20 Sep, 2025 - 19:50

Il Rifugio atomico, su Netflix: il finale spiegato della serie

Il Rifugio atomico, su Netflix: il finale spiegato della serie

Dai creatori de La casa di carta, Il Rifugio Atomico è la loro ultima, attesissima creatura per Netflix ed è arrivata sulla piattaforma portando con sé un carico di aspettative quasi insostenibile.

La premessa, un gruppo di milionari che cerca salvezza da una presunta apocalisse in un bunker di lusso, è un perfetto terreno di gioco per Álex Pina ed Esther Martínez Lobato, maestri nel mettere personaggi "al limite" in situazioni claustrofobiche.

Ma è nel suo finale spiazzante e nelle rivelazioni post-uscita che la serie svela la sua vera, crudele natura.

Di cosa parla la serie e come finisce la prima stagione. Attenzione Spoiler

Per gran parte della sua durata, la serie gioca abilmente con i generi, oscillando tra il dramma da camera, la satira sociale e il thriller.

Gli spettatori vengono fanno la conoscenza di un cast di privilegiati, pronti a pagare cifre esorbitanti per assicurarsi un posto nel bunker più esclusivo del mondo.

Ma ben presto, il velo si squarcia e rivela una verità agghiacciante: non c'è nessuna apocalisse. L'intera operazione è una gigantesca truffa, un piano meticolosamente orchestrato per derubare i ricchi e svanire nel nulla.

Questo colpo di scena iniziale è solo l'antipasto. La vera discesa agli inferi avviene nel finale, un crescendo di violenza e disperazione che culmina in quello che Álex Pina definisce "un punto di non ritorno".

Le morti di Mimi (Agustina Bisio) e, soprattutto, di Osvaldo (Enrique Arce) non sono semplici espedienti narrativi per creare suspense. Sono la dichiarazione programmatica della serie. "A volte sembra una grande pantomima, ma non lo è", spiega Esther Martínez Lobato. "Ci piace avere un piede nella farsa e un piede molto radicato nella realtà. Le morti sono il finale d'arco naturale di questi personaggi. E da parte della banda, non c'è scherzo possibile. Non siamo buonisti, per quanto questo possa sembrare divertente".

Questa filosofia, che rifiuta qualsiasi sentimentalismo, è ciò che distingue Il Rifugio Atomico da opere simili. La brutalità del finale serve a ricordare al pubblico che, nonostante i momenti di umorismo nero, la posta in gioco è reale e le conseguenze sono definitive. La perdita della vita, per esempio.

Ci sarà una seconda stagione?

Ma se la prima stagione si è conclusa con un'esplosione, i creatori hanno già gettato le fondamenta per un incendio ancora più grande.

Pina ha confermato di aver già pianificato l'inizio di una potenziale seconda stagione, una necessità creativa per poter scrivere con cognizione di causa il finale della prima. "Abbiamo pensato a cosa succederebbe subito dopo", rivela. "E a come potremmo scalare verso un luogo ancora più hardcore e meschino. Abbiamo pensato a tutto questo, ma non allo sviluppo completo della seconda stagione".

La parola chiave qui è "hardcore". Se la prima stagione ci ha fatto assistere alla disintegrazione morale all'interno del bunker, la seconda promette di spingere i personaggi in un territorio ancora più estremo.

Il finale lascia una minaccia in sospeso: Max è riuscito a fuggire all'esterno. Nella seconda stagione, quindi, qualcuno dovrà ucciderlo.

I due attori offrono anche uno spaccato interessante sul processo creativo, rivelando come la ricezione delle sceneggiature durante le riprese abbia influenzato le loro performance. "Non puoi costruire cose chiuse, perché nel capitolo successivo tutto può cambiare", spiega Villazán.

Questa fluidità ha permesso ai loro personaggi di mantenere un'imprevedibilità costante, oscillando sul baratro della redenzione senza mai caderci dentro. "Potrebbero perfettamente tirarsi indietro, ma non lo faranno mai", aggiunge Ibarguren. "Anzi, faranno due passi avanti per non far vedere all'altro che vorrebbero tirarsi indietro. Si fanno coraggio a vicenda, come due adolescenti, per l'amore incondizionato che provano".

Insomma Il Rifugio Atomic non è una conclusione, ma un trampolino di lancio. È la promessa che la storia è appena iniziata e che il gioco, da ora in poi, si farà molto più sporco. 

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