20 Sep, 2025 - 11:06

Bonus adozioni internazionali 2025: a chi spetta e come funziona il contributo fino a 12.500 euro

Bonus adozioni internazionali 2025: a chi spetta e come funziona il contributo fino a 12.500 euro

Accogliere un bambino attraverso un’adozione internazionale comporta un percorso lungo, ricco di emozioni, ma anche di spese spesso molto elevate. Per questo, a partire dal 10 settembre 2025, le famiglie che hanno concluso un’adozione nel corso del 2024 possono richiedere il Bonus adozioni internazionali 2025, un sostegno economico pensato per alleggerire il peso delle procedure burocratiche e delle spese di viaggio.

Il contributo può arrivare fino a 12.500 euro, modulato in base all’ISEE del nucleo familiare, e rappresenta un aiuto concreto per chi ha affrontato un percorso impegnativo. Ma quali famiglie hanno diritto al rimborso? Come sono calcolati gli importi spettanti? E quali sono i passaggi da seguire per presentare correttamente la domanda entro la scadenza dell’8 dicembre 2025?

Requisiti per ottenere il Bonus adozioni internazionali 2025

Il decreto ministeriale del 22 luglio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 6 settembre, definisce in maniera chiara i criteri di accesso al contributo.

Entrambi i genitori devono essere residenti in Italia e l’adozione deve essersi conclusa con l’ingresso e la residenza permanente del minore sul territorio nazionale. In alternativa, è possibile richiedere il bonus se l’adozione è stata riconosciuta dal Tribunale per i Minorenni sulla base di una decisione straniera, come stabilito dall’articolo 36 della legge n. 184 del 1983.

Per essere rimborsate, le spese devono essere documentate e certificate. Si tratta, ad esempio, dei costi per la legalizzazione e la traduzione dei documenti, dei visti consolari, delle pratiche amministrative nei Paesi d’origine, dei soggiorni all’estero e delle spese post-adottive legate al monitoraggio richiesto dalle autorità.

Un punto essenziale è che l’importo riconosciuto sarà ridotto in caso di altri contributi pubblici già ricevuti per le stesse spese, al fine di evitare sovrapposizioni tra diverse forme di sostegno.

Fasce ISEE e importi previsti dal contributo

Il rimborso del Bonus adozioni internazionali varia in base all’indicatore ISEE, così da garantire un sostegno proporzionato alle diverse condizioni economiche. Gli importi massimi stabiliti sono i seguenti:

  • Fino a 25.000 euro di ISEE: 12.500 euro;
  • Da 25.000,01 a 40.000 euro di ISEE: 9.600 euro;
  • Oltre 40.000,01 euro di ISEE: 7.000 euro;
  • In assenza di ISEE: 7.000 euro, purché siano rispettati i requisiti normativi.

La struttura a fasce rende evidente la volontà di destinare il sostegno più consistente alle famiglie con redditi più bassi, spesso maggiormente esposte al peso economico di un’adozione internazionale.

Accanto al contributo principale, è previsto un ulteriore aiuto per chi ha accolto minori con bisogni speciali, secondo la definizione contenuta nella Guida alle buone prassi del 2009 della Conferenza dell’Aja.

In questo caso, gli importi aggiuntivi vanno da un massimo di 3.750 euro per gli ISEE fino a 25.000 euro a un minimo di 700 euro per quelli superiori a 40.000 euro. Da sottolineare che tale contributo non è soggetto a tassazione IRPEF, aumentando così il beneficio netto per le famiglie. 

Modalità e scadenze per presentare la domanda

Le domande per il Bonus adozioni internazionali 2025 devono essere inviate esclusivamente online, dal 10 settembre all’8 dicembre 2025, tramite la piattaforma ufficiale “Adozione Trasparente”.

L’accesso al portale è consentito tramite credenziali SPID o Carta d’Identità Elettronica, strumenti ormai imprescindibili per interagire con i servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

Una volta entrati, occorre compilare l’istanza in tutte le sue sezioni e allegare la documentazione richiesta, che deve dimostrare in modo puntuale le spese sostenute. Ricevute, fatture e certificazioni saranno quindi determinanti per ottenere il rimborso. Preparare in anticipo il materiale riduce il rischio di errori o rallentamenti nella fase di istruttoria.

Non sono indicati tempi precisi per la lavorazione delle pratiche, ma le esperienze passate suggeriscono che la completezza della documentazione presentata può favorire una valutazione più rapida e senza intoppi.

LEGGI ANCHE