19 Nov, 2025 - 14:41

Chi era Najoua Minniti, trovata morta in mare e sospettata di aver ucciso il figlio Elia a Calimera

Chi era Najoua Minniti, trovata morta in mare e sospettata di aver ucciso il figlio Elia a Calimera

Si chiamava Najoua Minniti e aveva origini calabresi e tunisine la donna di 35 anni ritrovata senza vita nelle acque di Torre dell'Orso, a Melendugno, in provincia di Lecce, nella giornata di ieri, 18 novembre. 

Il suo corpo è stato avvistato da un sub, mentre, quasi in contemporanea, veniva scoperto, nell'abitazione di famiglia a Calimera, il cadavere del figlio Elia, 8 anni.

Secondo le prime ricostruzioni, la donna potrebbe essersi gettata in acqua dopo aver ucciso il bambino. Da tempo, secondo fonti locali, era seguita dai servizi sociali. 

Chi era Najoua Minniti, la donna sospettata di aver ucciso il figlio

Nata a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, da madre tunisina, Najoua aveva vissuto per oltre un decennio a Parma, dove avrebbe conosciuto il papà di Elia, Fabio Perrone, infermiere salentino.

Dopo anni di convivenza, la loro relazione si era incrinata. Così la donna, 35 anni, aveva deciso di trasferirsi in Salento, a Calimera, e di iniziare una nuova vita insieme al figlio.

Chi la conosceva la descrive come una "donna forte", che però, negli ultimi tempi, era cambiata. C'è chi parla di "fragilità interiori", chi di difficoltà economiche: Najoua si arrangiava con lavori saltuari. 

Servizi sociali e fragilità: una tragedia annunciata?

Da tempo, secondo fonti locali, era seguita - per la sua presunta condizione precaria - dai servizi sociali. Tra lei e l'ex compagno - come riportato da La Repubblica - sarebbe stata in corso anche una causa per l'affidamento del bimbo.

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Lei lo maltrattava, gli diceva: 'Sei una merda'. Sono cose che devono far pensare a tutti,

ha dichiarato all’Ansa Brizio Tommasi, lo zio del papà del piccolo. 

A chiarire l'esatta dinamica di quanto accaduto saranno le indagini ancora in corso, ma c'è chi già parla di una "tragedia annunciata". Dai primi rilievi, sembra infatti plausibile che sia stata la donna a macchiarsi dell'omicidio del bimbo

La scomparsa, poi il ritrovamento dei corpi: si indaga

A far scattare l'allarme, ieri pomeriggio, era stato il papà di Elia che, dopo aver scoperto che il bimbo non si era presentato a scuola, si era preoccupato e aveva chiamato il 112.

All'arrivo dei carabinieri, per il piccolo non c'era già più nulla da fare. Da un primo esame esterno del corpo, sembra che sia stato strangolato.

Maggiori risposte arriveranno dall'autopsia: l'incarico al medico-legale sarà affidato nel pomeriggio dalla Procura di Lecce. 

Nel frattempo, gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e analizzando il telefono della donna per ricostruire i suoi ultimi spostamenti e definire il quadro che ha portato alla tragedia.

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Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità. La tragedia che ci ha colpiti rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere,

ha scritto su Facebook il sindaco di Calimera, Gianluca Tommasi, esprimendo la vicinanza di tutta l'amministrazione comunale alla famiglia colpita e "a tutti coloro che conoscevano e volevano bene a queste due vite spezzate". 

Tante le condivisioni e i commenti di sgomento e dolore. Solo pochi giorni fa, una vicenda simile aveva sconvolto la città di Trieste, dove il piccolo Giuseppe, 9 anni, è stato ucciso dalla madre Olena Stasiuk, più volte segnalata come pericolosa alle autorità. 

Un estratto del servizio mandato in onda dalla trasmissione Rai "1 Mattina News" - 19 novembre 2025.

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