30 Sep, 2025 - 19:29

"Morte nell'Appartamento 603" è una storia vera? Ecco cos'è successo a Ellen Greenberg

"Morte nell'Appartamento 603" è una storia vera? Ecco cos'è successo a Ellen Greenberg

Nel gennaio 2011, la vita di Ellen Greenberg, insegnante ventisettenne di Filadelfia, si è interrotta in modo tragico e misterioso.

La sua morte, inizialmente archiviata come suicidio, ha sconvolto familiari, amici e persino la comunità investigativa, e oggi è raccontata nella docuserie Hulu - e disponibile anche su Disney+ - "Death in Apartment 603: What Happened to Ellen Greenberg".

Ellen è stata trovata pugnalata ben 20 volte, una circostanza che, a prima vista, sembra incompatibile con la teoria del suicidio. Tra dichiarazioni di esperti, cause legali e sospetti mai sopiti, la vicenda continua a scuotere l’opinione pubblica. Ma cosa è successo davvero?

Chi era Ellen Greenberg?

Ellen Greenberg è nata a New York il 23 giugno 1983 e ha trascorso la sua infanzia a Harrisburg, in Pennsylvania.

Cresciuta come figlia unica, ha frequentato la Pennsylvania State University, per poi trasferirsi a Filadelfia dove ha completato un master e ha intrapreso la carriera di insegnante di prima elementare alla Juniata Park Academy. Chi la conosceva la descriveva come **allegra, amante del divertimento e brillante**, una ragazza piena di vita.

La Greenberg era fidanzata con Sam Goldberg, produttore della NBC Sports, e la coppia era sul punto di sposarsi. Durante le vacanze di dicembre 2010, avevano passato insieme momenti felici a St. Kitts, nell’isola caraibica, creando ricordi che la famiglia sperava fossero i primi di una vita lunga e felice insieme.

Cosa è successo nell’appartamento 603?

Il 26 gennaio 2011, una tempesta di neve ha colpito Filadelfia, costringendo Ellen a lasciare il lavoro prima del previsto. Tornata nell’appartamento che condivideva con Goldberg nel quartiere Manayunk, ha iniziato a preparare una macedonia e sistemare la casa, come se fosse una giornata qualsiasi.

Verso le 16:45, Goldberg si è recato in palestra all’interno dello stesso edificio, tornando circa 40 minuti dopo. Ha trovato la porta chiusa dall’interno e, dopo vari tentativi di contatto, ha sfondato la porta scoprendo Ellen distesa sul pavimento della cucina, coperta di sangue e con un coltello conficcato nel petto.

Uno shock.

Forse.

Goldberg ha dichiarato ai soccorsi di non sapere se Ellen "si fosse pugnalata da sola o fosse caduta sul coltello". L’autopsia iniziale ha rivelato 20 ferite da coltello, tra cui 10 alla nuca, più lividi in varie fasi di guarigione.

Il medico legale, Dr. Marlon Osbourne, ha inizialmente classificato la morte come omicidio, ma dopo aver incontrato la polizia e appreso della mancanza di segni di effrazione o lotta, ha modificato la causa di morte in suicidio.

Perché la famiglia non ha mai creduto al suicidio

Nonostante la diagnosi ufficiale, i genitori di Ellen, Sandee e Josh Greenberg, hanno sempre sospettato un omicidio. "Mai nei miei sogni più sfrenati avrei pensato che potesse succedere una cosa del genere", ha detto la madre, ricordando la figlia come una persona piena di vita.

Hanno assunto esperti forensi indipendenti, tra cui il noto medico legale Dr. Cyril Wecht, che ha confermato che le ferite di Ellen erano incompatibili con il suicidio.

Negli anni, i Greenberg hanno raccolto oltre 167mila firme chiedendo una riapertura del caso e hanno intentato due cause legali contro l’ufficio del medico legale e altre autorità cittadine, sostenendo che l’indagine fosse stata mal gestita e parzialmente insabbiata.

Nel febbraio 2025, il Dr. Osbourne ha firmato una dichiarazione giurata affermando che la morte di Ellen non doveva essere considerata suicidio, aprendo finalmente la strada a nuove indagini.

Le dichiarazioni di Sam Goldberg

Goldberg ha parlato pubblicamente solo una volta della morte della fidanzata, difendendo la sua versione dei fatti:

virgolette
Quando Ellen si è tolta la vita, sono rimasto sconvolto. Era una persona meravigliosa e gentile che aveva tutto per cui vivere. La malattia mentale è molto reale e ha molte vittime

Ha scritto in una e-mail alla CNN nel 2024. Ha precisato che non ha partecipato alla docuserie di Hulu, mantenendo la sua riservatezza e quella della famiglia.

Docuserie, reazioni e la ricerca della verità

La docuserie Hulu "Death in Apartment 603" ha riportato alla luce tutte le contraddizioni e le incongruenze del caso, mostrando come le autorità abbiano chiuso rapidamente l’inchiesta senza approfondire elementi chiave, come la pulizia dell’appartamento dopo la morte e la rimozione di oggetti personali dalla scena.

I genitori di Ellen continuano a lottare per ottenere una vera indagine criminale. La vicenda dimostra quanto la burocrazia e gli errori investigativi possano allontanare la verità e quanto la persistenza di familiari e amici sia fondamentale per fare luce su misteri apparentemente irrisolvibili.

LEGGI ANCHE