Il decreto sugli aiuti all'Ucraina arriverà entro fine anno sul tavolo del Consiglio dei ministri. Nonostante le resistenze di Matteo Salvini, nell’ultimo mese particolarmente rumoroso nella sua opposizione all’invio di ulteriori armi a Kiev, il governo continuerà a sostenere l'Ucraina. Secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, sentito da Repubblica, il nuovo decreto potrebbe però essere diverso da quelli approvati finora: gli aiuti potrebbero essere prevalentemente civili, ad esempio con l’invio di generatori elettrici.
Si tratta di un’ulteriore conferma del “sostegno multidimensionale” di cui ha parlato ieri Giorgia Meloni alle Camere, coerente con una possibile prossima conclusione del conflitto, auspicata anche da Donald Trump, che più volte ha fatto capire di attendersi una chiusura imminente del tavolo negoziale. Tuttavia, la situazione su una effettiva fine della guerra resta ancora incerta: solo ieri Vladimir Putin ha ribadito, con toni minacciosi, l’intenzione della Russia di “liberare le sue terre storiche” senza compromessi, specialmente con gli europei.
L’idea di un “decreto ponte”, diverso da quelli che si sono susseguiti dal marzo 2022, è dunque allo studio del Governo. “Dobbiamo capire se va riproposto il decreto precedente, cambiando solo la data – ha spiegato Mantovano – o se debba esserci qualcos’altro, come degli aiuti civili”.
Il decreto dovrebbe arrivare in Cdm il 29 dicembre, ultima data utile dell'anno. Entro quella scadenza, il governo lavorerà alla definizione del testo e soprattutto alla ricerca di un accordo politico con la Lega di Matteo Salvini, che nelle ultime settimane ha espresso a più riprese la propria opposizione a un nuovo invio di armi, anche in considerazione di una guerra “ormai persa” dall’Ucraina. Affermazioni che, come noto, hanno consentito al vicepremier di incassare il plauso del Cremlino, attraverso la voce della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, mettendo non poca difficoltà la premier Meloni e l’intero governo, soprattutto alla vigilia del delicato Consiglio europeo di oggi.
Quella di un pacchetto di aiuti dal carattere prevalentemente civile è comunque solo un’ipotesi. Alla fine dell’anno mancano poco meno di due settimane e il tipo di decreto che il governo approverà dipenderà, evidentemente, dallo stato delle trattative in corso per la pace. Nel frattempo, peraltro, l’attenzione del governo, specialmente in queste ore cruciali, è assorbita dalla delicata questione sull’utilizzo degli asset russi per finanziare il sostegno all’Ucraina. Sull’ipotesi, su cui l’Italia mantiene una posizione prudente, si concentrano i lavori in corso in queste ore.
In ogni caso, in questi anni di guerra, a partire dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, l’Italia ha sostenuto l’Ucraina non solo con l’invio di armi, ma anche con il sostegno civile a cui oggi fa riferimento Mantovano.
A parlarne, poco più di un mese fa, è stato il ministro della Difesa Crosetto, annunciando lo stanziamento del 12° pacchetto di aiuti militari: “L’Italia continuerà a dare a Kiev oltre 100 milioni; consegneremo nel prossimo mese gruppi elettrogeni, necessari a Kiev per affrontare il durissimo inverno che si prepara – aveva detto il ministro – stiamo difendendo dagli attacchi russi scuole, ospedali, case e cittadini”. Un aiuto per cui l’Italia ha ricevuto il ringraziamento del presidente ucraino, Zelensky, nel corso della sua ultima visita a Roma.
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