Spunta un secondo scontrino dopo quello che Andrea Sempio, attualmente unico indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, presentò ai carabinieri nell'ottobre 2008, un anno dopo il delitto, per dimostrare che il 13 agosto 2007 - giorno in cui la giovane fu uccisa - era stato in libreria a Vigevano.
Il nuovo documento - mostrato in esclusiva dalla trasmissione Quarto Grado nella puntata di ieri, 3 ottobre 2025 - risale al giorno successivo, il 14 agosto 2007, e riguarda lo stesso parcheggio. Un dettaglio apparentemente banale, che riapre però il dibattito.
Il primo scontrino di cui si è venuti a conoscenza - datato 13 agosto 2007, giorno del delitto - venne a suo tempo presentato da Sempio come conferma dei suoi spostamenti. L'uomo, ora di nuovo al centro delle indagini, ha infatti sempre sostenuto di aver trascorso la mattina dell'omicidio a Vigevano.
Secondo la sua versione, sarebbe dovuto andare in libreria, ma la trovò chiusa. Adesso, la scoperta di un secondo scontrino, datato 14 agosto e riferito allo stesso parcheggio, rafforzerebbe - secondo la sua difesa - la ricostruzione fornita: quel giorno, Andrea si sarebbe recato nuovamente in libreria.
Ma ci sono dei "ma". Perché conservare proprio gli scontrini dei giorni attorno all'omicidio? Si tratta - come sostiene l'avvocato Massimo Lovati - di un gesto banale, tipico di persone abituate ad accumulare carte? Oppure è possibile che i genitori di Sempio abbiano cercato di costruire un falso alibi per il figlio?
Sul tema si è recentemente espressa l'avvocata Giada Bocellari, che insieme al collega Antonio De Rensis difende Alberto Stasi, unico condannato per il delitto (a 16 anni di reclusione). Ospite della trasmissione Ignoto X, condotta da Pino Rinaldi su La7, la legale ha dichiarato:
Lo scontrino, infatti, è delle 10:18, con validità di un'ora, e avrebbe quindi potuto "salvare" Sempio da eventuali accuse. Il punto è che - non riportando la targa dell'auto in sosta - potrebbe anche essergli stato fornito da qualcun altro. Forse da Antonio, l'ex vigile del fuoco amico della madre che negli scorsi mesi è stato sentito dagli inquirenti.
Tra gli elementi da chiarire, ce ne sono altri: in primis, quello dei contatti intercorsi nel 2017 tra Sempio (all'epoca indagato per la prima volta), e i militari Silvio Sapone e Giuseppe Spoto. Contatti definiti dalla Procura di Brescia "anomali e opachi".
In alto, un estratto della puntata della trasmissione Rai "Ore 14" del 1 ottobre 2025.
Il riferimento è a una serie di telefonate e incontri avvenuti prima cioè della convocazione di Andrea Sempio in Procura (notificata l'8 febbraio). I magistrati bresciani ipotizzano che Sempio possa aver saputo in anticipo le domande che gli sarebbero state poste.
In una telefonata avvenuta dopo, diceva infatti al padre:
Ci sono poi intercettazioni riguardanti del denaro da "portare" a dei "signori". Collegate a dei pizzini in cui i familiari di Sempio annotavano frasi come:
Dettagli che hanno portato a iscrivere nel registro degli indagati l'ex procuratore capo di Pavia Mario Venditti - che si dichiara con forza estraneo - per corruzione in atti giudiziari. L'ipotesi - ovviamente da dimostrare - è che possa essere stato appunto corrotto, affinché chiedesse di archiviare la posizione di Sempio. Le indagini, comunque, proseguono. Non si eslcude che a breve possano esserci sviluppi.