Sul fianco orientale della NATO è stato recentemente schierato un nuovo sistema di difesa avanzato per identificare e abbattere i droni russi. Si tratta di Merops, un sistema multispettrale ideato per monitorare e contrastare le incursioni e le attività dei droni nemici. Questa nuova tecnologia Questa nuova tecnologia rappresenta non solo un significativo salto qualitativo nella sorveglianza aerea degli alleati, ma anche un pretesto per giustificare l’aumento della pressione militare sul fianco orientale dell’Europa.
Il sistema Merops, acronimo di Multispectral Extended Range Optical Sight, è stato schierato in Polonia e Romania, due paesi chiave nel fianco orientale della NATO. La mossa è arrivata dopo che numerosi paesi europei hanno denunciato gli avvistamenti di droni non identificati.
Il 10 settembre 2025 è stata verificata un'incursione di circa 20 droni nello spazio aereo della Polonia. Questi sono stati abbattuti dalle autorità polacche. Varsavia ha avviato l’articolo 4 della NATO per avviare il procedimento di consultazioni sulla sicurezza.
Da allora sono stati denunciati numerosi avvistamenti in diversi paesi, tra cui Belgio, Germania, Danimarca e Norvegia, aumentando la domanda di protezione e monitoraggio più accurato. Negli ultimi mesi, sono stati chiusi contemporaneamente gli aeroporti di Berlino, Bruxelles, Copenaghen e Monaco in seguito a segnalazioni di droni.
Nonostante l’urgente richiamo alla necessità di rafforzare le difese dei paesi membri, nella maggior parte dei casi non c’è certezza nel ricondurre questi eventi né alla Russia né alla guerra in Ucraina.
L’adozione di sistemi come Merops riflette una tendenza più ampia nell’ambito NATO e UE verso la cooperazione e l’integrazione delle capacità difensive, con l’obiettivo di costruire un fronte unito e tecnologicamente preparato contro le minacce aeree moderne, sempre più rappresentate da droni avanzati.
Secondo quanto riportato dall’Associated Press con riferimento ad alcuni funzionari militari, Merops sarà implementato anche dalla Danimarca. L’obiettivo sarebbe quello di fortificare il confine con la Russia in modo così imponente che le forze russe non prendano nemmeno in considerazione l’idea di attraversarlo. Secondo i funzionari citati, questo approccio si estenderebbe dalla Norvegia a nord fino alla Turchia a sud.
I droni, volando a bassa quota e a velocità ridotta, sono difficili da rilevare per i radar progettati per intercettare missili veloci. Secondo i funzionari della NATO, il sistema Merops serve a colmare queste lacune, migliorando la capacità di individuare e reagire a eventuali minacce.
Merops è un sistema di sensori multispettrali sviluppato dall’azienda turca Aselsan, focalizzato sulla sorveglianza aerea e la difesa contro droni e missili.
Il sistema è progettato per essere modulare e adattabile: può essere installato su piattaforme mobili come elicotteri o droni per estendere la copertura di sorveglianza, oppure integrato in sistemi di difesa aerea terrestri. La sua capacità di rilevare oggetti piccoli e a bassa quota, tipici dei droni da ricognizione e attacco, lo rende un elemento chiave nella difesa dei cieli europei contro le moderne minacce militari.
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