Stavolta il mese di settembre è, forse più di altri, quello più atteso nel calendario NoiPA. Un mese pieno di incognite e di novità. Con la scuola iniziata da pochi giorni, come raccontato da TAG24.it, le domande dei lettori si moltiplicano: quando arriverà lo stipendio di settembre?
L’attesa quest’anno è ancora più forte. Al normale cedolino, infatti, si sommano altri elementi: possibili arretrati contrattuali, bonus e conguagli fiscali. Una combinazione che ha spinto docenti, ATA, supplenti e neoimmessi a chiedere chiarimenti sui tempi e sulle modalità dei pagamenti.
Per approfondire i temi legati agli stipendi di settembre, è disponibile un video pubblicato da Orizzonte Scuola Notizie dal titolo “Stipendi docenti e ATA, indennità vacanza contrattuale, fondo Espero, TFR, conguagli e non solo”. Un contributo utile da guardare per avere un quadro completo.
Accanto al cedolino ordinario, per il mese di settembre è prevista un’emissione speciale. Si tratta di una procedura con cui NoiPA gestisce pagamenti straordinari che non rientrano nell’accredito fisso del 23 settembre. Tradizionalmente, questo canale serve per liquidare contratti caricati in ritardo, supplenze brevi, conguagli fiscali o compensi accessori.
Stando alle informazioni diffuse da TraderLink e riprese anche da TAG24, l’emissione di settembre potrebbe includere anche una parte degli arretrati del rinnovo contrattuale 2022-2024, insieme ad altre voci aggiuntive. Non ci sono però, al momento, comunicazioni ufficiali da parte del MEF o di NoiPA che confermino in maniera diretta questa destinazione.
Per i lavoratori interessati significa che, oltre allo stipendio ordinario, ci potranno essere accrediti extra, anche con cedolini separati e distribuiti tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Una possibilità che resta aperta, ma che richiede prudenza in assenza di conferme ufficiali.
La cornice di riferimento resta il CCNL Scuola, che stabilisce retribuzione tabellare, scatti di anzianità e indennità. A questa si aggiungono le circolari del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che regolano la gestione NoiPA, le note del Ministero dell’Istruzione e del Merito — come la n. 36704 del 30 settembre 2024 per le supplenze brevi, citata da Orizzonte Scuola — e le procedure del SIDI, tramite cui le segreterie scolastiche autorizzano i contratti e trasmettono i dati stipendiali.
Questi passaggi spiegano perché, mentre per il personale di ruolo l’accredito avviene puntualmente, per i supplenti e i neoimmessi il percorso si allunga.
Per quanto riguarda il calendario, le tappe dei pagamenti di settembre sono state scandite da date precise. La prima, come già spiegato da TAG24, è stata l’anteprima dello stipendio netto, che i lavoratori a tempo indeterminato hanno potuto consultare tra il 29 e il 31 agosto.
A seguire, tra il 16 e il 17 settembre, NoiPA ha pubblicato i cedolini completi con tutte le voci e le trattenute, come riportato da Orizzonte Scuola.
Il giorno dell’accredito ordinario è stato il 23 settembre: una data di grande importanza per i dipendenti statali, confermata anche da TraderLink.
Infine, dal 4 settembre, alcuni insegnanti hanno ricevuto un cedolino separato per i compensi aggiuntivi, come quelli legati al Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF) o ad altri incarichi specifici.
Il cedolino di settembre non si limita allo stipendio base. A incidere sull’importo netto ci sono diverse voci: dal Bonus Giorgetti, che premia chi rimanda la pensione con incrementi fino al 10%, ai conguagli fiscali derivanti dal modello 730, che possono trasformarsi in rimborsi o trattenute.
A queste si aggiungono i pagamenti per gli esami di Stato, rinviati ad alcuni docenti da agosto a settembre, e i compensi accessori legati a incarichi di coordinamento o ad attività aggiuntive.
La situazione più critica riguarda i supplenti e i neoassunti dal 1° settembre. Molti non hanno ancora visto né il cedolino né lo stipendio. Le cause principali sono contratti non ancora acquisiti da NoiPA, autorizzazioni SIDI non completate dai dirigenti scolastici e dai DSGA, o fondi che risultano disponibili solo nelle emissioni successive.
Il Ministero definisce questi slittamenti “fisiologici”, ma resta la difficoltà di iniziare l’anno scolastico senza avere certezze sullo stipendio.