26 Sep, 2025 - 14:21

Flotilla, l’appello di Mattarella perché si fermino le navi. La sinistra ignorerà anche lui?

Flotilla, l’appello di Mattarella perché si fermino le navi. La sinistra ignorerà anche lui?

Anche il Presidente della Repubblica si rivolge all’equipaggio della Flotilla, invitandolo a fare ritorno.

Dopo gli appelli del Governo a fermare la spedizione e ad accettare mediazioni – come quella intrapresa dalla CEI – arriva anche il richiamo del Capo dello Stato.

Con un appello accorato, Mattarella invita a rinunciare all’obiettivo di raggiungere via mare le coste di Gaza, accogliendo invece la disponibilità del Patriarca Latino di Gerusalemme a consegnare in sicurezza gli aiuti destinati alla popolazione.

Gli appelli del Governo rimangono inascoltati

Gli appelli che da giorni si susseguono sono rimasti finora inascoltati.

Solo ieri, l’equipaggio della Flotilla ha ribadito l’intenzione di proseguire la missione, sottolineando come il valore “politico” dell’iniziativa – rompere l’assedio – sia altrettanto rilevante quanto la consegna degli aiuti umanitari.

Lo stesso Governo, attraverso il ministro Crosetto, ha chiesto alle opposizioni di intervenire sui propri parlamentari a bordo per convincerli a rinunciare alla missione.

Sulle imbarcazioni della Flotilla viaggiano infatti quattro onorevoli italiani: le europarlamentari Benedetta Scuderi (Avs) e Annalisa Corrado (Pd), il deputato Arturo Scotto (Pd) e il senatore Marco Croatti (M5S).

Mattarella invita la Flotilla a fare ritorno

Gli appelli, però, sono caduti nel vuoto. Né i naviganti né gli esponenti politici di centrosinistra hanno accolto l’invito alla responsabilità, continuando a difendere la legittimità della missione nonostante implicazioni e conseguenze.

A intervenire è stato quindi il Capo dello Stato che, con un messaggio accorato intitolato proprio “Appello alle donne e agli uomini della Flotilla”, ha chiesto alla spedizione di fare ritorno.

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Mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme - anch’esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza - di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza.

L’invito a non porre a rischio l’incolumità di nessuno

Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha riconosciuto “il valore dell’iniziativa assunta”, richiamando però i partecipanti alla necessità di “preservare l’obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza”.

Non ha parlato di ‘responsabilità’, parola gettonata degli ultimi giorni nello scontro politico, ma l’invito al dovere di non peggiorare la situazione e porsi a gravi rischi è chiaro:

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“Il valore della vita umana che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona”.

Crescono le preoccupazioni per la sicurezza della Flotilla

L’appello del Capo dello Stato rende ancora più evidenti le crescenti preoccupazioni per le conseguenze di un ingresso nelle acque territoriali controllate da Israele, dove vige il blocco navale imposto davanti alle coste della Striscia di Gaza.

Come ha spiegato il ministro Crosetto, una volta varcata quella soglia la Marina italiana non potrà più garantire la sicurezza dei partecipanti. La reazione di Israele, seppur incerta nelle modalità, è invece prevedibile nelle intenzioni: da anni Tel Aviv considera la violazione del blocco navale un atto ostile.

L’opposizione difende la missione nonostante i rischi

Che la situazione sia a un passo dal precipitare, se le navi non saranno fermate, è indubbio.

Alla Flotilla mancano circa 4-5 giorni per raggiungere le acque di Gaza e, per questo, l’appello del Capo dello Stato, “rivolto con particolare intensità” ai naviganti, risuona con forza. La scelta delle parole è ponderata, ma netta.

Pur rivolgendosi direttamente ai partecipanti della spedizione, è plausibile ritenere che l’appello di Mattarella sia indirizzato anche alle forze politiche che, al momento, continuano a sostenere apertamente la missione: Pd, M5S e Avs, accusati nei giorni scorsi di grave irresponsabilità dalla premier Meloni e dal Governo.

Tajani e Crosetto sollecitano la responsabilità del Pd

Gli occhi, in particolare, sono puntati su Elly Schlein.

È alla segretaria del Pd che si sono rivolti il ministro della Difesa Crosetto e il ministro degli Esteri Tajani.

 “Ho parlato con Elly Schlein” ha dichiarato oggi Tajani al Corriere della Sera: “Vedo che anche dal Pd arriva la richiesta di non chiudere sulla mediazione: è quello che diciamo anche noi. Siamo tutti preoccupati, per questo abbiamo detto che vanno abbassati i toni”.

La richiesta di assunzione di responsabilità, tutto sommato, non fa però breccia nelle opposizioni.

Quelle davanti a Gaza sono acque palestinesi” ha replicato il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli. “È il diritto internazionale a garantire la sicurezza, al di là dell’appello alla responsabilità. Chiedere un passo indietro significa non aver capito cosa rappresenta quella missione”.

Resta da capire se neanche l’appello del Capo dello Stato produrrà un cambio di strategia, sia tra i partecipanti della Flotilla – l’equipaggio, ricordiamo, è internazionale – ma soprattutto nella posizione dei partiti di centrosinistra e dei parlamentari italiani a bordo della missione, a cui le istituzioni chiedono ora davvero responsabilità.

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