08 Oct, 2025 - 09:25

I Pro Pal di Bologna aggrediscono la troupe di "È sempre Cartabianca": collegamento interrotto

I Pro Pal di Bologna aggrediscono la troupe di "È sempre Cartabianca": collegamento interrotto

No, i giornalisti no. Perché i giornalisti sono brutti e cattivi. Anzi: sionisti e pro Israele. Allora meglio che vadano via. Meglio cacciarli via. Meglio spegnere le loro telecamere e i loro microfoni. Bologna, l'ultima città che ha dato la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese.

Anche la sera del 7 ottobre, anche nell'anniversario del pogrom che ha sterminato centinaia di ebrei e dato vita alla guerra più sanguinosa che ha caratterizzato il Medioriente negli ultimi anni, è tutta loro: dei Pro Pal, di quelli della Palestina "libera dal fiume al mare".

E così: la troupe di "È sempre Cartabianca" è stata aggredita. Alzi il dito chi si meraviglia più di tanto. Anche se l'aggressione è avvenuta in diretta. Mentre le telecamere documentavano la manifestazione.

La violenza Pro Pal contro la troupe di "È sempre Cartabianca"

Anche ieri sera, a capo del 7 ottobre, il Dio della televisione ci ha offerto la giusta quota di isterismo quotidiano. Questa volta, nessun personaggio televisivo che improvvisamente ha lasciato qualche talk televisivo. Ma un gruppo di facinorosi Pro Pal che a Bologna hanno aggredito i giornalisti del programma di Bianca Berlinguer "È sempre Cartabianca".

virgolette
Terroristi! Parlate del genocidio, Dio c***! 

hanno urlato alcuni manifestanti mentre circondavano il malcapitato cronista, Matteo Calzaretta, e gli operatori impedendo con la forza che continuassero a fare il loro lavoro.

Stavano facendo delle riprese, pronti per il prossimo collegamento dallo studio del Palatino. Erano lì, evidentemente, proprio per dar voce al popolo Pro Pal che aveva deciso anche il 7 ottobre di scendere in piazza. Ma una frangia di quel popolo ha tentato di danneggiare le attrezzature.

La reazione del giornalista

L'inviato di Carta Bianca, Matteo Calzaretta, aveva appena finito di dire che la situazione era "abbastanza complessa", quando un gruppo di violenti Pro Pal gli si è avvicinato "invitandolo" in maniera brusca a smetterla, di stare zitto. E intimando al suo operatore di tenere giù la telecamera. Calzaretta, a quel punto, ha provato a ragionare:

virgolette
È informazione anche questa

Macché! Fiato sprecato. Cosa vuoi ragionare con chi scende in piazza solo per dar sfogo alle proprie frustrazioni, senza alcun vero interesse per la causa del popolo palestinese?

Il collegamento interrotto

E così, Matteo Calzaretta ha dovuto interrompere il collegamento. Non ha potuto resistere alla carica dei facinorosi che sfruttano il sangue dei bambini palestinesi per dare sfogo alla propria rabbia. Il collegamento è stato interrotto per motivi di sicurezza.

Certo, si può rischiare l'incolumità fisica per mostrare immagini alla fine viste e riviste in questi pazzi giorni di proteste, tra scioperi generali, manifestazioni e blocchi ai treni e sulle tangenziali che, alla fine della fiera, come si dice a Milano, sapete a chi giovano? Al governo Meloni e agli estremisti dell'altra sponda, quella israeliana. Ma chissà se quel pacifista che ha preso a spingere il cameraman urlando "Merda, levati dal ca**o", ci ha pensato.

LEGGI ANCHE