24 Nov, 2025 - 18:18

Usa-Venezuela, tensione alle stelle: l’ombra di una guerra non dichiarata nel Mar dei Caraibi

Usa-Venezuela, tensione alle stelle: l’ombra di una guerra non dichiarata nel Mar dei Caraibi

Le tensioni tra Stati Uniti e Venezuela crescono con l’aumento della presenza militare nella regione e la designazione del Cartel de los Soles come organizzazione terroristica straniera.

Un sondaggio rivela che la maggioranza degli americani si oppone ad un intervento armato, sollevando dubbi sul sostegno pubblico a eventuali azioni militari.

Cresce la tensione tra Stati Uniti e Venezuela

Le tensioni tra Stati Uniti e Venezuela rischiano di aumentare in modo esponenziale, con un’escalation di pressioni diplomatiche e militari. 

Gli Stati Uniti hanno ufficialmente designato, il 24 novembre 2025, il Cartel de los Soles come organizzazione terroristica straniera. Questa designazione rappresenta un’ulteriore pressione sul presidente venezuelano, Nicolas Maduro, che, secondo Washington, sarebbe coinvolto insieme ai suoi alleati di governo.

Il governo venezuelano ha respinto la decisione degli USA, definendo il piano di designare il gruppo "inesistente" come "ridicolo".

Diversi media statunitensi, così come alcuni analisti, sostengono che con questa decisione vi siano maggiori possibilità di un ricorso alla forza militare all’interno del Venezuela, che potrebbe spingere verso un cambio di regime nel paese sudamericano.

Le mosse di Washington

Nel luglio 2025, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha designato il Cartel de los Soles come organizzazione terroristica internazionale. L’amministrazione statunitense, inoltre, ha raddoppiato la ricompensa per l’arresto del leader venezuelano, aumentandola da 25 a 50 milioni di dollari.

A partire dal mese di agosto, gli Stati Uniti hanno schierato navi da guerra e personale militare al largo delle coste del Venezuela. Questo incremento della presenza militare nella regione è stato accompagnato dall’arrivo della più grande portaerei statunitense, la USS Gerald Ford.

L’attenzione della comunità internazionale è aumentata ulteriormente a causa degli sviluppi che stanno avvenendo nella regione. Le forze statunitensi hanno effettuato oltre 20 attacchi nel Mar dei Caraibi, causando decine di vittime.

L'amministrazione Trump giustifica le proprie attività come parte della lotta al traffico di droga.

Possibili scenari di intervento militare 

Il 22 novembre Reuters ha riportato, citando quattro funzionari statunitensi, che gli USA sono pronti a lanciare una nuova fase di operazioni nei prossimi giorni.

Maduro e diversi membri del suo governo hanno già dichiarato che Trump mira ad un cambio di regime in Venezuela.

Il presidente americano ha autorizzato operazioni segrete della CIA nel paese sudamericano. Secondo alcuni media statunitensi, Trump avrebbe comunque manifestato la volontà di proseguire i colloqui diplomatici nel tentativo di trovare una soluzione pacifica.

Il 21 novembre, la Federal Aviation Administration (FAA) ha lanciato un allarme sui rischi legati al sorvolo dello spazio aereo venezuelano, alimentando ulteriormente le speculazioni.

Reazioni regionali

Si tratta di uno dei momenti più delicati e imprevedibili per la regione, e le ipotesi di un intervento militare degli USA preoccupano i paesi vicini. Un’eventuale operazione potrebbe avere un effetto destabilizzante su più nazioni.

Il sondaggio CBS News/YouGov

Un sondaggio CBS News/YouGov, realizzato tra il 19 e il 21 novembre 2025, indica che il 70 per cento degli americani si oppone ad un eventuale intervento armato in Venezuela.

L’indagine rivela inoltre che il 76 per cento degli intervistati ritiene che Trump non abbia ancora definito con chiarezza la posizione degli Stati Uniti riguardo ad un’azione militare nel Paese sudamericano.

Per quanto riguarda le operazioni contro presunte imbarcazioni coinvolte nel traffico di droga nei Caraibi e nelle aree circostanti, il 53 per cento degli americani approva l’uso della forza, mentre il restante 47 per cento si dichiara contrario.

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