17 Sep, 2025 - 15:53

Ci sarà Adolescence 2? Ecco cos'ha detto Stephen Graham dopo il successo agli Emmy

Ci sarà Adolescence 2? Ecco cos'ha detto Stephen Graham dopo il successo agli Emmy

Fresco di un trionfo quasi totale agli Emmy Awards, dove ha raccolto ben otto trofei, il team dietro al fenomeno Netflix Adolescence non ha intenzione di riposare sugli allori.

Al contrario, sta già guardando al futuro. Stephen Graham, l'anima creativa e protagonista della serie, ha confermato ciò che i fan speravano e temevano in egual misura: sono in corso trattative per una stagione successiva.

Ma in una mossa tanto coraggiosa quanto artisticamente coerente, Graham ha chiarito che non si tratterà di un sequel diretto. La storia della famiglia Miller, che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso, è conclusa. Il formato, invece, è appena nato.

Adolescence 2 ci sarà, ma non con la famiglia Miller

La notizia segna un punto di svolta per quello che ora si profila non come un singolo dramma, ma come un'antologia tematica e stilistica. Adolescence non è più solo la storia di Eddie Miller e di suo figlio Jamie; è diventato un marchio di fabbrica, un sinonimo di narrazione immersiva e ad alta tensione girata in un unico, estenuante piano sequenza.

È questo il DNA creativo che Graham e sua moglie, Hannah Walters, intendono preservare attraverso la loro società di produzione, Matriarch Productions, in collaborazione ancora una volta con la Plan B di Brad Pitt.

"Non vedremo più questa famiglia. La storia di quella famiglia è finita", ha dichiarato Graham con una schiettezza che non lascia spazio a dubbi. Per chi sperava di scoprire la verità definitiva sulla colpevolezza di Jamie, la notizia sarà una delusione.

Ma è anche una testimonianza di integrità artistica. Invece di annacquare l'impatto di un finale potente e ambiguo, i creatori hanno scelto di proteggerlo, lasciandolo intatto nella sua perfezione.

Questo significa che non rivedremo Owen Cooper, che a soli 15 anni è entrato nella storia come il più giovane vincitore maschile di un Emmy per la sua straziante interpretazione, né la talentuosa Christine Tremarco nel ruolo della madre, Manda.

Tuttavia, se la porta della famiglia Miller si è chiusa, un'altra sembra essersi socchiusa. Graham ha lasciato intendere che alcuni personaggi potrebbero tornare, spostando il focus narrativo su un altro angolo di questo universo teso e realistico.

Il nome che ha fatto con più enfasi è quello di Ashley Walters, che nella prima stagione ha interpretato l'ispettore capo Luke Bascombe. Le parole di Graham per Walters sono state cariche di ammirazione e di un chiaro desiderio di esplorare ulteriormente il suo potenziale.

"Ashley è uno dei nostri migliori attori, che non ha mai avuto l'opportunità di interpretare un ruolo diverso da quello che ha interpretato", ha affermato Graham. "Ha una grandissima solennità nella sua interpretazione... e ci ha messo cuore e anima". Questo elogio mirato non sembra casuale.

Suggerisce che la prossima iterazione di Adolescence potrebbe spostarsi dal dramma familiare a un thriller procedurale, raccontato con la stessa, implacabile tecnica del piano sequenza.

Immaginare una serie incentrata sulle indagini di Bascombe, con la pressione di un caso che si svolge in tempo reale davanti agli occhi dello spettatore, è un'idea tanto logica quanto elettrizzante.

Il trionfo agli Emmy e la consapevolezza di non essere superiore a nessuno

Il trionfo agli Emmy, che ha visto la serie premiata non solo per le interpretazioni ma anche per la regia e la sceneggiatura, ha chiaramente dato a Graham e al suo team la fiducia necessaria per continuare a sperimentare. "Mi ha fatto credere che con le persone giuste al nostro fianco... tutto è possibile", ha confessato, parlando di una vittoria che ha percepito come collettiva. Con un sorriso, ha rivelato la sua filosofia, radicata nella sua infanzia a Kirby, un sobborgo di Liverpool.

"Quando ero bambino, mia madre diceva sempre: 'Non sei mai superiore a nessuno e non sei mai inferiore a nessuno. Siamo tutti uguali'", ha raccontato. "Sono un ragazzo meticcio che vive in un piccolo condominio... quindi so cosa significa avere difficoltà, alti e bassi, ma sto cercando di trovare quella pace che ho oggi, e sto diffondendo quell'amore".

È questa umiltà e questo spirito collaborativo che sembrano essere il vero motore dietro il successo di Adolescence. Mentre il pubblico attende con ansia di scoprire quale nuova storia verrà raccontata attraverso la lente claustrofobica del piano sequenza, una cosa è certa: il futuro di questo universo è nelle mani di un creatore che non cerca solo di intrattenere, ma di connettersi a un livello profondamente umano. E questa è la promessa più eccitante di tutte.

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