Il cambiamento climatico non si misura solo con i gradi in più, le alluvioni o le ondate di calore che paralizzano le città. Si misura anche dentro di noi: nell'umore, nelle relazioni, nelle scelte quotidiane. E la «psicologia climatica», un campo di ricerca in crescita che mostra come gli eventi meteorologici estremi abbiano effetti profondi sul comportamento umano.
Lo studio della psicologa ambientale Rita White
Un riferimento importante in questo ambito è Rita White, psicologa ambientale, che da anni studia l'interazione tra ambiente e salute mentale. Il suo approccio, nato nell'ambito della psicologia ambientale, si rivela oggi particolarmente utile per comprendere le ripercussioni psicologiche della crisi climatica. White sottolinea come la nostra mente non sia separata dagli ecosistemi in cui vive, e come il disagio psichico legato al clima non sia solo una reazione individuale, ma un fenomeno collettivo, da affrontare attraverso nuovi modelli di adattamento e cura. Gli studi internazionali confermano che il caldo intenso non è solo scomodo, esso può aumentare l'aggressività e ridurre la concentrazione.
Un’analisi pubblicata su “Nature Climate Change” ha rilevato che ogni incremento di 1 °C nelle temperature medie è associato a un aumento del 2-4% nei tassi di conflitto interpersonale e violenza collettiva. Non a caso, le giornate più torride coincidono spesso con un incremento degli episodi di violenza domestica e aggressioni. Il cervello umano fatica a regolare emozioni e autocontrollo quando il corpo è sotto stress termico. Le ondate di calore hanno anche un impatto diretto sulla salute mentale.
Cosa dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, già oggi circa un miliardo di persone vive in aree ad alto rischio climatico e subisce conseguenze psicologiche che vanno dall'ansia all'insonnia, fino alla depressione. Uno studio condotto negli Stati Uniti su oltre 2 milioni di persone, ha evidenziato che i giorni molto caldi sono associati a un aumento del 14% dei sintomi depressivi e del 7% dei pensieri suicidari. Il clima, insomma, incide sulla psiche in modo diretto e profondo.
Ma il caldo non è l'unico fattore. Le alluvioni, sempre più frequenti in Italia e in Europa, lasciano cicatrici durature. La “European Environment Agency” stima che gli eventi estremi legati all'acqua siano triplicati negli ultimi cinquant'anni. Oltre ai danni materiali, le conseguenze psicologiche restano nel tempo. Uno studio condotto dopo le alluvioni in Germania del 2021 ha rivelato che oltre il 30% delle persone coinvolte mostrava segni di disturbo post-traumatico da stress mesi dopo l'evento. Le case si ricostruiscono, ma la perdita di sicurezza resta.
Come il meteo influenza la produttività quotidiana
Anche la produttività quotidiana è influenzata dal meteo. La Banca Mondiale ha stimato che le ondate di calore estreme possono ridurre la capacità lavorativa fino al 20%, soprattutto nei settori manuali e agricoli. Ma non si tratta solo di economia: affaticamento, difficoltà di concentrazione, insonnia influenzano la qualità delle relazioni, il rendimento scolastico, l'equilibrio familiare. L'aumento della temperatura globale si traduce così in un aumento di fragilità psicologica, diffusa e silenziosa. Tuttavia, la psicologia climatica non racconta solo vulnerabilità, ma anche resilienza. Le comunità che investono in spazi verdi, infrastrutture di raffrescamento naturale e reti sociali solide dimostrano una maggiore capacità di reagire agli shock climatici. Il cosiddetto «effetto verde urbano» riduce la mortalità durante le ondate di calore e, allo stesso tempo, abbassai livelli di stress e ansia.