Primo incontro della campagna elettorale di Stefano Bandecchi, candidato alla presidenza della Regione Campania per le elezioni del 23 e 24 novembre.
Arrivato all’hotel Ramada di Napoli, Bandecchi ha parlato della lista elettorale, esprimendo rammarico per non poter inserire tutte le oltre 150 persone che hanno chiesto di candidarsi con Dimensione Bandecchi. “Per la legge elettorale vigente vogliamo presentare una sola lista” ha spiegato il candidato governatore, “quindi purtroppo dovremo dire di no a molti”.
Sollecitato dai cronisti che gli chiedono il motivo della candidatura in Campania - mentre oltre 150 persone lo attendono in sala - Bandecchi risponde: "Da molto tempo sostengo che la politica italiana non sia fattiva e non porti risultati. La Campania è una regione con 5 milioni e mezzo di abitanti. Perché la destra non ha ancora scelto il candidato? Sembra che la Campania non interessi a nessuno, invece a me questa regione interessa”.
Proprio a proposito dei rapporti con la coalizione di centrodestra, Bandecchi conferma di aver proposto la sua candidatura alla presidente del Consiglio Meloni, senza però ricevere risposta.
"Se i miei soldi e i miei uomini vanno bene in Liguria, in Umbria e a Genova, perché non sono andati bene in Campania? Ecco perché faccio per conto mio e mi diverto”, ha dichiarato, ricordando la rottura dell’accordo nazionale “mai mantenuto” dal centrodestra, che nel frattempo non è ancora riuscito a trovare una quadra per i nomi da proporre alle elezioni regionali.
Stuzzicato sull’unico avversario attualmente in campo per il centrosinistra, Roberto Fico, Stefano Bandecchi non risparmia un commento tranchant: “Cosa penso di Fico? Ragazzi, fatemi domande serie. Se chiedete a Fico cosa pensa di me, lui potrà dire che sono un capitalista, che ho tre miliardi di patrimonio e che sono un uomo arrogante, pelato e non bello. Lui è fico, e basta”.
Sul reddito di cittadinanza, politica simbolo dell’ex governo 5 Stelle, Bandecchi non usa mezzi termini: “È un’idea del cazzo, che si realizza togliendo 350 milioni dal bilancio regionale, sottraendoli alla sanità, per dare l’elemosina. Ci vuole orgoglio”, dice esortando i cittadini, ricordando come “la maggior parte dell’oro della Banca d’Italia appartenga ai campani”. “Dovete chiedere lavoro e industria”, è il messaggio.
Tra i temi centrali del suo programma, l’industrializzazione, la sanità e il contrasto all’emorragia di giovani costretti ad andare all’estero. Infine, l’interruzione immediata della situazione clientelare, “che oggi ho denunciato anche a Terni”.
Nel lungo discorso tenuto a braccio davanti ai cittadini accorsi all’hotel Ramada di Napoli, il candidato presidente in Campania illustra le basi della sua campagna elettorale. “Non siamo i favoriti” spiega Bandecchi, “ma io l’ho già vissuto altre volte”, ricordando le vittorie da sindaco di Terni prima e da presidente della Provincia poi.
“Oggi la politica in Italia è il nulla. Il 50% degli italiani non va a votare” ricorda poi Bandecchi, “a causa dello sconforto e della delusione. E in Campania le cose non sono differenti”.
Ecco perché, secondo Bandecchi, deve partire da oggi un discorso politico che dalle regioni – e in particolare dalla Campania – si estenda a tutta Italia. A patto, però, di avere la capacità di mettere in campo idee diverse: “Io come amministratore non chiedo un mutuo a Terni da 26 mesi” rivendica, ricordando come la rata annuale a carico del Comune fosse prima di 19 milioni e, dopo due anni di sua amministrazione, sia scesa a 9, garantendo comunque tutti i servizi.
“Un chilometro di strada fatto da Bandecchi costa quattro volte meno, tagliare l’erba dieci volte in meno” spiega, “perché ho reinternalizzato tutti i servizi. Mi hanno dato due milioni e mezzo per fare una rotonda: io riuscirò a realizzarla con 700mila euro. Mi avanzeranno 1,8 milioni. Ecco perché Bandecchi dà fastidio".
In chiusura, l’appello ai campani ad aderire al progetto politico di Dimensione Bandecchi: “Questo voglio fare: cambiare la Regione con 50 onesti di Dimensione Bandecchi, onesti intellettualmente e guidati dal criterio dell’italianità.
Io ho pensato che il criterio del colore della pelle non mi interessa. La religione neanche, il partito è laico. Quello che mi interessa, facendo politica, è che tutti abbiano un lavoro, soldi in tasca per mangiare, per andare in vacanza.
Ci deve essere lo spirito delle persone che hanno portato ricchezza, degli imprenditori che rendono questa Nazione forte. Il lavoro è l’elemento fondamentale per portare la Regione a crescere e cancellare la criminalità”.