Quando Baz Luhrmann annuncia un nuovo progetto, il mondo del cinema si ferma un attimo a chiedersi: "Ok, e stavolta che spettacolo visivo ci regalerà?". Dopo il successo di "Elvis", il regista di "Romeo + Juliet" e "Moulin Rouge!" ha deciso di cimentarsi con una delle figure più iconiche della storia: Giovanna d’Arco.
Ma la vera sorpresa non è tanto il film in sé, quanto il volto scelto per interpretarla. Non una diva già affermata, non una star globale da copertina, ma una diciottenne inglese quasi sconosciuta al grande pubblico: Isla Johnston.
Già apparsa ne "La Regina degli Scacchi" nei panni della giovane Beth Harmon, Isla si è guadagnata il ruolo della pulzella d’Orléans dopo provini intensissimi. Luhrmann ha dichiarato di sentirsi "fortunato ad averla trovata" e, conoscendo la sua capacità di trasformare volti freschi in icone planetarie (basti pensare a Leonardo DiCaprio, Claire Danes e Austin Butler), l’attesa è già alle stelle.
Il film, dal titolo provvisorio "Jehanne d’Arc", promette la solita alchimia luhrmanniana: ricerca storica accurata, estetica spettacolare e un pizzico di eccesso. Ma è su Isla che ora tutti gli occhi sono puntati.
Classe 2006, Isla Johnston è cresciuta in una fattoria nel Suffolk, tra campi di grano e giornate passate a cavalcare pony. Niente scuole prestigiose, niente accademie teatrali patinate: il suo primo contatto con la recitazione è arrivato grazie a un festival scolastico dedicato a Shakespeare, dove ha interpretato Lady Macbeth. Da lì, il seme della passione per il palco è stato piantato.
La sua infanzia è stata quella tipica di una ragazza di campagna: fratello minore, giochi improvvisati con i cugini, scorribande nei campi e qualche fuga rocambolesca dai contadini. Un contesto tutt’altro che glamour, ma che probabilmente le ha regalato quell’energia ribelle e autentica che Luhrmann ha subito notato.
Il primo provino importante è arrivato per "Jurassic World" - finito in un "fallimento", poi a 11 anni il colpo di fortuna: la chiamata per "La Regina degli Scacchi". Isla ha interpretato la giovane Beth Harmon, la versione bambina del personaggio reso immortale da Anya Taylor-Joy. Nonostante fosse ancora agli inizi, la sua naturalezza ha convinto subito regista e casting director.
Poi, un passo indietro: ha scelto di concentrarsi sulla scuola, coltivando il sogno parallelo di diventare archeologa. Ma l’arte ha bussato di nuovo e stavolta Isla ha deciso di aprirle la porta. Risultato? Una carriera appena sbocciata, con già due progetti da urlo: il film horror "The Carpenter’s Son" accanto a Nicolas Cage e, soprattutto, il ruolo che potrebbe cambiare la sua vita: Giovanna d’Arco per Baz Luhrmann.
Il processo di selezione non è stato una passeggiata. Luhrmann, fedele al suo istinto da talent scout, ha voluto testare Isla in tutti i modi possibili. Durante i provini le ha fatto leggere estratti da "Saint Joan" di Shaw e un monologo di "Fleabag", per vedere se fosse in grado di oscillare tra il classico e il contemporaneo con la stessa intensità. La risposta? Un sì fragoroso.
Il regista australiano, famoso per il suo occhio visionario, non cercava una star già confezionata, ma un volto nuovo capace di incarnare la Giovanna adolescente, quella che guidò l’esercito francese a Orléans a soli 17 anni. E Isla, con la sua freschezza, ha centrato l’obiettivo: secondo la drammaturga Ava Pickett, co-sceneggiatrice del film, "è stato incredibile vederla rubare la scena e guidare l’energia del set già dai provini".
Non è un caso che Luhrmann abbia spesso puntato su giovani attori sconosciuti trasformandoli in icone. È successo con DiCaprio e Claire Danes in "Romeo + Juliet", con Nicole Kidman e Ewan McGregor in "Moulin Rouge!", e più recentemente con Austin Butler in "Elvis". Ora la palla passa a Isla Johnston, sulla buona strada per diventare la prossima rivelazione globale.
E nel frattempo, il mondo della moda l’ha già adocchiata: Loewe e altri brand la vogliono come volto fresco delle loro campagne, segno che la Johnston non è solo attrice, ma potenziale it-girl della Gen Z.
Il film, prodotto dalla Warner Bros., è ancora in fase di lavorazione - le riprese dovrebbero iniziare nel 2026 -, ma ha già tutti gli ingredienti del tipico "Luhrmann-style": un mix di storia e pop culture, scenografie spettacolari e un’estetica che promette di lasciare a bocca aperta. La co-sceneggiatrice Ava Pickett ha raccontato che la sfida è stata raccontare Giovanna non come un’icona mitica, ma come un’adolescente in carne e ossa, con dubbi, paure e fede incrollabile.
Per prepararsi, il team ha fatto ricerche sul campo: da Domrémy, il villaggio natale della santa, fino a Rouen, dove fu giustiziata, passando per l’armeria medievale del Royal Armouries Museum. Catherine Martin, moglie e collaboratrice di Luhrmann, ha studiato costumi, tessuti e dettagli di scena con l’accuratezza di un’enciclopedia vivente.
Il titolo provvisorio "Jehanne d’Arc" fa già pensare a un’epopea visiva che mescolerà Medioevo e contemporaneità, come solo lui sa fare. E se davvero questo film sarà "la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento" anche per Isla Johnston, allora siamo davanti a un evento cinematografico destinato a far parlare per anni.