Sicuramente ci saremo sentiti dire almeno una volta dai nostri genitori ‘non farti bocciare, che sennò ti mando a lavorare’. Spesso, infatti, ripetere l’anno a scuola viene visto come un fallimento, perché nella nostra società chi resta indietro vuol dire che non ce l’ha fatta e che è stato troppo irresponsabile.
A molti studenti la bocciatura incute timore, soprattutto per ciò che potrebbero poi pensare gli altri. Un senso di tristezza e delusione davanti ai genitori, ai professori e agli amici.
E’ importante capire prima di ogni cosa la motivazione che ha causato la bocciatura, perché se teniamo conto solo del “fallimento” senza andare a fondo sul perché, stiamo ignorando la malattia. Ogni anno decine di migliaia di studenti delle superiori vengono bocciati, sui 7 milioni di studenti totali, si parla di centinaia di migliaia di non ammessi concentrati soprattutto alle superiori.La bocciatura però non è sempre causata da una mancanza di impegno o voglia di fare, in alcuni casi il contesto sociale o familiare sono la causa.
Inoltre ci sono ragazzi che convivono con l’ansia o con situazioni personali difficili da raccontare, altri invece molto semplicemente hanno sbagliato scuola, o non hanno mai imparato un metodo di studio efficace. La bocciatura, allora, non è solo un giudizio finale, ma un campanello d’allarme. Ci dice che qualcosa non sta funzionando, prenderlo sul serio vuol dire attivarsi per cambiare: chiedere aiuto o rivedere le abitudini.
Ed è qui che entra in gioco l’altro lato della medaglia: ripetere l’anno come seconda possibilità. Chi resta indietro, infatti, non riparte da zero. Ha già visto i programmi, conosce le materie che l’hanno messo in difficoltà, sa come sono i professori. Ha una visione più chiara del percorso. Se decide di usare questi punti a proprio favore , quell’anno “in più” può diventare l’anno in cui finalmente capisce ciò che prima sembrava impossibile.
Alla fine è sempre questione di punti di vista, quel brutto fallimento se visto da una prospettiva speranzosa, può trasformarsi in un’opportunità per conoscerti meglio e per iniziare a costruirti un futuro.
A cura di Sofia Bendaj
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