29 Sep, 2025 - 13:26

Il Festival della Scienza taglia i ponti con Leonardo. Il paradosso dietro la decisione

Il Festival della Scienza taglia i ponti con Leonardo. Il paradosso dietro la decisione

Manca ancora un mese all'inizio della manifestazione, ma l’edizione 2025 del Festival della Scienza — in programma a Genova dal 23 ottobre al 2 novembre — è già stata investita da polemiche. Anche in questo caso, c’entra Gaza.

Per la prima volta nella sua storia, il Festival ha deciso di rinunciare alla sponsorizzazione di Leonardo, la principale azienda italiana nei settori della difesa e dell’aerospazio. 

Il motivo? “Evitare che il Festival risulti in qualche modo strumentalizzato da un dibattito che, in questo momento, non può essere né razionale né sereno”, come hanno spiegato la direttrice del Festival, Fulvia Mangili, il presidente dell'associazione Festival Della Scienza Domenico Coviello e il presidente del Consiglio scientifico Carlo Federghini.

Sotto la lente sono finiti, in particolare, i presunti rapporti che Leonardo S.p.A. intratterrebbe con Israele, soprattutto in relazione alla vendita di armi.

Festival della Scienza 2025: Leonardo esclusa

Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, ha però smentito tale circostanza:

Da diversi mesi circolano affermazioni secondo cui Leonardo venderebbe armi a Israele. Comprendiamo e condividiamo la sensibilità, ma non vendiamo armi a Israele da quando è scoppiato il conflitto”.

Esprimendo rammarico per l’esclusione dell’azienda, partner del Festival della Scienza di Genova sin dal 2003, Cingolani ha definito “inaccettabili” le illazioni secondo cui Leonardo sarebbe “responsabile o partecipe” di quanto accade a Gaza, ribadendo al tempo stesso lo sdegno per la tragedia in corso.

Anche la Fondazione Leonardo ETS ha parlato di una "associazione sbagliata, grave e dannosa”, sottolineando “l’occasione perduta, soprattutto per tutte le classi di scuola di ogni ordine e grado che hanno seguito con passione le nostre attività e i laboratori, da sempre organizzati con senso di responsabilità e rispetto verso la comunità sociale alla quale tutti apparteniamo”.

Cingolani smentisce le accuse su Israele

“Leonardo non vende armi a Israele da quando è scoppiato il conflitto” ha inoltre ribadito la Fondazione Leonardo ETS, ricordando il pieno rispetto della legge 185 del 1990, che vieta l’esportazione di armamenti italiani verso Paesi in guerra o responsabili di violazioni dei diritti umani.

Una precisazione, dovuta, data la tesi proposta dai promotori della raccolta firme, che hanno chiesto l’esclusione sottolineando come il nome di Leonardo S.p.A. compaia anche nel report presentato dalla relatrice Onu sui Territori palestinesi, Francesca Albanese. Secondo il rapporto, Leonardo avrebbe ancora contratti attivi con Israele, finanziati però tramite programmi statunitensi, così da aggirare le restrizioni previste dalla 185/1990.

Il paradosso dell’esclusione

Il dado, però, è tratto. Per la prima volta, al Festival della Scienza, Leonardo non ci sarà.

Uno dei più grandi eventi italiani e internazionali dedicati alla divulgazione scientifica e al dialogo con la ricerca — con la partecipazione di figure di primo piano del panorama internazionale — ha deciso di tagliare i ponti con la società che, in Italia, rappresenta forse più di ogni altra l’innovazione scientifica e tecnologica, con decine di migliaia di dipendenti altamente qualificati.

Un paradosso che, al di là delle opinioni, non può essere ignorato: piaccia o non piaccia, senza industria la ricerca scientifica rimane confinata nei laboratori, non incide sulla società e non genera innovazione.

Senza realtà come Leonardo, ricercatori, fisici e ingegneri non avrebbero sbocchi professionali, e università e istituti di ricerca non avrebbero spesso i fondi necessari per portare avanti i propri studi.

La presa di posizione dei docenti

Ma è proprio dal mondo dell’istruzione, invece che è arrivata la richiesta di rimozione di Leonardo tra i partner dell’evento.

A sollecitare l’esclusione sono stati alcuni docenti del Liceo Leonardo da Vinci di Genova che, con una petizione online, hanno sottolineato come l’azienda a controllo pubblico “si occupi in gran parte della produzione di armi”.

“Non volevamo boicottare” ha precisato poi il primo firmatario della petizione, “solo far riflettere. La sensibilità delle persone è cresciuta, è tempo anche per il Festival di ripensare certi meccanismi”.

Attivisti incatenati ai cancelli della Leonardo

Leonardo, nel frattempo, rimane nel mirino dei movimenti pro-Palestina.

Solo stamattina, sette attiviste di Palestine Action Italia hanno bloccato l’ingresso principale della sede di Nerviano (Milano), incatenandosi al cancello con striscioni “Palestina Libera” per chiedere l’embargo delle armi verso Israele. A porre fine alla manifestazione i carabinieri, che hanno identificato le partecipanti.

In merito all’esclusione di Leonardo dal Festival della Scienza, a ora nessuna reazione è arrivata finora da membri del governo, né dai ministri Crosetto (Difesa), Giuli (Cultura) o Tajani (Esteri).

Il senatore ligure Gianni Berrino, di Fratelli d’Italia, ha parlato di “esclusione ingiusta e immotivata”, sottolineando che la decisione è stata influenzata “da affermazioni che circolano incontrollate da mesi secondo cui Leonardo venderebbe armi a Israele”.

 

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