25 Sep, 2025 - 11:23

"Acchiappali tutti", il governo americano paragona i migranti a Pokemon da catturare

"Acchiappali tutti", il governo americano paragona i migranti a Pokemon da catturare

Immagini delle forze dell'ordine che perquisiscono i migranti, tante piccole sequenze che mostrano arresti e fermi di persone da parte dell'esercito, alternate a immagini del noto cartone giapponese Pokémon. Infine, l'inquadratura si sposta su diversi soggetti in manette, con in sottofondo la sigla dell'anime che recita l'iconico "Gotta catch 'em all" – tradotto in italiano "Acchiappali tutti". Potrebbe sembrare la trovata promozionale di un partito di estrema destra contrario all'immigrazione; invece, questo video è comparso sui profili ufficiali del Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti.

Nel video vengono mostrati diversi raid dell'ICE (Immigration and Customs Enforcement) nelle case o ai confini tra gli Stati Uniti e il Messico ed è diventato oggetto di molte discussioni dopo essere diventato virale nel giro di poche ore. L'associazione tra il noto gioco e cartone giapponese, divenuto un vero e proprio culto sul finire degli anni '90, e le agghiaccianti immagini del video hanno creato non poco scalpore tra gli utenti social.

La vicenda non è certamente sfuggita a The Pokémon Company, la società giapponese responsabile della gestione del marchio, che ha ribadito in un'intervista al sito Eurogamer.net di non essere stata coinvolta nella creazione del video. Non è stata concessa, stando alle dichiarazioni rilasciate, autorizzazione per l'uso della proprietà intellettuale. Denunce in vista? Per ora la compagnia non si sbilancia.

Il video del Dipartimento di Sicurezza con i Pokémon

È bastato un video di appena un minuto a generare sdegno internazionale. Nel breve filmato pubblicato sul profilo dell'US Department of Homeland Security è possibile vedere l'ICE arrestare alcuni migranti con in sottofondo la sigla del noto cartone giapponese Pokémon. Oltre all'utilizzo dell'intro, nel video si vedono alternarsi alle immagini degli arresti anche spezzoni del cartone in cui il protagonista lancia una Poké Ball per catturare i mostri tascabili.

Un paragone che non può sfuggire: le persone senza permesso di soggiorno vengono comparate a creature simili ad animali da catturare. Inutile dire che il video ha suscitato forte scalpore, e molti utenti sui social hanno segnalato la vicenda a Nintendo e a The Pokémon Company, quest'ultima responsabile della gestione del marchio.

Cosa rischia il governo statunitense

Tra le prime testate internazionali a diffondere la notizia del video c'è Eurogamer.net, un sito britannico specializzato in informazione videoludica. Proprio con questa testata The Pokémon Company ha condiviso una nota – poi ripubblicata – sulla vicenda che vede coinvolto il Dipartimento di Sicurezza Interna degli Stati Uniti. L’azienda ha dichiarato di essere venuta a conoscenza del recente video pubblicato dal Dipartimento, che include immagini e linguaggio associati al marchio Pokémon. Successivamente è stato specificato che la compagnia non è stata coinvolta nella creazione o distribuzione dei contenuti e non ha concesso autorizzazione per l’uso della proprietà intellettuale.

Sui social sono state avanzate richieste a Nintendo di intentare causa per violazione del copyright. Per ora non si è ancora parlato di possibili ripercussioni legali a carico del Dipartimento o della Casa Bianca.

Chi amministra il Dipartimento?

Il filmato rispecchia pienamente la propaganda portata avanti dal presidente statunitense Donald Trump, che ha nominato alla guida del Dipartimento, lo scorso gennaio, l’esponente repubblicana ultraconservatrice Kristi Noem. L’ex governatrice del Dakota del Sud è nota per le sue posizioni contro gli obblighi sanitari introdotti durante la pandemia da Covid-19, sull’aborto e sulle armi da fuoco. Basti pensare che nel 2019, poco dopo essere diventata governatrice, ha firmato un disegno di legge che abolisce l’obbligo di permesso per portare una pistola nascosta in Dakota del Sud.

Per ora, l’ex governatrice e responsabile del Dipartimento non ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda riguardante l’US Homeland Security Department, anche a causa di una recente sparatoria a Dallas contro un centro per immigrati.

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