrata all’INPS tramite i canali ufficiali: portale online (con credenziali SPID, CIE o CNS), contact center (803 164 da rete fissa; 06 164 164 da mobile) o con il supporto dei patronati.
Alla domanda vanno allegati i documenti richiesti, in particolare:
L’INPS, con il Messaggio n. 4315 del 30 novembre 2022, ha ricordato che tale documentazione deve essere aggiornata periodicamente, pena la sospensione della prestazione e invitando gli interessati a prestare particolare attenzione al rispetto delle scadenze previste dalle procedure amministrative.