06 Oct, 2025 - 14:48

La Lega vuole la cauzione per i cortei ma rimane sola: Meloni e Forza Italia dicono no

La Lega vuole la cauzione per i cortei ma rimane sola: Meloni e Forza Italia dicono no

La Lega sta preparando una proposta di legge per imporre agli organizzatori di cortei e manifestazioni il versamento di un deposito a copertura di eventuali danni. 

A confermarlo, dopo l’idea lanciata dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, è stato il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. 

La misura, che introduce di fatto il deposito una garanzia finanziaria per poter organizzare un corteo, potrebbe confluire nel prossimo decreto Sicurezza. Secondo la Repubblica, la premier Meloni avrebbe però adottato un atteggiamento cauto, preferendo mantenere le distanze. 

Più netta la posizione di Forza Italia, che giudica la proposta di difficile applicazione, poiché non sempre i violenti coincidono con gli organizzatori. 

Restano inoltre i dubbi sulla costituzionalità del provvedimento, che rischierebbe di comprimere in modo significativo il diritto di manifestazione pacifica, garantito dall’articolo 17 della Costituzione.

La Lega propone cauzione per i cortei

All’indomani delle manifestazioni che, per tre giorni consecutivi, hanno attraversato l’Italia da nord a sud a sostegno della Palestina, con episodi di scontri e disordini – per un totale di 126 feriti tra le Forze dell’Ordine – la Lega ipotizza una stretta sui cortei.

Come spiegato da Molteni – che sottolinea comunque “il diritto di manifestare” – l’idea sarebbe quella di prevedere “la richiesta di una garanzia finanziaria a organizzatori e promotori di alcune manifestazioni, valutate a rischio da questori e prefetti, per coprire eventuali danni”. Una vera e propria caparra, il cui importo sarebbe stabilito in base alla pericolosità della manifestazione stessa.

“Il diritto a manifestare è sacrosanto, ma non è il diritto a devastare o ad aggredire operatori delle forze di polizia”, ha aggiunto il sottosegretario. Le perplessità tuttavia non mancano.

Meloni prudente, FI critica la proposta di Salvini

Come riportato da la Repubblica, la premier avrebbe una posizione cauta sull’idea. Non a caso, nessun commento ufficiale è arrivato da Fratelli d’Italia.

Da Forza Italia, invece, il portavoce nazionale Raffaele Nevi ha preso le distanze già dal primo annuncio di Matteo Salvini, fatto al Tg1 lo scorso 22 settembre. “Non neghiamo che il problema esista”, ha spiegato Nevi riferendosi al rischio di disordini, “ma per far sì che si possa intervenire bisognerebbe dimostrare che i violenti siano gli organizzatori, e oggettivamente non è quasi mai così”.

Manifestazioni e responsabilità: cosa dice la Costituzione

Resta da chiarire, comunque, come si articolerebbe concretamente la proposta.

La Costituzione italiana garantisce infatti il diritto di riunirsi in manifestazione pacifica (art. 17). Sul fronte delle responsabilità, gli organizzatori devono garantire il rispetto delle condizioni imposte dalle autorità e rispondono quindi delle violazioni proprie, ma non sono responsabili delle condotte violente di altri: la responsabilità civile e penale ricade esclusivamente sugli autori degli illeciti, mai sui promotori.

Da qui emergono i primi dubbi: come stabilire un collegamento tra la responsabilità del singolo e quella degli organizzatori? E come determinare l’ammontare della cauzione in relazione al rischio della manifestazione?

I dubbi di costituzionalità

Esiste, infine, un legittimo dubbio di costituzionalità della misura. L’introduzione di una cauzione potrebbe infatti configurarsi come un ostacolo economico al diritto di manifestare, rappresentando una limitazione significativa in un ordinamento democratico.

Grandi organizzazioni – come, ad esempio, la CGIL – potrebbero forse sostenerne il costo, pur vedendo significativamente ridotta la loro capacità organizzativa; per associazioni e gruppi con meno risorse, invece, il diritto di manifestare sarebbe fortemente compromesso.

Landini difende il diritto a manifestare

Il primo a reagire alla proposta è stato Maurizio Landini, segretario CGIL. Rivendicando il successo e la partecipazione delle manifestazioni di piazza di questi giorni, Landini ha preso le distanze "da violenti e cretini" che "non c'entrano nulla con chi ha organizzato".

Dal centrosinistra, invece, non è ancora arrivata nessuna presa di posizione ufficiale. Nei giorni scorsi, gli esponenti di Pd, M5S e AVS si sono limitati a difendere il diritto di sciopero  - dopo le parole della premier Meloni che ha ironizzato sulla “rivoluzione” di venerdì, in coincidenza con il "weeekend lungo”.

Giù le mani dal diritto di  sciopero", aveva avvisato il leader di Avs, Nicola Fratoianni.

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