Che non abbia troppa simpatia per i giornalisti, lo ha confessato lei stessa in un fuori onda mentre era al lavoro con gli altri leader mondiali alla Casa Bianca.
Insomma, non è una novità che non le piaccia parlare con loro. Ma forse nemmeno lei, Giorgia Meloni, avrebbe immaginato che per la sua idiosincrasia per le domande scioperasse persino il patinato (e di solito filo-governativo) Sole 24 Ore.
Il giornale di Confindustria oggi non è in edicola e il suo sito non è aggiornato perché il comitato di redazione sta protestando per una cosa che, in 160 anni di vita del giornale, sostiene che non si sia mai verificata: il presidente del Consiglio avrebbe scelto lei la firma da cui farsi intervistare all'indomani della presentazione della legge di Bilancio.
Nel comunicato del comitato di redazione che predispone fino a sei giorni di sciopero, si legge:
Ma qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Dopo il caso dell'intervista "apparecchiata" con Bruno Vespa, cosa ha fatto inviperire i giornalisti del Sole nei confronti di Giorgia Meloni?
La situazione è precipitata venerdì 17 (poi dice che la scaramanzia non è importante). Alla conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio, erano presenti due giornalisti del Sole. Ma il direttore Fabio Tamburini ha deciso di affidare l'intervista alla premier a Maria Latella, una collaboratrice esterna del quotidiano che si occupa di economia e finanza:
Insomma: né Giorgia Meloni né altri possono scegliere da chi farsi intervistare.
La vicenda che ha coinvolto il Sole 24 Ore è solo l'ultima che fa emergere una vera insofferenza da parte del presidente del Consiglio in carica per i giornalisti.
E dire che l'altro giorno, per la prima volta, Giorgia Meloni è stata presente in conferenza stampa per spiegare i contenuti del disegno di legge di Bilancio per il 2026.
Dopo un discorso introduttivo, ha anche risposto alle domande di due inviati: una novità, visto che le volte precedenti non si era nemmeno presentata davanti alla stampa per spiegare la legge più importante dell'anno. Poi, però, è andata subito via augurando ironicamente al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti buona fortuna.
Insomma: quello che si è consumato a Palazzo Chigi è stato un episodio che ha confermato un rapporto con la stampa sempre più selettivo.
Secondo Pagella Politica, il sito specializzato nel fact checking delle cose istituzionali e politiche, nel corso del 2025, Giorgia Meloni ha risposto a un numero di domande inferiore rispetto al 2024.
ha scritto il sito. Beh, vista la difficoltà che sta trovando quella riforma, Meloni magari evita la stampa anche per una questione di scaramanzia...