L’8 ottobre il Corriere della Sera ha offerto ai lettori un piccolo capolavoro: in prima pagina, un articolo sul voto per l’immunità parlamentare di Ilaria Salis è stato accompagnato dalla foto... di Elisabetta Piccolotti. Una svista che ha fatto il giro dei social in pochi minuti, tra risate e incredulità.
È vero: entrambe appartengono ad Alleanza Verdi e Sinistra, il partito che ha candidato Salis al parlamento europeo salvandola da Orban. Ma — dettaglio trascurabile, evidentemente — le due non si sono ancora fuse in un’unica entità politica.
Forse in redazione qualcuno pensava di anticipare la nascita della “Supercompagna progressista”, metà Salis e metà Piccolotti, pronta a salvare il mondo a colpi di mozioni parlamentari, o di occupazione di case.
Difficile che l’errore offenda una delle due: in fondo sono compagne di partito, di ideali e ora anche di identità visiva.
Quello del Corriere però, potrebbe non essere un errore di distrazione, ma una sorta di gratificazione per chi ha portato a rappresentarci all'Europarlamento una figura di così grande spessore politico.