Chi l'ha detto che le liti di carattere politico si possono innescare solo nei talk, mettendo faccia a faccia persone che la pensano diversamente su un determinato tema?
A Marco Travaglio basta solo uno dei suoi editoriali per inimicarsi la quasi totalità dei suoi colleghi.
Oggi, in particolare, ha preso di mira il povero Giuliano Ferrara, pronosticando per lui un futuro da paracadutista a Gaza. Per di più, al fine di premiare Hamas.
Per rintracciare la logica con la quale Marco Travaglio tiene tutto in mano (Gaza, Ferrara, il paracadute e Hamas), bisogna rileggere il suo editoriale di oggi sul Fatto Quotidiano che ha intitolato "Senza se e senza Hamas" e partire dall'assunto che, per lui, a perdere la guerra è stata Israele.
Per Travaglio, è partito il gioco nel quale gli italiani sono i più abili al mondo: quello del salto sul carro del vincitore.
Tutta la stampa italiana, non avendo la stessa chiave di lettura delle cose raccontata da Travaglio, si sta riallineando, secondo il direttore del Fatto Quotidiano.
Per Travaglio, neo adepto del movimento Maga, è una cosa da non credere. Tanto più che non capisce nemmeno più i pacifisti de noialtri: quelli che, in realtà, non sono altro che gli eternamente arrabbiati col mondo:
E comunque: tra chi le ha sbagliate tutte, per Marco Travaglio, c'è anche Giuliano Ferrara, il fondatore del Foglio.
Per questo, il pronostico di un Ferrara paracadutista:
Ma perché Travaglio dice che Ferrara atterrerà a Gaza per premiare Hamas? Il motivo è che, per il direttore del Fatto, la prova della sconfitta di Israele sta proprio nel fatto che l'organizzazione terroristica, stando agli accordi imposti da Trump, dovrebbe essere la nuova forza di polizia a Gaza.
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