"Sfida di Putin nei cieli della Nato" (Corriere della Sera); "Jet russi sui cieli d'Europa" (Repubblica); "Sanzioni Ue, Putin alza i caccia" (La Stampa); "Tensione in quota: F-35 italiani contro i Mig di Putin" (Il Giornale); "Jet russi respinti da F-35 italiani (Libero); "Stress test alla Nato" (Il Foglio).
Ma insomma: questi giornaloni continuano a non capirci un tubo su quanto sta avvenendo lungo il confine tra l'Europa dell'est e la Russia.
A bacchettarli tutti, oggi, è Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano: lui sì che ha sempre capito tutto. E, per fortuna dell'umanità, continua a farlo. Tant'è che oggi relega la notizia dello sconfinamento dei caccia russi in Estonia a un semplice accusa di Tallinn tutta da provare. E apre il giornale sostenendo che i droni russi che l'altro giorno hanno sconfinato in Polonia l'hanno fatto per colpa dell'Ucraina, non di San Vladimir Putin, il giusto e il casto.
E insomma: i lettori del Fatto oggi saranno informati che nel Baltico gli F-35 italiani hanno intercettato 3 Mig russi, ma che si tratta solo di un altro "casus belli" (rigorosamente tra virgolette) voluto da chissà chi. Ma soprattutto i lettori di Travaglio verranno a conoscenza di una relazione dei Servizi Segreti secondo la quale, per quanto riguarda i droni intercettati in Polonia, parlare di un attacco russo è "improbabile":
avvisa il nostro.
Insomma: sarebbe stato un autoattacco, un autogol degno della terza guerra mondiale più pazza del mondo.
E comunque: si sa che quando scoppia una guerra la prima vittima è la verità. Ma Marco Travaglio oggi, con il suo editoriale, si è stufato. La vuole questa verità. La pretende. Viva o morta. Tanto da titolare il suo editoriale:
Anche se lui ce l'ha sempre in tasca:
Capito, capre?
I giornaloni, le cancellerie di tutt'Europa, i governi, in primis quello italiano, persino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è inutile che facciano le vittime e spargano fake news e panico: Marco Travaglio mette nero su bianco quanto segue.
Beh, è già molto che non abbia citato anche il Reddito di Cittadinanza, visto che è nei programmi dei candidati governatori 5 Stelle, il partito che si ispira alla dottrina travagliana, in Campania e Calabria...
Ma tant'è: nel giorno in cui si seppellisce Kirk e che il dibattito sulla pericolosità della violenza verbale in politica può dirsi già bello che concluso (Kirk, del resto, è stato ucciso già la bellezza di dieci giorni fa), Travaglio torna a menare la sua penna a destra e sinistra in questi termini: Von der Leyen e Merz, per lui, sono "burattini dell'industria bellica". Polonia, Paesi Batici, i commissari Kallas, Kubilius e Dombrovskis sono vogliosi di "scatenare una guerra con la Russia per regolare vecchi conti". Zelensky vuole "ottenere truppe e no fly zone". Macron e Starmer "vogliono creare uno stato d'eccezione che tenga su i loro governi pericolanti". L'intera classe dirigente Ue "non vuole ammettere di aver perso la guerra e sbagliato tutto in Ucraina".
Ma, tornando nei nostri confini: Mattarella "terrorizza gli italiani evocando la prima Guerra mondiale" e il ministro della Difesa Crosetto "lancia sos per un attacco russo o di altri" senza motivo.
Insomma: per Travaglio di "serio" non è rimasto nessuno. Ma meno male che c'è lui che l'ha capito.