Il discorso di Ursula von der Leyen all’Europarlamento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza europea, con la presidente della Commissione che invoca un rafforzamento della difesa comune contro la “guerra ibrida” della Russia.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, spinge per far approvare la sua agenda sulla difesa comune. Nel suo discorso dell'8 ottobre 2025 al Parlamento europeo, ha invocato il rafforzamento della difesa europea al fine di contrastare la cosiddetta "guerra ibrida" della Russia.
Von der Leyen ha scatenato l'allarme affermando che gli attacchi aerei, gli interventi informatici e i danni ai cavi sottomarini non sono casuali, ma fanno parte di una campagna coerente e in continua escalation contro il continente europeo. Ha poi alzato l'asticella dichiarando:
Belgio, Danimarca, Germania, Polonia e Romania hanno segnalato dall'inizio di settembre diversi avvistamenti di droni e jet nei propri spazi aerei. Questi episodi hanno aumentato i timori sulla sicurezza non solo per il fianco orientale del continente. Sia la NATO sia l’UE considerano tali eventi come una questione di sicurezza dell'intero continente.
Il piano di von der Leyen riguarda la sicurezza paneuropea coordinata con la NATO. La presidente della Commissione europea ha già annunciato il progetto al vertice di Copenhagen sottolineando l’urgenza di rafforzare la difesa europea.
La paura della “guerra ibrida” appare amplificata più dalla politica che dai fatti, poiché al momento mancano prove concrete per attribuire ufficialmente a Mosca la responsabilità degli incidenti denunciati.
Ciò solleva dubbi sulla reale natura della minaccia e sull’opportunità di aumentare la spesa militare a scapito della diplomazia.
Aumentare la spesa militare e parlare di deterrenza senza prove concrete rischia di trasformare episodi misteriosi in un’escalation reale.
Mentre la sicurezza europea è una priorità indiscutibile, l’equilibrio tra deterrenza e diplomazia è fondamentale per evitare di cadere in una spirale di tensione crescente.
Von der Leyen pone una scelta netta ai leader europei: affrontare insieme le presunte minacce o assistere passivamente all'escalation.
Il discorso al Parlamento europeo riflette la crescente pressione politica per una risposta più marcata sul piano militare contro la Russia.
Il progetto anti-drone e la difesa paneuropea sono presentati come un investimento industriale che proteggerà tutto il territorio dell'Unione. Secondo von der Leyen, la spesa per la difesa andrà a beneficio dell'industria europea e produrrà un "ritorno sugli investimenti".
Le posizioni di Bruxelles sono già state oggetto anche di commenti del presidente russo, Vladimir Putin. Durante il Valdai Discussion Club a Sochi, il 2 ottobre 2024, un moderatore gli ha chiesto: "Perché avete inviato così tanti droni in Danimarca?". Putin ha liquidato le accuse con ironia: "Non invierò più [droni], né in Francia, né in Danimarca, né a Copenaghen", minimizzando i sospetti europei sugli avvistamenti.
Il discorso di von der Leyen esprime un forte allarme per la cosiddetta guerra ibrida, ma la mancanza di prove certe invita a una lettura più cauta della situazione, per evitare di trasformare una minaccia ambiguamente definita in una giustificazione per un aumento incontrollato delle spese militari. In un momento in cui l’Europa si trova a un bivio tra diplomazia e militarizzazione, la vera sfida sarà trovare un equilibrio che garantisca sicurezza senza rinunciare al dialogo.