06 Oct, 2025 - 10:24

Garlasco, dal pc "fantasma" al memoriale: cosa hanno trovato gli inquirenti in casa di Andrea Sempio

Garlasco, dal pc "fantasma" al memoriale: cosa hanno trovato gli inquirenti in casa di Andrea Sempio

Non solo il secondo scontrino trovato in casa dei genitori, insieme a un libro dell'avvocato Tizzoni con dentro un "pizzino" scritto a mano che recita "Venditti gip archivia x 20.30. €". Nel corso dell'ultima perquisizione disposta dalla Procura di Pavia nell'ambito della nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, oggetti interessanti sono stati trovati anche a casa dello stesso indagato, Andrea Sempio. Ecco cosa sappiamo.

I ritrovamenti degli inquirenti in casa di Andrea Sempio

L'ultima perquisizione in casa Sempio, avvenuta il 26 settembre 2025, ha permesso agli inquirenti di sequestrare un computer "fantasma" che lo scorso maggio non era stato trovato. In quell'occasione, come ricostruito da Il Tempo, erano stati rinvenuti hard disk e pennette, ma l'indagato aveva sostenuto di non possedere un pc. 

Stando alla sua nuova versione, si tratterebbe di un dispositivo consegnatogli dalla società per cui lavora, per svolgere attività da remoto. I carabinieri del nucleo investigativo di Milano non escludono però che si tratti di un computer vecchio, usato dall'uomo prima del 2017 (data della prima inchiesta a suo carico) e poi messo da parte.

Per questo, nelle prossime settimane, lo analizzeranno, alla ricerca di eventuali file cancellati, dati nascosti o altri elementi riconducibili all'omicidio Poggi. Non si tratta, comunque, dell'unico oggetto rinvenuto: nella sua abitazione c'era anche una copia del memoriale di Kolundra Cleo Stefanescu, nipote di Flavius Savu, condannato per estorsione ai danni di don Gregorio Vitali.

Cosa c'è scritto nel memoriale e cosa c'entra il santuario della Bozzola

Nel testo, datato 28 maggio 2025 e ora attenzionato dalla Procura, si fa riferimento a presunti giri di prostituzione giovanile, abusi e riti satanici avvenuti nel Santurario della Madonna della Bozzola di Garlasco, di cui Vitali era rettore. 

virgolette
Mio zio Savu un giorno in confidenza mi disse che aveva conosciuto una ragazza di Garlasco di nome (omissis). Lei stessa riferiva a mio zio che c'era un grosso giro di pedofilia...

inizia il memoriale. In cui Stefanescu scrive, in pratica, di aver saputo che "ragazzi minorenni e maggiorenni venivano pagati 2-3 mila euro per avere rapporti con (omissis)". "Mio zio mi riferiva che c'era un grande via vai alle Bozzole e si riferiva ai rapporti di (omissis) coi ragazzi", si legge nel documento.

E ancora: "La ragazza riferiva a mio zio il giorno che lo aveva conosciuto alle rotonde di Garlasco che era stata abusata da (omissis) e altre persone. Lei riferiva che aveva raccontato tutto a suo pare e suo padre l'aveva picchiata e le aveva detto di stare zitta".

Circostanze che nello stesso memoriale vengono collegate a quanto accaduto in via Pascoli: secondo Savu, Chiara Poggi sarebbe stata uccisa per aver scoperto un segreto scomodo. Era stato lo stesso avvocato difensore di Sempio, Massimo Lovati, del resto, a parlarne, facendo però intendere che nell'omicidio potesse essere coinvolto un sicario. 

Se esista davvero un collegamento tra le due vicende non è chiaro. Ci si chiede però cosa ci facesse quel memoriale proprio a casa dell'indagato. Maggiori risposte potrebbero arrivare dagli accertamenti in corso. Anche perché non è escluso che la Procura decida di ascoltare Savu, arrestato in Svizzera dopo una lunga latitanza.

Il caso dei "pizzini" e l'inchiesta per corruzione dei pm bresciani 

Nel frattempo, procede l'inchiesta per corruzione aperta dalla Procura di Brescia dopo il ritrovamento, da parte degli inquirenti, di un "pizzino" enigmatico a casa dei genitori di Sempio. L'ipotesi dei pm è che l'allora procuratore di Pavia, Mario Venditti, possa essere stato corrotto affinché chiudesse rapidamente l'indagine, nel 2017.

A supporto di questa ipotesi, ci sarebbero dei movimenti bancari sospetti. In particolare, un versamento da 43mila euro sul conto di famiglia, proveniente dagli zii di Sempio, effettuato in prossimità delle date in cui fu chiesta l'archiviazione della posizione dell'indagato. Versamento a cui avrebbero fatto seguito una serie di prelievi in contanti.

Secondo la difesa, quel denaro sarebbe servito per pagare avvocati e consulenti. Ma sospetti sono anche i rapporti tra gli stessi Sempio e due ex ufficiali dei carabinieri: è possibile, si chiedono gli inquirenti, che possano aver aggiornato Andrea sui passi dell'indagine, facendogli sapere in anticipo le domande che gli sarebbero state poste?

Solo una delle tante questioni su cui bisognerà fare luce. Tra di esse, anche quella relativa al presunto "falso alibi" fornito dall'uomo, di cui si è tornati a parlare dopo il ritrovamento del secondo scontrino. Si attendono ulteriori sviluppi. 

In alto, la ricostruzione della trasmissione Rai "Ore 14" - 2 ottobre 2025.

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