11 Oct, 2025 - 15:30

"Biglietto di sola andata per chi odia l’Italia!” - Intervista a Silvia Sardone: "Perché ai musulmani dev’essere tutto concesso?"

"Biglietto di sola andata per chi odia l’Italia!” - Intervista a Silvia Sardone: "Perché ai musulmani dev’essere tutto concesso?"

Per le sue denunce è stata più volte minacciata, ma questo - dice - non la fermerà dal portare avanti la sua battaglia di libertà.

Silvia Sardone, vice-segretaria ed europarlamentare della Lega è da anni in prima linea per denunciare i rischi rappresentati dall'immigrazione incontrollata e per la difesa dell'identità nazionale. 

Minacce che nell'ultimo periodo si sono fatte più pressanti con la diffusione di nuovi fenomeni e con la radicalizzazione di quelli già noti.

Dalle moschee abusive ai “maranza”, dalle baby gang all’islamizzazione culturale, Sardone lancia un allarme chiaro: la nostra sicurezza e le nostre radici sono sotto attacco, e serve una risposta netta e senza ambiguità.

Nell'intervista rilasciata a Tag24.it ci parla delle battaglie condotte in Italia e in Europa, delle minacce ricevute per le sue posizioni e della proposta di “remigrazione” come alternativa alla “sostituzione culturale” che – sostiene – essere già in atto in molte città italiane.

E sul velo integrale non ha dubbi: “È strumento di sottomissione per eccellenza, va vietato".

Moschee abusive, Sardone: "Perché ai musulmani tutto è concesso?"

Onorevole Sardone, c’è un fenomeno che spopola nelle città italiane: quello delle moschee abusive. Lei ha più volte sottolineato i rischi “nascosti” del proliferare di questi centri. Ritiene che il fenomeno sia ormai fuori controllo?

Nel mio libro “Mai sottomessi” dedico un intero capitolo al tema delle moschee abusive: centinaia di luoghi di culto in tutta Italia che non rispettano alcuna norma di sicurezza, dove gli imam fanno sermoni in arabo, dove le donne non sono ammesse e dove in diverse occasioni sono transitati aspiranti terroristi.

Nella stragrande maggioranza dei casi, i Comuni amministrati dal centrosinistra nulla fanno per garantire il rispetto delle regole. Anzi, concedono alle comunità islamiche nuovi spazi: è il caso di Milano, dove nella multietnica via Padova verrà costruita la moschea più grande del Nord Italia.

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Quello che come Lega chiediamo da sempre è molto semplice: trasparenza nei fondi ricevuti, prediche in italiano, albo degli imam, condanna del terrorismo islamico e soprattutto stop agli abusi edilizi.

Provate a organizzare un evento in uno scantinato senza uscite di sicurezza: vi denunciano, giustamente, all’istante. Perché ai musulmani dev’essere tutto concesso?

"Maranza fenomeno esplosivo. Preoccupa saldatura con antagonisti"

Un altro fenomeno preoccupante è quello dei maranza, che sta degenerando soprattutto nelle periferie urbane. Non crede sia arrivato il momento di intervenire con misure più dure per tutelare la sicurezza dei cittadini perbene?

La Regione Lombardia, grazie all’impulso della Lega, ha varato per prima una legge anti-maranza.

Visto il proliferare delle baby gang sul territorio, la Regione ha stanziato 450.000 euro per prevenire e contrastare le violenze commesse da giovani e giovanissimi quasi sempre di origine nordafricana.

I minori che commettono reati faranno lavori socialmente utili. Da una parte si avviano percorso di sostegno per le vittime di bullismo e reati commessi da baby gang, dall’altra si punta al recupero dei violenti grazie al coinvolgimento di professionisti.

Il Pd ovviamente si è opposto, giusto per capire chi tiene alla legalità e alla sicurezza e chi no… Il fenomeno dei maranza, ormai, è diventato esplosivo e preoccupa la saldatura col mondo dei centri sociali.

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Lo abbiamo visto nelle ultime settimane, con le città di tutta Italia messe a ferro e fuoco da antagonisti e giovanissimi nordafricani che non solo non si sentono italiani ma odiano apertamente il nostro Paese.

"Remigrazione? Assolutamente sì: biglietto aereo di sola andata e tanti saluti"

Dinanzi alle conseguenze dell’immigrazione incontrollata, lei ha parlato apertamente di remigrazione come risposta alle minacce che essa rappresenta per la nostra identità e le nostre tradizioni.

Crede che sia arrivato il momento di mettere in campo una politica chiara di rimpatrio per chi rifiuta di integrarsi?

Assolutamente sì e l’ho ribadito dal palco di Pontida. Chi viene in Italia pensando di delinquere impunemente e creare il caos va rimpatriato senza se e senza ma.

Di extracomunitari che odiano le nostre radici, la nostra cultura e le nostre tradizioni non ce ne facciamo nulla: biglietto aereo di sola andata e tanti saluti. 

Il tema dei prossimi 10/15 anni è quello dell’islamizzazione: per evitare di ritrovarci pieni di “no-go zone”, ovvero quelle aree impenetrabili anche per la polizia, dove vigono leggi estranee a quelle dello Stato di riferimento, dove le donne girano coperte da capo a piedi, controllate dalla criminalità straniera.

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La remigrazione è l’unica strada da percorrere se vogliamo salvare la nostra identità. 

Questa è da sempre la linea dei Patrioti e della Lega, sia a livello europeo che italiano. Se non vogliamo fare la fine della Francia, del Belgio, dell’Inghilterra, dei Paesi scandinavi: ci rendiamo conto che in alcuni quartieri delle città europee vige la sharia e la legge è affidata a tribunali islamici?

Sardone: "Islamizzazione galoppante minaccia principale per Italia"

Ha visto la proposta di legge presentata da FdI sul divieto del velo integrale? Cosa ne pensa, considerato che molte donne musulmane usano l’espediente del velo sui capelli, insieme a occhiali da sole e mascherina?

Ringraziamo Fratelli d’Italia per l’appoggio a una proposta che la Lega aveva già avanzato in Parlamento a settembre 2023 e a gennaio 2025 e di cui è stata chiesta la calendarizzazione prima dell’estate.

L’islamizzazione galoppante, come dicevo, rappresenta la principale minaccia per il nostro Paese e per l’Europa intera: proprio per questo va combattuta tutti uniti, senza paura e senza ripensamenti.

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Serve coraggio, ma ne va del futuro del nostro popolo.

Il velo islamico è lo strumento di sottomissione per eccellenza e va vietato. È anche una questione di sicurezza: chiunque deve essere riconoscibile.

"Le minacce non mi preoccupano: la mia è una battaglia di libertà"

Per le sue denunce lei continua a ricevere minacce: non è preoccupata?

No, per un motivo molto semplice: la mia è una battaglia di libertà. Le minacce non mi scalfiscono perché so di essere dalla parte giusta della Storia. Andrò avanti come sempre, a testa alta, con coraggio e amore per il mio Paese.

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