20 Oct, 2025 - 16:07

Da Rula Jebreal a Marco Damilano, la sinistra chic sta davvero con Ranucci o lo strumentalizza?

Da Rula Jebreal a Marco Damilano, la sinistra chic sta davvero con Ranucci o lo strumentalizza?

Sigfrido Ranucci, ieri, ospite di "Mezz'ora", il programma di Rai 3 di Monica Maggioni, ha dichiarato che non crede che dietro all'attentato che voleva colpirlo ci sia in qualche maniera la mano della politica.

Letterale:

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Credo sia stato qualcuno legato alla criminalità, non credo nei mandanti politici

Con queste parole, il conduttore di Report ha mandato in un attimo in fuorigioco Elly Schlein che, ad Amsterdam, in occasione del congresso dei socialisti, aveva appena sballato (per dirla con il titolo di apertura di Libero di oggi) collegando l'attentato alla mancanza di libertà e alla stampa intimidita, manifestazioni che sarebbero tipiche della destra al governo.

E, con la segretaria dem, tutta la corte che le gira attorno: in un modo più o meno diretto, sta facendo capire, stringi stringi, che la mandante morale dell'esplosione che poteva uccidere Ranucci a la figlia, è una donna di 48 anni, con i capelli biondi, un forte accento romanesco e un lavoro (precario) a Palazzo Chigi. Insomma, ci siamo intesi: l'identikit è preciso.

Sta di fatto che di questa corte della sinistra chic fanno parte senza dubbio due giornalisti: Rula Jebreal e Marco Damilano.

Cosa hanno scritto Rula Jebreal e Marco Damilano sul caso-Ranucci

Leggendo ciò che hanno scritto Rula Jebreal e Marco Damilano viene il seguente dubbio: vogliono che si arrivi alla vera verità, agli esecutori e ai mandanti della bomba che poteva uccidere il loro collega Ranucci o vogliono solo alzare il livello dello scontro politico contro il centrodestra?

La giornalista palestinese nata ad Haifa, quindi con cittadinanza israeliana, e naturalizzata italiana, su X ha postato:

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Bombardare i giornalisti è la strategia tipica dei regimi autoritari e genocidiari: da Gaza a Roma, la stessa logica omicida mira ad uccidere la verità, seppellire tutti i crimini, corruzione e azzittire, intimidire i giornalisti indipendenti. Solidarietà a Sigfrido Ranucci

E insomma: Meloni peggio di quel genocida di Netanyahu. E, già che ci siamo, magari anche di quella buon'anima di Sinwar. 

Ma davvero questo sfogo social contro il presidente del Consiglio italiano aiuterà ad assicurare alla giustizia chi voleva far tacere per sempre Ranucci? Davvero vale come una solidarietà genuina al conduttore di Report?

Damilano evoca il golpe

Quanto a Marco Damilano, cosa ha scritto l'ex mister Spiegone, l'ex star di Propaganda Live? Anche lui: qualcosa che realmente può aiutare a fare luce su cosa è accaduto giovedì sera sotto casa di Ranucci o una sorta di comizio?

Sul Domani, il quotidiano diretto da Emiliano Fittipaldi, Damilano ha scritto che l'attentato di Pomezia gli ha ricordato il golpe Borghese del 1970. 

Insomma: allora come ora, ci sono "trame nere".

Ma su che base Damilano giunge a questa conclusione? Non è dato sapere, visto che gli investigatori non sono giunti ancora a nessun risultato.

I giornalisti che fanno politica

E quindi: bene ha fatto Annalisa Terranova su Libero a ricordare che il giornalismo (anche d'inchiesta) è una cosa; la politica un'altra:

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I giornalisti che creano un link tra destra al governo e attentato a Ranucci non fanno informazione indipendente, fanno politica

E quindi: Schlein sballa da sola se ci si riferisce al diretto interessato, Ranucci (tanto è vero che l'ha smentita). Ma, nello stesso momento, la segretaria dem sballa in compagnia. Sempre Annalisa Terranova avanza il dubbio che della sua corte non facciano parte anche i giornalisti del Sole 24 Ore che hanno indetto uno sciopero per un'intervista a Giorgia Meloni pubblicata sul loro giornale a firma di una collaboratrice esterna (Maria Latella).

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Uno sciopero politico dal sapore anti-Meloni che verrà spacciato come difesa del giornalismo libero

ha profetizzato Terranova. Che ora va alla prova della verità. Un po' come il caso Ranucci.

  

 

 

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