Uno scandalo di corruzione scuote il governo di Volodymyr Zelensky tra indagini e dimissioni. A puntare il dito contro il sistema ucraino e il sostegno europeo a Kiev è il primo ministro ungherese, Viktor Orban, da tempo critico verso la gestione della guerra e dei fondi comunitari.
In un post pubblicato su Facebook il 13 novembre 2025, Viktor Orban ha parlato delle indagini sulla corruzione di alto livello in Ucraina, rivolgendo dure accuse:
Il messaggio di Orbán non è stato solo una condanna della corruzione, ma anche un severo rimprovero all’Unione Europea. Il primo ministro ungherese ha inoltre criticato Bruxelles per continuare a versare soldi dei contribuenti europei verso l'Ucraina.
Orban ha rifiutato categoricamente di mandare fondi ungheresi a favore di Kiev, indicando che il denaro del popolo ungherese è destinato ad altre priorità interne.
Il caso non ha attirato solo l'attenzione di Orban, da tempo critico verso Kiev. Anche il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha espresso dure aspettative nei confronti dell'Ucraina. Merz ha sottolineato l’urgenza di combattere la corruzione per mantenere il sostegno internazionale.
Secondo quanto riferito, in una telefonata del 13 novembre con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Merz ha precisato che la Germania si aspetta che Kiev “prosegua con le misure anticorruzione e le riforme nel suo paese.”.
Questa presa di posizione arriva in un momento delicato per Zelensky, sempre più sotto pressione da parte degli alleati europei.
We stand with Ukraine. Together with President @ZelenskyyUa and our international partners, we are continuing our efforts to achieve a lasting peace. We expect Ukraine to press ahead with anti-corruption measures and reforms in its own country. https://t.co/nxCcv5Ce7L
— Bundeskanzler Friedrich Merz (@bundeskanzler) November 13, 2025
Al centro dello scandalo c’è Energoatom, la compagnia statale ucraina che gestisce le centrali nucleari del paese. Secondo le indagini di due organismi anticorruzione NABU e SAPO, un presunto sistema di tangenti avrebbe estorto tra il 10 e il 15 per cento del valore degli appalti alle imprese fornitrici di Energoatom, per una cifra stimata di circa 100 milioni di dollari.
L’operazione, denominata “Midas” e durata 15 mesi, riguarderebbe personaggi di alto profilo. L’ex ministro dell’Energia e attuale ministro della Giustizia, German Halishchenko, e il ministro dell’Energia Svitlana Hrynchuk, il 12 novembre, hanno presentato le dimissioni. Inoltre, Zelensky ha definito la corruzione "assolutamente inaccettabile" e ha emanato un decreto che introduce sanzioni contro gli imprenditori Timur Mindich e Oleksandr Tsukerman, entrambi al centro dell’indagine.
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