Se c’è un film che nel 2022 ha fatto saltare dalla poltrona anche i più smaliziati fan dell’horror, quello è "Barbarian". Diretto e scritto da Zach Cregger al suo debutto in solitaria, il film è arrivato nelle sale come un tornado: budget ridottissimo, hype da festival e un passaparola che lo ha trasformato in un cult immediato.
Non parliamo del solito "film da streaming da vedere con gli amici e poi dimenticare": qui siamo davanti a un’esperienza da brividi che si piazza di diritto nella lista dei migliori horror degli ultimi anni. Protagonisti d’eccezione: Georgina Campbell nei panni di Tess, Bill Skarsgård (sì, il nostro simpatico Pennywise di quartiere) è l’enigmatico Keith e Justin Long, che qui sfodera una delle interpretazioni più disturbanti della sua carriera.
Ma come si conclude questa discesa in un incubo sotterraneo? E soprattutto, dove è stato girato questo thriller a tinte oscure? Scopri tutto qui, con tutti i dettagli che ti servono per capire perché "Barbarian" ha fatto parlare di sé.
Una delle curiosità più interessanti di "Barbarian" riguarda proprio dove sono state girate le scene che mostrano questo terrificante incubo urbano. Il film è ambientato nel quartiere di Brightmoor a Detroit, una zona segnata dal degrado urbano e perfetta per ospitare l’atmosfera da incubo che il regista aveva in mente. E sì, alcune riprese esterne sono state effettivamente girate lì, per dare autenticità alle scene e immergere gli spettatori nel cuore della città.
Ma la verità è che gran parte di Barbarian è stata girata… in Bulgaria! Più precisamente a Sofia, dove sono stati ricostruiti i tunnel sotterranei, le stanze segrete e la deliziosa casetta gialla uscita direttamente da un catalogo Ikea. Il motivo? I costi di produzione molto più bassi e la disponibilità di studi cinematografici adatti a un set così complesso.
Immagina di arrivare di notte in una città che non conosci, con la pioggia che batte sui vetri e l’ansia di un colloquio di lavoro il giorno dopo. È esattamente quello che capita a Tess: apre la porta della casa affittata su Airbnb e… sorpresa! Dentro c’è già un altro ospite, Keith. Situazione imbarazzante su un piatto d'argento: lui è carino e premuroso, ma c’è quell’alone di inquietudine che fa alzare più di un sopracciglio.
Ma è nel seminterrato della casa che si apre il vero incubo. Un corridoio buio, una stanza con telecamera, materasso e secchio, e poi… un’altra porta. Dietro, un labirinto di tunnel che porta a qualcosa di molto peggio: la comparsa improvvisa della "Madre", una donna nuda e deformata che vive sottoterra e che elimina Keith con una violenza brutale.
Da qui il film cambia marcia: entra in scena AJ, attore hollywoodiano in disgrazia, accusato di violenza sessuale. Lui pensa solo a vendere la casa per sistemare i suoi guai, ma finisce intrappolato insieme a Tess. Flashback negli anni '80 ci svelano l’origine del male: Frank, l’ex proprietario, rapiva donne, le teneva prigioniere e le violentava. La Madre è il frutto di generazioni di incesto, una creatura mostruosa ma allo stesso tempo vittima di quell’orrore.
Se ti aspetti il classico horror "mostro cattivo contro sopravvissuti buoni", ti sbagli di grosso.
Tess è un’eroina atipica: non solo affronta la paura, ma lo fa spinta da un senso di empatia e responsabilità che la porterà a leggere fino in fondo la storia oscura che si cela sotto la casa. Keith è il perfetto "cattivo gentile", creato con l’intento di confondere lo spettatore: una maschera amichevole dietro cui si nasconde qualcosa di inquietante.
Infine, la Madre, interpretata da Matthew Patrick Davis, non è solo il classico mostro da film horror, ma una creatura intrappolata in una vita di sofferenza e abusi, che ha sviluppato comportamenti terrificanti ma frutto della sua tragica esistenza.
Anche AJ, personaggio ispirato da uno sguardo critico al mondo di Hollywood e al tema del privilegio maschile, aggiunge uno strato di complessità alla trama: la narrazione non si limita a mostrare un solo "barbaro", ma scava nell’ipocrisia e nei peccati più umani.
Il finale è un vortice di tensione e rivelazioni, ma soprattutto sfida le aspettative su chi sia il vero mostro della storia. Tess è finita nel vortice di una casa che nasconde più segreti di un’intera stagione di "American Horror Story", fino ad arrivare alla scoperta della "Madre": una donna gigantesca, deforme e terrificante, nata dagli abusi.
La scena finale si gioca tutta sul tetto della torre dell’acqua: AJ, in piena modalità sopravvivenza-egoista, spinge Tess nel vuoto per salvarsi, sacrificandola senza battere ciglio. Ma qui arriva il colpo di scena: la Madre si lancia dietro di lei e la protegge dall’impatto. AJ viene brutalmente ucciso proprio da quella figura che fino a poco prima era il "mostro" del film. Tess, stremata, compie l’atto finale: uccide la Madre, ponendo fine all’incubo.
E qui sta il bello: chi è il vero "barbaro"? Frank, il carnefice che ha dato origine a tutto? AJ, l’attore tossico di ego e violenza? O la Madre, vittima e carnefice allo stesso tempo, incapace di conoscere un’altra vita se non quella di prigionia e orrore? L’horror si mescola alla tragedia, e l’empatia che proviamo per la Madre nel finale è la firma definitiva di Cregger: in "Barbarian" i veri mostri hanno sempre un volto umano.