24 Nov, 2025 - 19:38

Taiwan non è negoziabile per la Cina: la telefonata tra Xi e Trump sotto l'ombra di una disputa con il Giappone

Taiwan non è negoziabile per la Cina: la telefonata tra Xi e Trump sotto l'ombra di una disputa con il Giappone

La telefonata del 24 novembre 2025 tra Xi Jinping e Donald Trump arriva in un momento di forte instabilità geopolitica. Al centro del colloquio vi sono stati il conflitto in Ucraina, le tensioni attorno a Taiwan e il ruolo delle grandi potenze nell’Indo-Pacifico. Sullo sfondo, però, le frizioni con il Giappone e le ambizioni regionali accentuano un clima già carico di incertezze e possibili svolte strategiche.

Telefonata tra Xi Jinping e Donald Trump

Il presidente cinese, Xi Jinping, e il presidente americano, Donald Trump, hanno avuto una telefonata il 24 novembre 2025.

Secondo quanto riportato dall'agenzia cinese Xinhua, i due leader hanno parlato della guerra in Ucraina ma anche delle crescenti tensioni attorno a Taiwan. Il presidente cinese ha ribadito la posizione di Pechino sulla questione di Taiwan, sottolineando che la reintegrazione dell'isola è una parte fondamentale dell'ordine mondiale stabilito nel dopoguerra.

Xinhua riporta che Xi, con un richiamo storico, ha ricordato che Cina e Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale erano alleati e combatterono “fianco a fianco” contro fascismo e militarismo. A partire da questo richiamo, Xi sostiene che oggi i due paesi dovrebbero collaborare per difendere l’ordine internazionale nato dalla vittoria di 80 anni fa, cioè la stabilità, le istituzioni e gli equilibri globali derivanti da quel periodo.

La situazione attuale delle relazioni tra Pechino e Washington

Nonostante nell'anno in corso, dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, ci sia stata guerra commerciale tra i due paesi, le relazioni sembrano essersi stabilizzate dopo il vertice tra Xi e Trump, tenutosi in ottobre in Corea del Sud.

La telefonata è avvenuta in un contesto di cambiamenti geopolitici nell’Indo-Pacifico, segnato dalle crescenti tensioni tra Pechino e Tokyo dovute alle dichiarazioni del primo ministro giapponese, Sanae Takaichi, su Taiwan.

La questione Taiwan e le tensioni con il Giappone

Takaichi ha definito eventuali azioni cinesi contro Taiwan come una “situazione di minaccia alla sopravvivenza” del suo paese. Questo ha aggravato le relazioni tra Pechino e Tokyo, estendendo la crisi ai rapporti commerciali e culturali.

Pechino ha risposto a queste tensioni con un atteggiamento particolarmente duro, effettuando esercitazioni militari nel Mar Giallo e rafforzando la sua retorica di difesa della sovranità nazionale contro quella che definisce un’aggressione esterna. 

Pechino ritiene che Taiwan, pur essendo amministrata democraticamente, faccia parte del proprio territorio e non esclude la possibilità di usare la forza per riportarla sotto il proprio controllo.

La crisi con Tokyo si inserisce anche in un più ampio contesto di rivalità storica e strategica, con la Cina che vuole riaffermare il proprio ruolo dominante nella regione Indo-Pacifico. 

Questo scontro non è una semplice disputa diplomatica ma rappresenta un cambio di fase strategico che potrebbe ridisegnare gli equilibri della regione.

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