09 Oct, 2025 - 14:00

“Le indagini di Lolita Lobosco”, simbolo di baresità ed inclusione

In collaborazione con
Sabino Del Latte
“Le indagini di Lolita Lobosco”, simbolo di baresità ed inclusione

La fiction “Le indagini di Lolita Lobosco” di cui sono andate in scena le prime tre stagioni, hanno portato in scena sugli schermi televisivi nazionali una rappresentazione della baresità per molti aspetti inedita agli italiani e in particolare agli stessi baresi, i quali, è solo con la seconda stagione del serial televisivo che si sono appassionati e affezionati a personaggi e ambientazioni, attendendo con grande curiosità la messa in onda per poter vedere e commentare la resa televisiva di luoghi noti e seguirne le tracce.

Dopo i primi episodi a seguito dei quali si accese il dibattito locale relativo alla questione dell'accento della protagonista, considerato poco credibile, e talvolta incentrato sulle presupposte incongruenze stradali relative alle vie imboccate dalla Bianchina anni Sessanta, le cui svolte non sarebbero state corrispondenti alla topografia urbana della città, telespettatrici e telespettatori hanno ceduto a quello che ormai può considerarsi senza dubbio un prodotto televisivo di successo. 

Il successo testimoniato dai milioni di visualizzazioni

Sono milioni le visualizzazioni su RaiPlay di Lolita Lobosco, un chiaro segno di quanto sia divenuta in breve tempo iconica questa nuova figura di donna alle prese con il crimine. La serie televisiva Lolita è stata capace di travalicare i confini locali per pubblico, qualità e innovazione nella rappresentazione di una città che prima era stata consacrata al grande schermo dal genio di Alessandro Piva in “La Capa Gira” (1999), sdoganando il dialetto e le figure più marginali del sottobosco urbano. La città di Bari, inserita in un impianto narrativo avvincente può rivelarsi telegenica e proficua per immaginari ancora inesplorati.

Si pensi allo spessore della qualità fotografica degli interni a sera, a volte un poco oscuri, intimisti e sensuali, come per la scelta delle riprese dal basso sui piedi della vice questore che si toglie le scarpe, mostrando la suola rossa distintiva delle Louboutin, marca di lusso dei suoi ormai celebri tacchi a pillo 12, che ricorda l'attenzione per i dettagli.

L’idioma, i dialoghi, i luoghi: le chiavi del successo

Oltre ai riferimenti idiomatici baresi, necessari per la localizzazione delle vicende, i dialoghi aspirano a includere anche citazioni colte, ma alla portata di chiunque, si pensi al riferimento letterario di Marietta - Bianca Nappi - la pm, amica di Lolita dalla vita sentimentale scombinata, che giustifica la scelta di un amante menzionandone la legittimità vista l'esistenza di una relazione tra i Proci e Penelope nell'Odissea e tra i Bravi dei Promessi Sposi e Lucia. Tali uscite sono alternate a quelle più umoristiche e colorite che conferiscono folklore, come lo scambio di battute tra la stessa Marietta, personaggio intrigante nella sua sfaccettata complessità, che afferma di aver condannato uno che spacciava per pugliesi delle mozzarelle fatte in Romania, e il barista Peppino, il quale, per tutta risposta l'incalza asserendo la necessità dell'ergastolo per punire un tale crimine.

Il senso del luogo, l'affezione cioè che questo innesca nel pubblico, al di là dei detrattori o dei sostenitori, è necessario ad un prodotto come il tv serial: grazie a degli aspetti caratteristici e ben riconoscibili dal pubblico barese si producono, ad esempio, reazioni di compiacimento e sorrisi complici durante la visione domestica allorché si rivedono angoli amati e frequentati della città. Un esempio è la scena iconica al Chiringuito dove, Lolita e Marietta, a conclusione di una sessione di jogging partita dalla zona di “Pane e Pomodoro”, si concedono un aperitivo appoggiate sul fianco di una barca sorseggiando un prosecco servito da un giovane cameriere.

In attesa della quarta serie, in cui stupire sarà una sfida complicata ma allo stesso tempo intrigante, Bari si riscopre una città a tutto tondo, capace di arrivare ad un pubblico vasto e variegato. Tanta strada è stata fatta, ma anche tanta è quella che c’è ancora da fare…

A cura di Sabino Del Latte

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