Donald Trump è tornato sul palco dell’Assemblea generale dell’Onu il 23 settembre 2025. Il suo discorso, attesissimo, ha toccato temi centrali del suo nuovo mandato: sovranità nazionale, sicurezza globale, immigrazione, clima e un ordine mondiale alternativo al globalismo.
Il presidente americano, Donald Trump, ha tenuto, il 23 settembre, il suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il discorso di Trump era molto atteso per sentire la sua visione del mondo direttamente da lui. È tornato alla Casa Bianca nel mese di gennaio. Da allora ha messo in campo numerose misure che riguardano i settori dalla cultura alla sanità, dalla sicurezza all’immigrazione, per cambiare il volto degli Stati Uniti.
Da un certo punto di vista, il discorso del leader americano è stato il resoconto del suo operato negli otto mesi passati.
Trump ha menzionato subito gli "accordi commerciali storici", affermando che il suo Paese è di nuovo rispettato grazie alla sua iniziativa sui dazi. Ha aggiunto che gli alleati della NATO hanno aumentato la spesa per la difesa dal 2 al 5 per cento su sua richiesta. Ha anche vantato il suo impegno nel rafforzare la partnership con i paesi del Golfo: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar.
Il presidente statunitense si è presentato, per l'ennesima volta, come un costruttore di pace. Ha elencato i conflitti che sostiene di aver contribuito a porre fine, tra cui: Cambogia e Thailandia, Kosovo e Serbia, Pakistan e India, Israele e Iran, Egitto ed Etiopia, Armenia e Azerbaigian; e Repubblica Democratica del Congo e Ruanda, evidenziando che alcune tensioni erano sul campo da decenni.
La questione continua a far discutere: è stato davvero lui a porre fine a questi conflitti? Ha favorito accordi temporanei senza basi durature?
Ciò, però, ricorda sempre le ambizioni del tycoon di ottenere il Premio Nobel per la Pace. Non sorprende, dunque, che abbia toccato questo tema.
Era atteso anche un attacco diretto alle istituzioni multinazionali.
A questo punto ha affermato che le Nazioni Unite non sono state all'altezza:
Ha anche parlato dei suoi insuccessi sul piano diplomatico. La guerra a Gaza continua senza segni di tregua. Il 21 e il 22 settembre diversi paesi europei hanno annunciato di riconoscere lo Stato di Palestina. Trump ha commentato questa mossa come una "ricompensa" per Hamas:
Ha sottolineato che, a questo punto, non ci sarà un accordo parziale, ma vuole vedere il ritorno di tutti i 20 ostaggi in vita.
Ha inoltre affermato di aver pensato che porre fine alla guerra in Ucraina sarebbe stato più facile, considerando i suoi rapporti "buoni" con il presidente russo, Vladimir Putin. Tuttavia, anche questo conflitto resta senza soluzioni.
Il presidente americano ha rinnovato il suo appello ai Paesi europei, affermando che "l'Europa deve intensificare i suoi sforzi."
Ha menzionato i paesi che non hanno tagliato i prodotti energetici russi e ha affermato che così stanno "finanziando la guerra contro se stessi".
Trump ha dichiarato che è giunto il momento di porre fine al "fallito esperimento delle frontiere aperte". Ha così illustrato la sua visione di un nuovo ordine mondiale contrario al globalismo. A questo punto ha indicato l'Europa, affermando che è "in guai seri" e ha accusato i governi di non fare "assolutamente nulla al riguardo."
Parlando del clima, ha affermato che il cambiamento climatico è "la più grande truffa mai perpetrata al mondo".
Ha quindi criticato l'immigrazione e le fonti di energia rinnovabili che, a suo dire, stanno
"distruggendo gran parte del mondo libero".
Il presidente americano ha esortato anche i leader a proteggere la libertà di parola e la libertà religiosa, citando anche il cristianesimo che, a suo parere, è "la religione più perseguitata".
Trump ha ribadito di aver avuto ragione su tutto, di aver messo in campo le politiche giuste. Ha spinto così altre nazioni ad accettare la sua visione del mondo. Nel complesso ha vantato il suo operato e ha messo in chiaro la sua visione del mondo basata sulla sovranità nazionale.