Giuseppi Conte is back! O, quantomeno, ci sta provando a tornare.
Ma tant'è: i cronisti più attenti delle cose del centrosinistra lo descrivono in modalità federatore. Altro che Elly Schlein che grida al fascismo ogni quarto d'ora e si imbarca su tutte le flotille che le passano davanti.
Gli ultimi indizi dicono che Conte ha assunto una postura istituzionale. Si è sistemato la pochette della giacca. E anche a Santi Apostoli, dove ieri ha indetto la manifestazione per solidarizzare con Sigfrido Ranucci, si è ben tenuto dall'accusare il governo di aver messo la bomba sotto l'auto del conduttore di Report.
Giuseppi, ora, gioca a fare il moderato: quello può rappresentare un po' tutti. Oggi nel campo dell'opposizione. Nel 2027, chissà, di nuovo a Palazzo Chigi.
E insomma: secondo la vulgata, negli ultimi giorni, il Movimento Cinque Stelle sta diventando il Pd e il Pd sta diventando il Movimento Cinque Stelle.
Tant'è che ci si chiede se Giuseppe Conte l'abbia promossa per sostenere davvero il giornalista vittima di un attentato, o se piuttosto l’evento rappresenti una mossa strategica per proporsi come leader alternativo del Campo largo, al posto di Elly Schlein.
Di sicuro, il pomeriggio di Santi Apostoli, seppur dedicato alla difesa della libertà di stampa, ha avuto una forte valenza politica.
Giuseppe Conte, il nuovo Giuseppe Conte, quello più di governo che di lotta, sta cercando di consolidare il suo ruolo dentro il centrosinistra, mettendo in discussione la leadership di Elly Schlein.
Addirittura la pochette 2.0 convincerebbe più di Schlein gli stessi riformisti del Pd che vedono come fumo negli occhi un ipotetico governo a trazione barricadera.
Se per scegliere il candidato premier il centrosinistra si affidasse alle primarie, sceglierebbero lui anziché la loro segretaria.
Ma intanto: non ha certo sorpreso il fatto che a Santi Apostoli ci sia stata una partecipazione trasversale. Lui, Conte, è arrivato per primo e ha fatto gli onori di casa come ai bei tempi di una volta, come quando era premier, era lui a sedere a capotavola, era lui il leader.
Oltre a Giuseppe Conte, a Santi Apostoli, erano presenti molti esponenti politici, anche del centrodestra: a pensar male, ci sono andati apposta per rompere le uova nel paniere a Elly Schlein.
Si sono visti i capigruppo di Camera e Senato di Fratelli d’Italia, Lucio Malan e Galeazzo Bignami, e il deputato di Forza Italia Paolo Emilio Russo, ad esempio.
Come dire: Conte l'ha pensata bene la manifestazione, trasformandola in una sua nuova incoronazione.
Tanto più che Elly Schlein è rimasta relegata in un angolo. In "modalità saluto", come, sorridendo, ha tentato di spiegare qualcuno dei suoi.
Elly Schlein a Santi Apostoli era avvolta da un impermeabile beige che la rendeva un po' Ispettore Gadget un po' Nanni Moretti.
E comunque ha ricordato proprio quest'ultimo alle feste: di profilo, in controluce, vicino alla finestra, con gli altri che gli dicono "dai, vieni a ballare!" e lui "no, no: andate voi..."
Il fatto è che è difficile rispondere positivamente alla domanda se l'hanno notata.
Anche quando ha preso parola sul palco, la segretaria del Pd ha dovuto giocare in difesa precisando che non ha mai accusato il governo Meloni di essere mandante dell’attentato a Ranucci.
Poco ci mancava che spiegasse anche che l'Italia non vive sotto un regime.
E comunque: Elly Schlein sente il terreno franare sotto i piedi. A Santi Apostoli ha avuto la conferma che non può sbagliare una mossa perché Conte ha il suo stesso obiettivo: essere candidato premier del centrosinistra nel 2027.